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Tárgy: [Paesibaschiliberi] [ASKAPENAinfo:] Euskal Herria Paso a Paso n.211:"CRONACA GIORNALIERA DELLA DIGNITÀ POPOLARE (II) "


Independentzia eta Sozialismorantz
EUSKAL HERRIA PASO A PASO
Servicio informativo de ASKAPENA Nº211

CRONACA GIORNALIERA DELLA DIGNITÀ POPOLARE (II)

Data l'intensità di queste date, continuiamo a fare la cronaca
giornaliera di guerra degli Stati e della contundente dignità
popolare.

* Domenica, 10 febbraio di 2008. Come poteva temersi, si
realizzarono i peggiori presagi. Durante la mattina, la polizia basco
spagnola prese la zona dove era convocata la manifestazione della
sinistra basca: veicoli polizieschi travisati, sorvolo degli
elicotteri, ponti di autostrade occupati, successive linee di
poliziotti armati fino ai denti. Simultaneamente, a 100 Km. da quello
scenario di guerra, gli stessi responsabili della polizia celebravano
un atto protocollario in Donosti. Convocati da una Piattaforma civica
della quale loro stessi si sono dotati, reclamavano per il paese basco
la capacità di decisione.

Il paese basco-circa 10.000 persone - accorse a Bilbao sapendo in
anticipo che li aspettava la repressione implacabile. Fecero fronte
alla proibizione: prima si sedettero al suolo cantando slogan, dopo
cercarono di avanzare per altre strade distinte delle previste?Tutto
fu inutile. La violenza poliziesca si accanì contro essi diretta
dagli stessi che a quell'ora, in spettacolo galante, si offrivano
come garanti della capacità di decidere. I soffocati a Bilbao
replicarono alla violenza poliziesca riempendo la carreggiata di
ostacoli affinché i furgoncini polizieschi non potessero muoversi.
Una risposta contundente e ferma poiché la protesta si estese per
tutta Bilbao.

Ore più tardi, ed in una convocazione di urgenza, qualificate
persone della sinistra basca danno una conferenza stampa in un hotel
di Bilbao convocando sciopero generale per il giorno 14 di febbraio.

Durante il giorno si producono continui sabotaggi: incendio di
contenitori, bruciatura di bancomat, incendio di ripetitori di
telefonia mobile ed installazioni di Iberdrola, lapidazione di una
sede bancaria del BBVA e di partiti politici come il PP, PSOE, PNV.

*  Lunedì, 11 febbraio. Nell'alba del giorno 11, lo Stato risponde
con più repressione alla contundente mobilitazione di Bilbao. Non può
tollerare che il paese basco viva e si manifesti quando lo Stato
spagnolo lo proibisce. Lo stesso Garzón si muove ad Euskal Herria
accompagnato da due pubblici ministeri dell'Udienza Nazionale e 400
poliziotti. Durante l'alba ferma altri 14 dirigenti della sinistra
basca che sono trasportati immediatamente a Madrid. Durante
l'operazione si perquisiscono e piombano due sedi di ANV. Il Ministro
di Interno chiarisce che questa è un'avvertenza per chi cerchi di
occupare il vuoto di chi sta essendo imprigionato.

Il mezzogiorno del lunedì compaiono in Donosita decine di eletti
della sinistra basca. Annunciano la loro disposizione a seguire col
lavoro politico nonostante le innumerevoli detenzioni. Il Comitato
Nazionale di LAB realizza una comparizione pubblica e convoca
concentramenti e manifestazioni per il giorno 14.F. Reitera il suo
conosciuto progetto che si vive un stato di guerra al quale la classe
lavoratrice deve far fronte.

In Iparralde, Paesi Baschi in territorio francese, distinte
formazioni politiche: Abertzalen Batasuna, Batasuna, EA e LCR - Pays
Basque annunciano una convocazione unitaria in Baiona per il
pomeriggio del giorno 14.

I consiglieri comunali di ANV nel Municipio di Iruñea
approfittarono del plenum per manifestare la loro denuncia. Il
sindaco, vincolata al PP, diede ordine che fossero espulsi dal
plenum.

Il Municipio di Bergara, diretto da ANV, sessionó lunghe ore per
emettere un comunicato. Le forze spagnoliste volevano che si
redigesse un comunicato con cui si convocasse un concentramento per
condannare l'attentato di ETA. ANV reclamava che si faccia una
condanna di tutte le violenze, comprese le interdizioni, detenzioni
massicce?. I costituzionalisti non accettano questo progetto.

Ci furono multiple mobilitazioni per strada durante il giorno. Ci
furono anche mobilitazioni nell'Università di Leioa poiché uno dei
detenuti è professore di quella Università.

Liga Cela e Espacio Alternativo manifestano la loro solidarietà
alla sinistra basca.

*  Martedì, 12 febbraio. La destra che governa il municipio di
Iruñea anticipa le risoluzioni giudiziarie e dissolve il gruppo di
ANV in detto municipio.

Durante questo giorno si succedono gli appelli a partecipare allo
sciopero generale del giorno 14: La Direzione Nazionale di Batasuna
emette un comunicato nel quale ricorda che è stata la lotta popolare
quella che ha generato le attuali condizioni di coscienza che stanno
smascherando tanto lo Stato come i suoi collaboratori. Nota che
viviamo tempi di impegno e di lotta e chiama a partecipare allo
sciopero generale. Altrettanto fanno vari collettivi di giovani
davanti alla sede del PSOE in Donosti.

In solidarietà con Euskal Herria, una trentina di universitari
riprendono una dirigente distaccata del PP che andò all'Università di
Santiago per dare una conferenza.

*  Giovedì, 14 febbraio. Dalle prime ore furono centinaia le
imprese che non aprirono le porte e migliaia i lavoratori che non
accorsero ai loro posti di lavoro. Dalle prime ore del giorno si
produssero azioni di disubbidienza civile: persone che bloccavano vie
o strade collocando i loro corpi come impedimento umano; sapevano che
in pochi minuti sarebbero stati identificati, detenuti e che
avrebbero dovuto fronteggiare responsabilità penali che
coscientemente assumevano.

Man mano che avanzava la giornata, si realizzavano frequentate
catene umane, sempre vigilate da vicino dalla polizia che
continuavano a ricordare ai commercianti che si trattava di un giorno
di sciopero generale. In molti casi il promemoria non era necessario;
soprattutto in popolazioni medie e piccole, quasi tutti gli
stabilimenti rimasero chiusi per iniziativa dei proprietari. La
fermata ebbe speciale incidenza nell'insegnamento: centinaia di
professori e migliaia di alunni cambiarono quel giorno la docenza con
la militanza attiva. Alle 12 di mezzogiorno, in tutte le capitali di
provincia ed in paesi grandi, migliaia di persone uscirono alle
strade assecondando le convocazioni del sindacato LAB.

Di pomeriggio, si ripeterono le mobilitazioni di mezzogiorno. La
sinistra basca calcola che circa 40.000 persone si mobilitarono per
esprimere il loro disaccordo con la politica repressiva e stima come
molto importante la risposta ottenuta. Si tratta, senza dubbio, dello
sciopero generale più forte di tutti quelli che si sono andati
convocando in questi ultimi anni.

Risposta contundente e vigorosa malgrado, dal proprio Governo
Basco, si stessero lanciando messaggi di smobilitazione ed
ingiuntivi, controlli polizieschi, cariche repressive, detenzioni e
feriti.

Non mancarono le azioni di sabotaggio: brucia un autobus e una
stazione di treno; di sera sconosciuti diedero fuoco ad un
concessionario di Renault bruciando otto veicoli.


                                                                             Euskal
Herria, 26 de febrero de 2008.

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