[NuovoLab] Perugini, le botte costano 30mila euro

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Perugini, le botte costano 30mila euro
L´ex numero due della Digos offre un risarcimento al ragazzo massacrato al G8

L´avvocato di Bruno Mattana, che fu assalito a calci in faccia: "Abbiamo accettato, ma dal punto di vista penale non cambia nulla"
La Cgil scende in campo "Basta parlare di anomalia. Questi discorsi nascondono soltanto un attacco alla Compagnia"
Per assicurare i salari servono due milioni di euro al mese. Da realizzare con il lavoro in banchina
MASSIMO CALANDRI


LE immagini avevano fatto il giro del mondo, diventando una sequenza-simbolo del G8 genovese. Immortalavano un gruppo di uomini che s´accaniva intorno ad un ragazzino, e uno di loro - alto e magro, con indosso una polo di colore giallo, un paio di jeans chiari e scarpe scamosciate - che vibrava un calcio al volto del poveretto. Bruno Mattana, che allora aveva 15 anni, qualche minuto dopo veniva ripreso da una telecamera e mostrava un occhio orribilmente tumefatto. Sette anni più tardi il signore con la maglia gialla - Alessandro Perugini, a quei tempi numero 2 della Digos del capoluogo ligure - ha offerto un risarcimento all´adolescente preso a calci. Il giovane ha accettato, parola del suo legale. Si parla di trentamila euro, ma non ci sono conferme ufficiali. Il denaro non cambia però le carte del processo nei confronti di Perugini e altri quattro imputati. Che continua, e dovrebbe andare a sentenza nel prossimo autunno.
«Va però a suo onore il fatto che abbia deciso di risarcirci, nonostante da un punto di vista penale le cose per lui non cambino molto», ha spiegato Mario Stagliano, avvocato della giovane vittima del pestaggio, riferendosi ad Alessandro Perugini. Il vice-questore genovese ha offerto il denaro insieme ad un sottufficiale della Digos, Sebastiano Pinzone, a sua volta accusato di lesioni aggravate nei confronti del ragazzo. I due erano presenti l´altra mattina nel corso dell´udienza per l´arresto illegale di Bruno e di altri sette no-global, che secondo la procura furono catturati e malmenati senza motivo. Nel corso di questo procedimento sono imputati altri sottufficiali della Digos: Antonio Del Giacco, Enzo Raschellà e il padovano Luca Mantovani (l´ispettore Giuseppe De Rosa ha già patteggiato un anno e otto mesi di reclusione). Nella prossima udienza, il 16 ottobre, comincerà la requisitoria del pubblico ministero Francesco Cardona Albini. «Se sarò condannato, lascerò la polizia», ha giurato venerdì in aula l´ispettore Del Giacco.
Nel pomeriggio di sabato 21 luglio 2001, Bruno Mattana fu preso a calci, pugni e manganellate da un gruppo di persone in divisa e in borghese. I poliziotti giurarono di essere stati aggrediti, e lo misero per iscritto nei loro verbali di cattura: furono clamorosamente sbugiardati da fotografi e telecamere che immortalarono l´evento, ed in particolare da un filmato della polizia scientifica che fece chiarezza in maniera imbarazzante.
Alessandro Perugini è imputato (insieme ad altre 45 persone) in un altro procedimento relativo al G8. E´ quello sulle presunte violenze e soprusi nella caserma di Bolzaneto. Nei giorni scorsi, al termine della loro requisitoria, i pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati hanno chiesto 3 anni e 6 mesi di reclusione per il vice-questore genovese, che durante il G8 era il più alto funzionario della Polizia di Stato a coordinare i servizi nella caserma di Bolzaneto.

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