[NuovoLab] pale eoliche e sancio pancia

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著者: ANDREA AGOSTINI
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To: forumgenova
題目: [NuovoLab] pale eoliche e sancio pancia
Lo dico subito: sono favorevole alle pale eoliche, senza se e senza ma.

Vorrei pero' introdurre nel dibattito alcuni elementi di riflessione perchè trovo che la faccenda sta prendendo in ambito mediatico e in quello politico una brutta piega.

A - Servono le pale eoliche ?

A mio giudizio no, o meglio servono in generale e molto , ma nella maniera in cui la questione è stata posta no.
In Liguria siamo in presenza di una sovrabbondanza di produzione energetica , esportiamo elettricità e ci teniamo i fumi e quanto altro, ma la esportano i grandi gruppi industriali, ergo la Liguria non ci guadagna proprio niente perche' i soldi vanno all'Enel, alla Cir e non ci sono ricadute significative se non quelle ambientali - negative - ed occupazionali - molto limitate e facilmente riconvertibili in caso di investimenti sulle rinnovabili - .

b - ma le navi... l'inquinamento...... Anche questa è una favola. Le navi potrebbero essere rifornite gia' ora dalla centrale in porto che basta e avanza per il fabbisogno e i numeri di 8.000 utenti fanno ridere se rapportati ai consumi delle navi e delle industrie portuali che sono orrendamente energivore. Oltretutto parliamo di un impianto che ci vorranno anni per vedere operativo - se mai lo vedremo - . E nel frattempo ? Nel frattempo un bel nulla.

c - e i soldi? I soldi chi ce li mette ? Ma al solito il pubblico, gli enti locali, l'Autorita' portuale che gentilmente favoriscono l'Enel con i nostri soldi.

e - E chi paga ? Noi ovviamente , perchè la bolletta da pale eoliche e da centrali a carbone la paghiamo noi, compresi incentivi e costi aggiuntivi, perchè è chiaro l'Enel non regala nulla.... nemmeno la chiusura della centrale in porto.

f - e la costruzione del progetto ? Ah, quello è un capolavoro, mentre con Piano e il Waterfront i presidenti di regione comune e provincia sono andati tutti insieme nello studio dell'architetto ( e i risultati li abbiamo visti, tutto fermo ). Stavolta il presidente Burlano ha superato se stesso. Ha fatto un accordo con l'Enel senza dire niente agli altri enti, senza interpellare le industrie e meno che meno gli abitanti delle zone interessate. In Francia, la Francia della destra al potere hanno fatto una legge apposta per evitare questi accordi tra " amici " , in Italia no, in Liguria il governo di Centro Sinistra non ci pensa proprio. Chissa' perchè.

g - poi c'è l'impatto, l'impatto visivo, acustico, ambientale.
E anche qui si fa una cosa tarroccata, ci comunicano che la regione ha appena smantellato due pale eoliche per ruggine. Erano messe li per studiare insieme all'università le questioni tecniche e di impatto ( nessun dato è pervenuto ). Ora se la regione fa marcire le pale messe su con l'universita' per promuovere uno studio ( mai fatto ) . Su cosa si basano i discorsi di Burlando ? Ma che diamine: sugli affari! Al diavolo il resto. Perche' si, la questione è un grande affare, un impianto a spese del pubblico gestito da una spa con interessi privati.

h - e le alternative? Ma certo le alternative. Se la smettessimo di pensare col chiodo fisso degli affari per gli amici forse potremmo anche fare le cose per bene. Detto della legge francese ( che la regione Liguria ha gia' nel cassetto e che basterebbe un mese per approvare ). Le alternative sono tante e corpose. Anziche' proporre cattedrali nel deserto, grandi impianti che necessitano di investimenti costosi e nella disponibilità di grandi imprese si potrebbe favorire l'imprenditoria privata e l'artigianato ligure con leggi ad hoc che promuovano un'obbligo di energie rinnovabili per tutte le nuove costruzioni, le ristrutturazioni e altro. Se i tedeschi sono in grado di costruire case ad Amburgo con certificazione di temperature a !8 gradi di minimo ( in pieno inverno ) , noi potremmo presentare un piano energetico e un regolamento edilizio come quello di Barcellona ed ecco che industrie, artigiani, installatori e operatori vari andrebbero ad ingrossare le fila degli occupati in un brand che in tutto il mondo sta " tirando " in maniera rilevantissima, ma e qui è il bello, metteremo anche tutti i cittadini e gli imprenditori nella possibilità di prodursi l'energia necessaria senza sborsare quattrini alle grandi imprese, senza inquinare, con un livello di efficenza energetica ottimale. Ecco che i soldi del pubblico ( i nostri ) darebbero occupazione, soldi in ricaduta locale , ambiente sano per tutti.

Ma si sa , questo in una regione ad alto tasso di cementificazione e tossicità ambientale è un'utopia.

O forse no ?

andrea agostini