[NuovoLab] Verona - Neppure la casa è più un diritto

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Autore: Edoardo Magnone
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To: Mailing list del Forum sociale di Genova
Oggetto: [NuovoLab] Verona - Neppure la casa è più un diritto
Eseguito con la forza uno sgombreo di una famiglia nigeriana
"Il 25 aprile sarà una giornata di indignazione", con queste parole
l'appello diffuso nei giorni scorsi dal Coordinamento Migranti
veronese ha dato il via al count down che divide i nostri giorni
dall'appuntamento di fine aprile.
Una data che racchiude in sè un significato ben più largo della mera
opposizione alle politiche razziste del sindaco della città scaligera.

Da Verona, simbolo con Treviso di una modalità di governare le città
"forte con i deboli e debole con i forti", tanto in voga nel Nord-Est
della fabbrica diffusa, si alza un richiamo all'indignazione
collettiva, per una presa di parola pubblica che riesca ad invertire
la tendenza, a scalfire e ridisegnare quell'immagine cupa e xenofoba
che è stata consegnata a questa regione dalle iniziative spietate di
alcune amministrazioni comunali.
Nelle stesse giornate a Padova torna alla ribalta la vicenda dei
lavoratori della TNT Global Express, costretti a riprendere la loro
lotta per la dignità dopo la violazione sistematica, da parte della
controparte, di tutti gli accordi raggiunti. Verona, Treviso, Vicenza,
Padova, cuore, cervello, braccia e gambre del modello nord est
irreversibilmente in crisi, non solo sul piano economico, ma anche e
soprattutto rispetto alla capacità di far autonomia nella
cooperazione.
Qui gli immigrati ci vivono eccome, popolano il Nord Est con numeri da
capogiro, secondi per presenze solo a quelli residenti in Lombardia.
Eppure qui l'ex Nord Est produttivo, avaro e assetato del loro lavoro,
sembra contiunare a dimenticare le notti, se non sono quelle dei turni
massacranti della Fincantieri, delle cooperative dei trasporti, delle
attese per la chiamata del caporale. Le notti, quelle con un tetto
sotto il quale riposare, ed un letto sul quale dormire, appartengono
alla sfera delle conquiste, come la possibilità di essere visibili,
non subordinati, non esclusi.

Il 25 aprile è vicino e ancor più necessario dopo che nella mattinata
del 14 marzo una famiglia nigeriana è stata sgomberata per morosità
dalle forze dell'ordine in assetto anti-sommossa.

Padre, madre con due figlie poco più che infanti, si sono viste
allontanare con la forza da un alloggio proprio mentre era in corso
una trattativa che sembrava poter portare ad una soluzione la vicenda.
Improvvisamente i plotoni hanno risalito le rampe di scale fino a
sfondare la porta di ingresso dell'appartamento.
Un attivista del Metropolis Cafè è stato contuso dai colpi sferrati
dagli agenti e successivamente accusato di resistenza a pubblico
ufficiale.

Verona, la città in cui le case private si affittano solo agli
autoctoni, bacchettata recentemente dall'UE per i provvediemnti con i
quali il Sindaco Tosi ha pensato di escludere di fatto i migranti
dalla possibilità di accedere alle graduatorie per l'assegnazione
degli alloggi pubblici, sembra aver da tempo intrapreso una gara (e
probabilmente anche vinto) per conquistarsi il poco ambito premio di
città simbolo dell'esclusione.

Sicuramente, ma questo dipende anche dalla capacità dell'"altro
Veneto" di reagire, non sarà altrettanto facilmente la città
dell'indifferenza.Il 25 aprile è sempre più vicino.

http://www.meltingpot.org/articolo12372.html

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"Non vedo nessun Dio quassù"
(Yuri Gagarin)
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"L'intelligenza militare è una contraddizione in termini"
(Groucho Marx)
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"Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia perche' saranno giustiziati"
(Piergiorgio Bellocchio)
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