La lotta di Michele Fabiani contro la tortura tecnologica in Italia
category italia | repressione | opinioni author Wednesday 12 March, 2008
21:36author by Maumao
Nella vicenda di Michele Fabiani si dimentica spesso di
ricordare il suo grande impegno nella lotta contro la tortura
tecnologica in Italia.
Nella vicenda di Michele Fabiani, il giovane compagno anarchico
sequestrato a Spoleto dai ROS del criminale Ganzer e tuttora detenuto
nel supercarcere di Sulmona, si dimentica spesso di ricordare il suo
grande impegno nella lotta contro la tortura tecnologica in Italia.
Michele è stato tra i primi in Italia ad occuparsi seriamente di tale
problema: nel settembre 2006 ha pubblicato, in vari siti, il dossier sul
controllo mentale e sulla tortura tecnologica.
Nel 2007 ha collaborato alla stesura del noto libro di Romano Nobile "La
tortura nel Bel Paese" e si è impegnato in diverse manifestazioni contro
la tortura.
Riportiamo alcuni brani del dossier di cui sopra il cui testo integrale
si può trovare sul sito
http://www.anarchaos.it.
Sembra fantascienza, ma con ogni probabilità si tratta di avvenimenti
reali. Il fenomeno è di quelli che dovrebbe sconvolgere chiunque, ma
invece non fa affatto “notizia”: ci sono nel mondo, in migliaia di casi
negli Stati Uniti, e in Italia, persone che sostengono di subire tortura
tecnologica. In altre parole essi denunciano di subire degli attacchi a
distanza, di sentire voci e di essere influenzati nella loro vita
quotidiana. Le persone o agenti che praticano questi atti, lavorando in
gruppo, sono chiamati stalker, termine utilizzato in numerosi siti negli
Stati Uniti, che propagandano queste “attività” nelle quali sarebbero
coinvolti anche minorenni..
Sono dei pazzi coloro che denunciano di essere vittime di questi
strumenti ? Noi crediamo di no e stiamo lavorando a questo dossier per
dargli, almeno, lo spazio che altrove non hanno trovato e per veicolare
le loro ragioni.
I progetti CIA e le ammissioni di Clinton
Cominciamo col dire che è ormai “pubblicamente noto” (le virgolette
sottolineano la ristrettezza del pubblico) che, dopo gli esperimenti
particolari su esseri umani nei campi di concentramento nazisti, dagli
anni ’40 la CIA e anche il Kgb hanno iniziato esperimenti di controllo
mentale via radio, e dagli anni ’80 la CIA ha dato vita ad un progetto
relativo ad MK-Ultra che sperimenta la possibilità di controllo
celebrale, con microspie sottocutanee, su animali ed esseri umani. Per
altro la CIA ha assunto numerosi nazisti subito dopo la seconda guerra
mondiale. Il Congresso americano, nel 1972 e nel ’74, ha iniziato a
ricevere proposte di utilizzo del controllo mentale su larga scala con
sistemi sottocutanei, in particolare da Burton e José Delgado, che oggi
vive in Spagna. A Milano inoltre sarebbe transitato nel 1974 il
notissimo criminale di guerra Mengele, all’epoca ancora vivo. I primi
detenuti a fare da cavia per questi esperimenti ufficialmente si
sostiene siano stati sottoposti a queste ricerche dal 1990, in realtà
parrebbe che già dall’inizio degli anni ’80 ciò fosse già attuato. Si
parla di esperimenti iniziati in Svezia alla metà degli anni ’80 e negli
Stati Uniti tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90. A ciò ha dato
spazio anche la tv, sia pure raramente, con i programmi Stargate del
4-5-2003 su LA7 e La storia siamo noi del 14-12-2003 su RAI3; in
particolare la prima trasmissione ha parlato dell’uso di questi
strumenti sul nazista americano responsabile della strage di Okhlaoma,
McVeigh, mentre nella seconda si è parlato anche del trattamento cui fu
sottoposta Patricia Hearst, figlia di un miliardario americano,
sequestrata, dai “simbionisti”. Non solo: l’ex presidente degli Stati
Uniti d’America Clinton, nel 1995, dopo le proteste del Comitato dei
sopravvissuti degli esperimenti di controllo mentale su esseri umani ha
chiesto pubblicamente scusa al paese ed alle vittime di questi
esperimenti, affermando che non se ne sarebbe più fatto uso. Ma Dorigo
in un’intervista al Corriere Romagna del 14 aprile 2006 riferisce che da
sue fonti ha appreso che a Torino, alcuni fisiopatologi sarebbero andati
a fare questi esperimenti negli USA su detenuti sin dal 1995,
riferendone agli studenti.
Tuttavia nonostante si interessino ai detenuti americani, Nessuno tocchi
Caino, associazione gestita dai Radicali ove lavorano terroristi neri in
semilibertà, non ha mai prodotto alcuna documentazione su queste cose.
Alcuni testi di approfondimento
Tra i dossier di approfondimento segnaliamo la Controinchiesta di Paolo
Dorigo (
www.paolodorigo.it/index-links1.htm) e quello dell’Agenzia
Ricerca Economico Sociale ( A.R.E.S.
www.ares2000.net ) dell’ottobre
2005. I carceri, i manicomi e la psichiatria ne risultano il laboratorio
di questi esperimenti, la società civile il punto di arrivo e servizi
segreti carcerari la base operativa. Un interessante lavoro è stato
pubblicato dall’“Associazione italiana, scientifica e giuridica, contro
gli abusi mentali, fisici e tecnologici” (Aisjca): nel sito
www.aisjca-mft.org è pubblicato e continuamente aggiornato il libro It's
Abuse NOT Science Fiction, edito dalla Libreria Editrice Cortina Torino,
in cui si raccolgono storie internazionali di abusi tecnologici.
Consigliamo di leggere anche la ricerca di Romano Nobile, appunto di
ARES2000, La tortura nel bel paese, per le Edizioni Malatempora. Gli
esperimenti della CIA e il progresso della tecnologia testimoniano la
concreta possibilità del fenomeno, ovvero che nel terzo millennio ci
sono scienziati che sono in grado di influenzare l’attività delle
cellule nervose. Si pensi come esempio agli episodi di protesi e chip
che, una volta impiantati negli arti ne ordinano il movimento a
computer. Negli USA sono in fase di sperimentazione dei chip neurali su
persone paralitiche, grandi circa 2mm, in grado di recepire segnali
elettronici ed inviarli al computer che li traduce. Un altro esempio è
rappresentato dagli esperimenti del prof. Warwick, inglese, il quale si
è volontariamente sottoposto 2 volte insieme alla moglie, all’impianto
di chip per comandare a distanza le cose ed effettua esperimenti che
dovrebbero portare, secondo lui, alla telepatia elettronica entro il
2012, mentre quanto denunciano le vittime porta a pensare che queste
forme, anche in forma passiva e non eludibile, esistano già. L’aspetto
anche sessuale e di coppia di questi trattamenti è testimoniato dal
libro cult della letteratura in materia, O’Brien – Phillips, Trance
formation of America, Macroedizioni, in cui, come in Garage Olimpo, .la
torturata va in sposa al torturatore (argentino in questo caso, della
CIA in Trance …). Tra i testi da segnalare, Marco Costa, Psicologia
militare, Franco Angeli; i manuali sulla PNL; Andrea Moro, I confini di
Babele, Longanesi; Bottaccioli, Psiconeuroimmunologia, Edizioni Red !; i
libri sulla vivisezione; alcuni titoli della Shake edizioni e la rivista
cyber italiana Decoder; Hyland, I segreti perduti della tecnologia
nazista, Newton & Compton editori; Offeddu, Il potere del domani,
Council finance group; Nel cinema, qui vicino alla realtà più di quanto
non si creda, i film da citare sono numerosi, tra questi indichiamo
Matrix, Mission impossibile 2, Frequency (consigliato a Dorigo dal
direttore del carcere di Spoleto !), Minority report, The Manchurian
candidate, Bait-L’esca, Hypnosis, The final cult, Nirvana, Brubacker,
Farenheit 451, Sorvegliato speciale, ed un terribile film di
Frankenheimer sulla sostituzione di persona, Operazione diabolica;
inoltre gli articoli contenuti nella Rassegna scientifica AVae-m ed in
altri siti specializzati. Per quanto riguarda il teatro, vi sono alcuni
spettacoli minori, mentre l’AVae-m sta mettendo in cantiere 48 ore di
due torturati.
Controllo mentale diretto, subliminale e primario
Marcello Panio, autore anche del sito
www.disinfornazione.it, nel suo
libro Il lato oscuro del nuovo ordine mondiale, Macroedizioni, ha
dedicato un intero capitolo al fenomeno del controllo mentale (cfr.
capitolo 10) in cui divide il fenomeno in controllo mentale diretto,
controllo mentale subliminale, controllo mentale primario: il diretto è
il tipo di controllo “classico”, quello di cui parliamo nella gran parte
di questo dossier, provocato da MK-Ultra, ma anche da farmaci come il
ritalin usato nelle scuole USA per controllare i bambini troppo
distratti o/e vivaci; il controllo subliminale avverrebbe tramite l’uso
di elettrodomestici per uso commerciale, come la TV e il computer in
particolare, dove è ormai nota la diffusione di pubblicità e siti
internet con spot subliminali che illegalmente mandano messaggi
particolari, invisibili dagli occhi, ma percepiti dal cervello che
influenzano le operazioni dell’intelletto; il controllo mentale primario
si attuerebbe tramite la contaminazione di acqua ed alimentari con
sostanze tossiche che indebolirebbero le capacità di reazione
dell’organismo, una di queste sostanze è il fluoro, diffusa in
alimentari e dentifrici, secondo Panio era già noto ai nazisti che
ripetute dosi di fluoro contribuiscono alla spersonalizzazione
dell’individuo.
Marcello Panio afferma anche che la NSA, agenzia di controspionaggio
USA, avrebbe delle attrezzature in grado di controllare le emissioni
bio-elettriche del cervello.
Se fosse vero che chiunque può subire interferenza cerebrale con armi
della NSA, allora la Corte di Norimberga dovrebbe essere riaperta subito
per tutti i dirigenti responsabili negli Stati Uniti, di queste armi, la
NATO sciolta, le forze multinazionali rimandate a casa. Come mai nessuno
ne parla, allora, mentre tantissimi protestano contro le guerre mosse
dalle stesse compagini ?
Nel presente dossier non approfondiremo particolarmente comunque il tema
di forme di controllo mentale indirette, in quanto ci interessa in
particolare denunciare quelle forme violente di tortura tecnologica tese
a colpire un singolo individuo, sono le torture meno conosciute,
genericamente giudicate come fantascientifiche, pertanto è su di esse
che preferiamo porre la nostra attenzione.
In ogni caso, la provata presenza quotidiana di forme subdole e
implicite di influenza e controllo mentale resta certamente una
problematica degna di rilievo. Ancor di più questo vale nella nostra
società moderna, post e super-industriale, dove la psichiatria, la
pubblicità, la contaminazione alimentare sono elementi onnipresenti
nella nostra vita.
I risultati degli esperimenti su 8 detenuti messicani in un documento
segreto dell’IBM
Alfredo Lissoni nel suo libro Nuovo ordine mondiale (Edizioni Segno)
cita il sito
www.theendofline.org, in cui verrebbe riportato un
documento dell’IBM riguardante l’impianto di sonde su prigionieri
messicani. Il documento viene presentato come assolutamente riservato,
di livello sicurezza 9. Il tempo impiegato per la realizzazione
dell’intervento, secondo tale segretissimo documento, sarebbe di 60-90
minuti, ma le speranze dei tecnici sarebbero indirizzate nel ridurre in
futuro questo tempo anche del 60%.
Questi alcuni dei risultati ottenuti, sempre secondo il documento citato
da Lissoni nel suo libro, su 8 cavie umane:
- monitoraggio completo dei comportamenti
- sonno in stadio di letargo per un tempo di almeno 18 ore al giorno
- i detenuti-cavie rifiutano volontariamente la ricreazione e gli
esercizi ginnici
- i detenuti-cavie se provocati non reagiscono o risultano meno
aggressivi (finché non se ne accorgono, poi avviene il contrario)
- nessuna cavia si è accorta di nulla di quanto gli era accaduto
Anche Lissoni, come Panio, parla di strumenti in possesso dell’NSA in
grado di controllare le emissioni bio-elettriche del cervello. Queste
forme di intercettazione a distanza avrebbero indotto nei soggetti
vittime di questi abusi, impressioni visive che trapassano gli occhi e
sensazioni di essere toccati da fantasmi.
Le ammissioni di un tenente colonnello della guardia di finanza e di un
giornalista consulente dello Stato Maggiore dell’esercito
Nel libro Le nuove guerre, pubblicato nel 2001 dalle edizione Rizzoli –
BUR, due illustri personaggi dello stato come Rapetto e Di Nunzio (il
primo tenente colonnello della Guardia di Finanza comandante del gruppo
anticrimine e tecnologico, il secondo noto giornalista, capo ufficio
stampa della BNL, consulente delle strategie di comunicazione dello
Stato Maggiore dell’esercito) ammettono l’esistenza del controllo
mentale. Il capitolo 10 del loro testo militarista si intitola proprio
il cervello nel mirino, in particolare si parla di metodi di
disinformazione del nemico tramite armi indirizzate alla manipolazione
delle opinioni, ma si parla anche direttamente di controllo mentale con
un elenco di strategie (dall’intervento nell’ambito sociale,
all’indebolimento della persona tramite farmaci, assenza di sonno e
cibo, ecc) finalizzate al lavaggio del cervello dell’individuo. Vengono
inoltre citate alcune presunte attività di controllo mentale
dell’agenzia militare statunitense NSA tramite l’utilizzo di microspie.
Rapetto non è proprio un anonimo personaggio, come ai molti risulterà.
Egli viene citato anche nel libro Beat genetation di Mario Bolognani
(Editori Riuniti). L’autore fa pensare che Rapetto costituisse una
cellula dei servizi segreti insediata nell’AIPA ( l’authority per
l’informatica). Rapetto sembrava alla ricerca di prove contro il sindaco
di Palermo, Leoluca Orlando. Il tutto assume un sapore drammatico con la
scenografica morte del consulente di Rapetto, il noto informatico
Michele Landi, ufficialmente suicida, ma anche con la lunga catena di
suicidi e di morti improvvise in particolare di numerosi membri
dell’Arma dei carabinieri, dei servizi segreti e della polizia
penitenziaria e dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, specie
nel 2002-2003 ma anche dopo.
Ma che interesse avrebbero Rapetto e Di Nunzio, alti esponenti dello
stato nel diffondere certe notizie? Marco Sacchi, che ci ha fornito le
informazioni su questo e su altri paragrafi, ricorda che il libro di
Rapetto e Dinunzio non è affatto facile da trovare, scomparso dalle
librerie italiane da diversi anni ormai. L’ipotesi è che queste
pubblicazioni abbiano dei fini ricattatori, un modo per ricordare allo
stato o a qualche losco personaggio quanto si potrebbe, se lo si
desiderasse, far emergere sul proprio conto.
Un’ipotesi affatto priva di fondamento
L’ipotesi che questi strumenti super sofisticati possano essere usati
per controllare il pensiero non è dunque affatto priva di fondamento.
Inoltre qualora non si creasse un’attenzione adeguata in questa fase, in
cui comunque, TAC e Risonanza magnetica, e in qualche misura l’EEG, sono
ancora in grado di permettere l’individuazione di questi chip, si corre
il rischio di arrivare ad un punto scientifico in cui siano usati chip a
DNA, strumenti invisibili a questi accertamenti, che sarebbe molto più
difficile e lungo individuare con infinite e costosissime analisi
genetiche. A questo aggiungiamo che nei casi di elettrodi innestati su
pazienti epilettici o schizofrenici, volontari, queste persone non
vengono messe in grado però di disattivare questi elettrodi qualora lo
volessero, impedendo così interferenze non prevedibili di terzi.