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Cambiare il mondo con la spesa: i gruppi d'acquisto
Giovanna Nigi
Ridurre i consumi, porre attenzione agli acquisti, mettere un freno all'acquisto compulsivo e inutile, privilegiare il semplice e il sano, il durevole, eliminare imballaggi inutili e ridurre i rifiuti, riciclare è diventata un'esigenza di civiltà sempre più condivisa. E anche mangiare buono e sano senza spendere un'enormità. Così sono nati -ormai sono quasi quindici anni - i Gas, cioè i gruppi di acquisto solidale.
Sono ormai centinaia, sparsi in tutta Italia. Chiunque può dare vita a un Gas: basta mettersi insieme (da un minimo di 5-6 a un massimo di 40-50), e incominciare a cercare nel proprio territorio i produttori, cercando di creare filiere il più corte possibili.
Ci si rivolge ai piccoli produttori, solitamente vicini alla zona d'acquisto, per evitare lo spreco di carburante e le spese eccessive di trasporto, ma anche per poter verificare di persona i metodi di lavoro, magari con una gita domenicale collettiva. È la logica opposta a quella delle grandi catene di distribuzione, che privilegiano i prodotti delle multinazionali, noncuranti dell'ambiente e della salute dell'uomo, esportatrici di rifiuti pericolosi nel terzo mondo, sfruttatrici dei lavoratori, spesso colluse con commerci di armi.
Così si risparmia (i prezzi sono inversamente proporzionali al numero degli aderenti), si consuma biologico senza prosciugare il conto in banca, ci si riunisce, si discute, ci si aiuta. Come una volta, quando le comunità erano piccole e le distanze fra le persone più ridotte. I prodotti arrivano presso l'indirizzo degli aderenti che manifestano disponibilità a ospitare i pacchi di tutti, generalmente pochissimo imballati, per consentire un ulteriore risparmio al pianeta e al portafoglio. Poi ognuno va a prendersi la sua spesa, con la consapevolezza profonda che oggi non esistono prodotti ecologici, solo meno dannosi..
La storia dei G.A.S.(gruppi di acquisto solidale) è storia di grandi conquiste fatte con piccoli mezzi, un inno al "dio delle piccole cose": il primo Gas nasce nel 1994 a Fidenza (Parma), in seguito a un incontro all'Arena di Verona del 19 settembre 1993 dal titolo "Quando l'economia uccide". Alcune famiglie di Fidenza, presenti alla manifestazione, decidono di passare alle vie di fatto,partendo dalla loro esperienza personale, e privilegiando le categorie della solidarietà e dell'eticità nei consumi.
Il contagio avviene attraverso il passaparola e si estende a macchia d'olio: nel 2007 i Gas sono già 350 e oggi sono in continuo aumento in Italia, dal Nord al Sud, dove i gruppi che si organizzano trovano nei produttori che si oppongono alle regole dettate dalla mafia locale i principali interlocutori.
2,83 sono i pianeti che occorrerebbero per sostenere il nostro attuale stile di vita. È da questo dato che comincia la riflessione su un consumo più critico, che contenga i principi della sostenibilità, dell'etica, e della solidarietà. È un no secco a quel senso di inutilità e inadeguatezza che rischia di rendere vano qualsiasi tentativo di cambiamento: i Gas sono innanzitutto un'espressione di puro ottimismo. E i risultati, come sempre quando i tempi sono maturi, non si fanno attendere: riconosciuti dal Parlamento Italiano nella legge finanziaria 2008, i Gas diventano sempre più oggetto di studi e di tesi di laurea (
www.retegas.org).
Solidarietà e semplicità sono qualità di bellezza, e la bellezza può davvero cambiare il mondo e il modo di viverlo. Solidarietà ai piccoli produttori, rispetto nei confronti della terra, dei suoi ritmi e tempi, rispetto nei confronti dell'uomo e dei modi di produzione, che devono essere tassativamente etici: questi i cardini del Gas-pensiero.
I nomi scelti sono divertenti, "Gasp", "Banda Gassotti" "Gassiamoci"..li contatta chi se li va a cercare in Internet, o chi li incrocia fortuitamente grazie alla "soffiata" di un amico o alla loro partecipazione a eventi eco ed etici, dove spesso presentano i loro banchetti.
Ora che esistono anche per legge, e che l'esigenza di organizzare una spesa diversa è sempre più avvertita con la crisi economica, sembra sia cominciata una nuova era. Un tavolo comune con Coop e Conad, per studiare iniziative che garantiscano lavoro e dignità alla Locride, è stato avviato al convegno dei Gas italiani riunito a Marina di Massa lo scorso anno. Per la prima volta si è delineata la possibilità di una collaborazione con il nemico storico,la grande distribuzione, in nome del bene comune del territorio. La soluzione non è delle più facili: i Gas da una parte sono fortemente solidali, ma sono altrettanto persuasi dell'assoluta negatività della grande rete di distribuzione. La discussione rimane aperta.
E se in Calabria si intravede la possibilità di cominciare a dialogare con la grande distribuzione organizzata, in Toscana si lavora addirittura a un progetto di moneta locale... La stretta economica li aiuta, e i Gas organizzano e promuovono iniziative intese a restituire il potere d'acquisto perduto, grazie a progetti che controllano tutto, dalla produzione alla distribuzione. E, viste le attuali bollette, sono in cantiere contatti con società operanti nel campo dell'elettricità disponibili ad accogliere richieste e suggerimenti:poter contare su forniture di energia esclusivamente verde e certificata e a basso costo è una delle priorità della rete. Iniziative e discussioni fervono un po' dappertutto...
Pubblicato il: 08.03.08
Modificato il: 09.03.08 alle ore 17.03
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