Kaixo lagunak!Vi offriamo questo speciale del Bollettino, con i
dati e la valutazione della Seconda Settimana Internazionale di
Solidarietà con il Paese Basco. Nel Paese Basco ha avuto un grande
impatto dei media (stampa, radio, televisione e siti web ...), e la
maggior parte di persone impegnate nella lotta per la liberazione di
questo paese ha ricevuto l'mobilitazioni come un respiro per la lotta
quotidiana. Vi inviamo il link dove potete vedere le foto delle varie
mobilitazioni, così come i video di Città del Messico e
Milano:http://www.askapena.org/berriak/men/karpeta_it/437/ind_aska[1]
II SETTIMANA DI SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE CON EUSKAL HERRIA
- dati e valutazione -La partecipazione
nella II Settimana di Solidarietà Internazionale con Euskal Herria è
stata ampia e molto numerosa. Sebbene non disponiamo di tutti i dati,
con quelli che abbiamo tra le mani possiamo mostrare una profonda
allegria: si sono realizzate attività in circa 25 città, e questo
significa più del doppio delle mobilitazioni dell'anno scorso nella I
settimana di solidarietà. Anche le persone solidali che hanno preso
parte alle distinte dinamiche sono state di più, dopo i primi
scrutini possiamo affermare che più di 2.000 persone hanno condiviso
i distinti concentramenti, conferenze, proiezioni di videocassette,
cene, etc. Inoltre i gruppi di solidarietà con Euskal Herria' Euskal
Herriaren Lagunak' (EHL) sono aumentati e l'ha fatto anche la
partecipazione di altri gruppi ed organizzazioni sociali e politiche.
Per tutto questo, Askapena ringrazia quante e quanti state lavorando
nei gruppi di EHL, come tutte le organizzazioni e gruppi che avete
preso parte alla II Settimana di Solidarietà Internazionale con
Euskal Herria.
D'altra parte, non possiamo lasciare passare senza denunciare la
forte presenza poliziesca, che come l'anno scorso, si è fatta notare
nella maggioranza delle iniziative - in alcuni posti in maniera
asfissiante -. Non dimentichiamo per esempio il ruolo che svolse
l'anno scorso la polizia, con la sua attuazione in Parigi dove
fermarono 16 persone che si concentravano in maniera pacifica, senza
che si avesse avuto il minimo incidente. Quest'anno, di nuovo, si
sono visti molti tipi di uniformi distinte in altrettanti stati, come
altri molti poliziotti in borghese. In alcuni posti più
dissimulatamente che in altri hanno preso foto, realizzate
registrazioni ed a Caracas arrivarono a lanciarsi contro i
manifestanti con bombe di gas lacrimogeni che inoltre si
trasformarono in una grave intossicazione mediatica che non cerca
altra cosa che la criminalizzazione di questi gruppi.
Denunciare lo stato di eccezione nel quale vive Euskal Herria e
solidarizzarsi con lei non è gratuito e per quel motivo vi vogliamo
ringraziare tutte e tutti per il magnifíco lavoro realizzato: avete
sparso ai 4 venti la politica di negazione e repressione degli stati
francese e spagnolo.
Paese Per Paese.
Le iniziative cominciarono in Montevideo, dove realizzarono una
proiezione di videocassette ed una conferenza/colloquio sulla
situazione di Euskal Herria. L'atto fu organizzato da CX36 Radio
Centenario ed il periodico Resumen Latinoamericano e contò sulla
partecipazione del Movimento 26 di marzo, il Partito Comunista
Rivoluzionario e Fogoneros, tra altri. Si unirono intorno a 100
persone.
Nello stato spagnolo ci sono state anche molte iniziative a
Valladolid, Castiglia, si realizzò una concentrazione e ripartizione
di propaganda da parte del' Comitato di Solidarietà coi Popoli', nel
quale si unirono circa 100 persone. Questo gruppo ha realizzato
quest'anno altre 3 conferenze e proiezioni di videocassette nelle
quali hanno unito centinaia di persone, oltre a quasi tutte le
organizzazioni di sinistra della città. Inoltre il venerdì
realizzarono un atto con un giovane independtista basco che contò
sulla presenza di mezzo centinaio di persone.
Nei Països Catalans si sono realizzate iniziative a Barcellona e nel
Paìs Valenciá. A Barcellona la convocazione risultò molto numerosa,
come è abituale, ieri domenica, celebrarono il giorno di Solidarietà
con Euskal Herria, nel quale ci furono dantzaris e bastoners, un atto
politico, nel quale presero parte Gabi Basañez membro di Askapena e
Jordi Villanueva di Amics i Amigues de Euskal Herria, e dopo cena
popolare. 300 persone parteciparono alla celebrazione.
Mentre nel País Valecià lo scrittore Floren Aoiz diede tre
conferenze: in València organizzate dall 'Ateneu Popolar', ad
Alicante organizzata da 'Amics i amigues de Euskal Herria' ed in
Castelló organizzato da Casal Popular. Comunicarono rispettivamente
30, 80 e 25 persone e come si dice nella blog di Floren
(
http://elomendia.com), la partecipazione fu' attiva, con molta
curiosità e domande acute.'
Nello stato francese ci furono anche iniziative di solidarietà, più
concretamente in Parigi. Lì, organizzata dal Comitato di Solidarietà
con Euskal Herria, si realizzò una proiezione di video, una
conferenza ed un lunch, contarono sulla presenza di Aizpea Abrisketa
membro di Batasuna e presero parte 80 persone inoltre contarono sulla
partecipazione del Comitato Antirepressivo Corso, il Comitato di
Solidarietà Mapuche, Lokarriak, Secours Rouge, il Comitato di
Solidarietà con Euskal Herria di Lille, Txalaparta irratia ed altri
collettivi.
D'altra parte in Olanda, hanno realizzato un'iniziativa differente:
hanno messo un sistema di voto elettronico a beneficio di ANV-EAE
come difesa del diritto di autodeterminazione per Euskal Herria ed in
favore di una Euskal Herria indipendente e di sinistra. Si vota per
paesi/regioni e ne hanno ricevuto più di 7.000 nelle due settimane
che porta l'iniziativa in marcia.
In Irlanda si sono realizzati soprattutto 4 concentramenti davanti ad
ambasciate e consolati spagnoli, in Derry, Cork, Dublino e Belfast,
nelle tre prime si sono unite tra le 20 e le 30 persone ed in quella
di Belfast 50. L'iniziativa è corsa a carico dei Comitati di
Solidarietà con Euskal Herria dell'Irlanda. In Belfast, inoltre,
misero durante tutta la settimana un'esposizione di cartelli politici
di Euskal Herria ed una proiezione di video.
I concentramenti più numerosi sono stati in Italia, per quello che si
riferisce all'Europa, soprattutto a Milano. Ci sono state iniziative
in 5 città. A Roma Marian Beitialarrengoitia, sindaco di Hernani
diede una conferenza, dopo una cena di solidarietà, nella quale si
unirono 60 persone, inoltre, la vigilia l'avvocato Julen Arzuaga,
processato nel giudizio contro Gestoras pro-aministía diede anche una
conferenza con gran assistenza di pubblico. In Brescia, si realizzò
una proiezione di video, ripartizione di propaganda ed un concerto
nei quali si unirono circa cento persone. In Bologna si unirono
intorno a 100 persone che ripartirono propaganda e fecero una
manifestazione con gran presenza poliziesca. In Torino
nell'università di Palazzo Nuovo ha avuto luogo informazione su
Euskal Herria durante tutta la settimana, ed inoltre realizzarono
un'esposizione illustrativa su Euskal Herria. il sabato portarono
tutti i materiali alla strada, dove stavano ripartendo ed informando
le persone che passavano, comunicarono 60 persone. A Bergamo si
dipinse un gran murale in una parete. Infine a Milano la
manifestazione in favore di Euskal Herria che era prevista insieme ad
un'altra manifestazione in favore dei diritti del paese curdo, si
riunirono centinaia di persone.
Per terminare con le iniziative realizzate in Europa, A Lisbona, si
unirono decine di persone convocate da ASEH, di fronte all'ambasciata
spagnola. Chiesero lal fine della repressione e denunciarono
l'interdizione di partiti politici, oltre a mostrare la loro
solidarietà con Euskal Herria. Qui potete leggere la cronaca che
realizzava un quotidiano portoghese:
http://www.portugaldiario.iol.pt/noticia.php?id=919181&div_id=291.
Attraversando un'altra volta l'oceano, in Colombia, nell'università
di Cali si proiettò il video' Euskal Herria una storia di lotta e
resistenza' con la presenza di decine di persone.
In Santiago del Cile il' Movimento Patriottico Manuel Rodríguez'
convocò un concentramento di fronte all'ambasciata spagnola, al quale
accorsero decine di persone ed oltre a lasciare una lettera per
l'ambasciatore di españa in Cile, denunciarono la presenza di
poliziotti uniformati e in borghese, tanto cileni come spagnoli.
Più al nord, il sabato in Messico, si unirono 50 persone di fronte
all'ambasciata di españa, convocate dal collettivo della diaspora
basco Xabier Mina. Anche la presenza poliziesca fu molto grande lì,
travisati ed uniformati. L'iniziativa fu registrata in videocassetta
e potete vederla qui:
http://euskaltube.com/play.php?vid=1353.
In Argentina si sta preparando un'iniziativa per il 6 di Marzo, e nei
prossimi giorni si annunciano altre attività in Italia, Sardinia e
WallMapu.
Per terminare, torniamo a denunciare quanto successo a Caracas. Il
passato venerdì si concentrarono 120 persone di fronte all'ambasciata
spagnola convocate dalla Coordenadora Simón Bolívar, la Casa di
Incontro Bolivariana" Freddy Parra ", la Stazione radio libera" Al
son del 23", la Coordinatrice Continentale Bolivariana, la
Coordinatrice Popolare di Caracas, il Movimento Gayones e M-28.
Il sindaco di destra di quella città, Leopoldo López, contrario al
processo bolivariano, ordinò alla polizia di dissolvere la
convocazione. La polizia utilizzò bombe di gas lacrimogeni nella sua
repressione quando i concentrati erano quieti cantando slogan. Dopo
l'intossicazione mediatica che ha girato la frittata e ha trasformato
in lanciatori di granate le persone che uscirono correndo per il fumo
ed il rischio ad essere fermate.
Torniamo a fare nostra la denuncia che facemmo già pubblica il
sabato:
http://www.askapena.org/berriak/men/karpeta_eu/436/ind_aska
Valutazione:
Askapena ringrazia e congratula tutte le persone ed agenti che avete
preso parte alla II Settimana di Solidarietà Internazionale con
Euskal Herria. Inoltre bisogna sottolineare dopo l'auge della
solidarietà internazionale col nostro paese di un anno fa, (che
inoltre è stato continuo negli ultimi anni. Questa crescita si deve
fondamentalmente a due ragioni: da una parte il grande e buon lavoro
realizzato e da un altro la recrudescenza della politica di negazione
e repressione da parte degli stati spagnolo e francese. Entrambi gli
stati, con molto lavoro in comune, hanno portato oggigiorno la
repressione ai più alti livelli, in questo modo, qualunque persona o
gruppo con impegno che lavori nella costruzione di Euskal Herria, sta
sotto tiro, sia partito politico, giornalista, agricoltore o membro di
qualunque movimento sociale, giovane o vecchio.
Benché non abbiamo conosciuto mai fino ad ora democrazia alcuna per
Euskal Herria, lo stato di eccezione imposto negli ultimi anni ci ha
portato al primo posto in Europa a livello di violazioni di diritti
civili, politici ed umani.
Gli stati spagnolo e francese vorrebbero imporre quella situazione e
che in Euskal Herria l'accettassimo tale e quale, mettendoci tutte e
tutti in casa rintanati per la paura, della stessa forma vorrebbero
che le amiche ed amici solidali di Euskal Herria chiudessero gli
occhi, coprissero il loro udito e ammutolissero la loro bocca. Ma la
schiuma di questa nuova onda fascista trabocca tanto in Euskal Herria
come nei paesi solidali del mondo. Perché: né frenano ad Euskal
Herria, né tagliano i lacci solidali degli amici ed amiche di questo
paese.
Quella politica di repressione e negazione fa male alla salute
democratica degli stati, e come oggi attaccano contro la sinistra
basca, domani lo faranno contro altri gruppi di sinistra y/o
indipendentisti. La repressione e la negazione sono dure, terribili e
generatrici di più sofferenza, ma inoltre sono totalemente vane contro
le ansie di libertà di questo paese.
Affinché gli stati frenino la loro politica repressiva, la chiave è
proseguire nella nostra lotta di liberazione, ma la solidarietà
internazionale è imprescindibile, per quel motivo, un'altra volta,
per quell'energia che mostrate e per tutta la tenerezza che avete col
nostro paese: MILA ESKER! (mille grazie, NdT)
Haimaka herri borroka bakarra!
(Molti popoli, una lotta sola, NdT)
VÃnculos:
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[1]
http://www.askapena.org/berriak/men/karpeta_it/437/ind_aska