Lähettäjä: Rosario Gallipoli Päiväys: Vastaanottaja: forumlecce Aihe: [Lecce-sf] Fw: [no-ogm-ra] Iniziativa alla sede RAI di Bari
Il collettivo "IQBAL MASIH" ed il "COMITATO DINO FRISULLO" di Lecce,
organizzano per
giovedi 27 marzo dalle ore 17,00 alle 19,00
D' AVANTI ALLA SEDE RAI DI BARI
sit in di protesta contro l'estradizione dei compagni Avni Er e Zeinep Kilic e contro lo stato fascista Turco che opprime numerose minoranze, tra cui Kurdi, Assiriani, Arabi, ecc perchè interrompa immediatamente gli attacchi contro la popolazione Kurda, liberi dalle proprie patrie galere i numerosi detenuti politici d'opposizione e ponga fine alle torture contro i prigionieri politici Comunisti. Lo stato Italiano interrompa immediatamente la vendita di armi e i rapporti commerciali con lo stato fascista turco.
NO ALL'ESTRADIZIONE, NO ALL'ESPULSIONEDI AVNI ER E ZEYNEP KILIC
Il 1 aprile 2004 un'operazione repressiva di dimensioni internazionali organizzata dalle Autorità turche in collaborazione con le Autorità di vari Stati europei, provoca l'arresto di 82 persone in Turchia e 59 persone tra Germania, Olanda, Belgio e Italia.
Sono giornalisti della stampa di opposizione, membri di organizzazioni democratiche di massa, avvocati, architetti, artisti, ex prigionieri politici, tutti impegnati nel campo dei diritti umani e dell'informazione.
Tra di essi, i militanti comunisti Avni Er (turco) e Zeynep Kiliç, (curda, il cui vero nome è Nazan Ercan), che svolgevano qui in Italia, a Perugia, uno strenuo lavoro di contro-informazione sulla politica fascista e criminale dello Stato turco.
Avni Er e Zeynep Kiliç sono, di tutti gli incriminati dell'operazione internazionale del 2004, le uniche due persone ad essere ancora oggi rinchiuse in un carcere.
La Corte di Assise di Perugia, il 20 dicembre 2006, li ha condannati infatti a 7 e 5 anni di detenzione per "appartenenza" al DHKP-C, un partito comunista della sinistra rivoluzionaria turca inserito nelle famigerate liste nere stilate dall'Unione Europea dopo l'11 settembre.
E recentemente, il 23 gennaio 2007, la Corte d'Appello di Perugia ha confermato le condanne di primo grado, con l'espulsione dal territorio italiano a fine pena.
Alcune cifre della repressione in Turchia: 4 i colpi di stato dalla fondazione dello Stato turco (l'ultimo nel 1980); 30.000 i Kurdi uccisi, 8.000 i villaggi bruciati e centinaia di migliaia i profughi della guerra del Kurdistan turco del 1990; 21 le prigioni che, il 19 dicembre del 2000, per 4 giorni vennero assaltate da 8 battaglioni della gendarmeria e 8.335 i soldati utilizzati per stroncare la resistenza dei detenuti che si opponevano al trasferimento nelle celle di isolamento di tipo-F, 20.000 le bombe lanciate nei dormitori, 28 i prigionieri assassinati e circa un migliaio quelli feriti e/o violentati in questa operazione definita cinicamente "Ritorno alla vita"; 122 i martiri dello sciopero della fame fino alla morte contro la violazione dei diritti umani e l'isolamento carcerario; 2.000 i prigionieri politici, decine gli intellettuali minacciati dall'estrema destra al potere e parecchie migliaia i mandati d'arresto internazionali contro gli oppositori in esilio....
Cos'è terrorismo? Chi sono i veri terroristi?
Per permetterci di rispondere correttamente a questa domanda Zeynep e Avni si sono posti contro chi per interessi finanziari enormi promuove l'immagine di una Turchia democratica, pronta a fare il suo ingresso nella democratica Europa.
Per questo essi si sono meritati l'accusa di terrorismo internazionale, per questo essi ora rischiano l'estradizione o espulsione...verso la tortura.
Per Avni infatti le Autorità turche hanno avanzato una richiesta di estradizione su cui la Corte d'Appello di Sassari, che doveva pronunciarsi il 7 febbraio, ha espresso dei dubbi rinviando la sentenza al 10 aprile 2008.
Per Zeynep qualora fosse scongiurata l'estradizione in Germania, già accolta dall'ex ministro Mastella, persiste l'imminente rischio di espulsione verso la Turchia ad aprile prossimo quando avendo scontato i 4/5 della sua pena, sarà, secondo la legge, liberata.
Le Autorità italiane procedendo all'estradizione o/e espulsione di Avni Er e Zeynep Kiliç consegneranno due oppositori politici nelle mani dei loro aguzzini, contravvenendo alle stesse norme di diritto internazionale che non consentono di rimpatriare verso paesi che praticano la tortura e violano i diritti democratici, ignorando altresì quanto sentenziato il 23.01.2008 dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (APCE) che ha riconosciuto le procedure impiegate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (CSNU) e dalla UE- al fine di iscrivere sulla lista nera i nomi di coloro che sono sospettati di avere presunti legami con il terrorismo- lesive dei diritti umani fondamentali e "completamente arbitrarie".
In Europa il 7 febbraio 2008 la Corte d'Appello belga di Anversa, chiamata ad esprimersi sul caso di 11 presunti membri del DHKP-C, anch'essi oppositori politici del regime di Ankara, recependo positivamente quanto sentenziato dal Consiglio d'Europa, ha rifiutato di criminalizzare il DHKP-C (in relazione alla sua presenza in Belgio e alle azioni che questa organizzazione ha condotto in questo stato, il DHKP-C non può essere considerato né un'associazione di malfattori, né un'organizzazione criminale, né un gruppo terroristico) ed ha prosciolto tutti gli imputati di quel processo dall'accusa di appartenenza ad una organizzazione "criminale e terroristica".
I processi contro Avni e Zeynep sono stati processi sommari, che hanno leso ripetutamente i diritti della difesa e accolto "per oro colato" testimonianze a carico degli imputati rese da ufficiali di collegamento turchi "incappucciati".
Le accuse mosse contro i due militanti sono inconsistenti ed errate.
Lottare contro l'estradizione e/o espulsione di Avni e Zeynep significa lottare in difesa delle libertà democratiche, contro ogni forma di fascismo, contro la persecuzione dei comunisti, dei rivoluzionari e dei progressisti; significa lottare in definitiva contro la barbarie del sistema capitalista unica vera causa dello sfruttamento, della miseria e delle guerre.
Invitiamo tutti a esprimersi pubblicamente contro l'estradizione e/o espulsione dei compagni Avni Er e Zeynep Kiliç inviando telegrammi e fax di protesta al Ministero di Giustizia, Via Arenula 70, 00186 Roma. Fax:+39 06.68897777. Inviare una e-mail per conoscenza all'Associazione Solidarietà Proletaria (ASP), e-mail: Ass-solid-prol@???