[Hackmeeting] questa sera a milano una storia che fa riflett…

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Autore: bomboclat
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To: hackmeeting
Oggetto: [Hackmeeting] questa sera a milano una storia che fa riflettere
Il 31 luglio 2007 Florian L., Axel H., Oliver R. e Andrej H. vengono
chiusi nel carcere Moabit di Berlino.Tutti e quattro gli arrestati, con
indosso tutte in stile Guantanamo, vengono poi trasportati in elicottero
agli uffici del procuratore a Karlsruhe la stessa notte, e posti in
stato di arresto investigativo. Lo stesso giorno le case di altre tre
persone, Matthias B. e due altri ricercatori vengono perquisite e viene
loro notificato un provvedimento di indagine.
Una brutta storia di criminali, membri di Al Qaeda o mercanti di
schiavi? No. Ma neppure stinchi di santo: le persone che hanno ricevuto
questo trattamento sono ricercatori e attivisti politici fortemente
impegnati contro l'erosione delle libertà civili e contro la
trasformazione sociale imposta da logiche commerciali. Nei loro testi
sono presenti parole come gentrificazione, disuguaglianze, Parolacce di
difficile comprensione. Ma che in realtà descrivono in modo scientifico
il processo di trasformazione a cui sono sottoposti anche i quartieri
popolari delle aree centrali delle città (a Milano, L'Isola),soggetti a
forti speculazioni del mercato edilizio.
l loro arresto è una delle tante "sviste" della lotta al terrorismo. Una
lotta che, così com'è concepita, sembra servire a seminare il terrore,
più che a combatterlo.

L'arresto infatti è stato fatto in base all'articolo 129a del codice
penale tedesco, introdotto dal Parlamento nell'agosto 1976 per
affrontare il problema della RAF (Roten armate fraktion, un gruppo
assimilabile alle Brigate rosse). L'articolo criminalizza la
partecipazione, la promozione e l'appoggio a organizzazione
terroristiche, più che gli atti criminali in sé, rendendo quindi
fondamentale la costruzione di una organizzazione terroristica come
prerequisito per l'uso di questo reato da parte di una pubblica accusa.
Dato che si tratta di un "reato associativo", un individuo può essere
perseguito e punito per tutti i reati commessi dall'organizzazione della
quale è parte, anche se non viene provato che sia coinvolto direttamente
in nessuno di essi.
Andrej H. è stato liberato a fine ottobre. Il 10 marzo sarà a Milano,
alla Cascina Autogestita Torchiera senzacqua, a raccontare la sua
storia. E visto che quello che è successo a lui potrebbe riguardare
ciascuno di noi, insieme a Mirko Mazzali (avvocato) e Blicero (Supporto
legale-Genova G8) cercheremo di tracciare i paralleli con le leggi
italiane, di capire quali sono le logiche della lotta al terrorismo,
quali sono i modi per difenderci dalle sue false interpretazioni.


Per saperne di più:


http://www.digicult.it/digimag/article.asp?id=1073 (intervista in
italiano)
http://annalist.noblogs.org (blog in tedesco e inglese)
http://einstellung.so36.net/it (italiano)
http://education.guardian.co.uk/higher/worldwide/story/0,,2153121,00.html
(inglese)


Negli ultimi anni in Germania l'opposizione politica e il giornalismo
di indagine sono stati pesantemente sotto attacco da parte di polizia e
servizi segreti. Molti giornalisti sono stati spiati, molti
manifestanti contro il G8 sono stati criminalizzati, e ora anche
scienziati sociali con posizioni critiche vengono accusati di essere
parte di una organizzazione terroristica per essersi avvicinati ai
movimenti sociali e aver usato parole come "gentrification",
"precarizzazione" e "marxista-leninista" nelle proprie pubblicazioni, e
perché proprio questi materiali sono state ritrovate anche in alcune
lettere inviate da un gruppo che ha rivendicato una serie di attentati
contro auto ed edifici militari nei dintorni di Berlino dal 2001 in
poi.
Dopo il crollo del blocco comunista e la transizione al capitalismo in
Germania Est, alcuni degli arrestati sono stati coinvolti in ricerche e
azioni contro i processi di "gentrification" (ovvero la sostituzione
della popolazione dei ceti meno abbienti con gente di ceto medio e alto
in zone "strategiche" della città, attraverso il rialzo dei prezzi
immobiliari). In particolare alcune porzioni orientali di Berlino sono
state oggetto di un ampio progetto di ristrutturazione con effetti
devastanti per le famiglie con meno reddito, il tutto guidato dalle
dinamiche di privatizzazione introdotte dopo la riunificazione. Gli
studi condotti su questa transizione, però, non sono stati solo di
natura accademica, ma cercavano di spingere il cambiamento sociale
attraverso l'organizzazione di comitati di vicinato che hanno preso il
nome di "We will all stay" (Resteremo Tutti, ndt), di cui due degli
accusati hanno fatto parte. Inoltre le ricerche condotte da uno degli
accusati hanno mostrato che più del 50% dei 140.000 abitanti del
distretto in ristrutturazione di "Prenzlauer Berg" avevano abbandonato
l'area, giungendo alla conclusione che il progetto "si opponeva
diametralmente alle politiche del consiglio comunale e distrettuale che
afferma di puntare a riabilitare e conservare le attuali strutture
sociali".
I fondamenti scientifici di questo ragionamento, che illustrano
effettivi sviluppi sociali ed economici, sono stati pesantemente
criticati dagli attivisti e dai residenti al tempo, generando un grande
dibattito politico L'arresto infatti è stato fatto in base all'articolo
129a del codice penale tedesco, introdotto dal Parlamento nell'agosto
1976 per affrontare il problema della RAF (Roten armate fraktion, un
gruppo assimilabile alle Brigate rosse). L'articolo criminalizza la
partecipazione, la promozione e l'appoggio a organizzazione
terroristiche, più che gli atti criminali in sé, rendendo quindi
fondamentale la costruzione di una organizzazione terroristica come
prerequisito per l'uso di questo reato da parte di una pubblica accusa.
Dato che si tratta di un "reato associativo", un individuo può essere
perseguito e punito per tutti i reati commessi dall'organizzazione
della quale è parte, anche se non viene provato che sia coinvolto
direttamente in nessuno di essi. L'articolo 129a è stato usato
tradizionalmente per criminalizzare i movimenti di sinistra. Il nucleo
fondamentale dell'articolo è il suo stato di emergenza che ne
garantisce la possibilità di sospensione dei diritti civili di base
protetti sotto la normale legislazione penale e procedurale. La
detenzione è un elemento centrale dell'articolo, dato che i sospetti
sono tenuti in prigione per mesi o addirittura anni in attesa di
giudizio, senza alcuna indicazione di che cosa siano in pericolo di
fare. I diritti di visita sono praticamente inesistenti: i sospetti
sono tenuti in isolamento per 23 ore al giorno, gli è permesso ricevere
solo una visita alla settimana, e anche gli avvocati devono parlare ai
loro assistiti attraverso un vetro antiproiettile. Spesso i sospetti
sono tenuti in prigioni lontane dalle proprie case, rendendo quasi
impossibile per amici e parenti le visite. Il diritto alla difesa viene
pesantemente limitato, dato che gli avvocati non hanno accesso agli
atti di indagine, rendendo la preparazione della difesa dei loro
assistiti parecchio complessa, come anche il fatto che la
corrispondenza dell'arrestato è totalmente sotto il controllo del
giudice.

contatti per l'iniziativa: 380 3059647