Cpt - Una stagione di rivolte
Situazione pacificata? Niente affatto
Ciò che a volte pare essere dimenticato, o spesso occultato, nei
circuiti della comunicazione di massa, sembra non accadere.
Altrettanto spesso è la mancanza di informazione, quella nebulosa
coltre che avvolge i centri di detenzione a rendere difficile una
cronaca progressiva degli avvenimenti che caratterizzano la vita
(non-vita) in queste strutture.
Fin dall' estate scorsa una serie di rivolte e tentativi di fuga hanno
caratterizzato le vicende intorno alla questione Cpt.
Ricordiamo le rivolte di Bari, e la sequenza ravvicinata di tentativi
di fuga e sommosse nel Cpt di Gradisca d'Isonzo, fino ad arrivare
all'avvelenamento da gas lacrimogeni di una bimba di 8 mesi "ospite"
del cpa inglobato nella "città della detenzione" isontina.
Poi, il suicidio di due ragazzi nel Cpt di Modena, privati della loro libertà.
Una lunga serie di eventi questa, seguita dal silenzio.
Da qualche mese erano poche le notizie provenienti dai centri.
La situazione nei Cpt può dirsi pacificata?
Sull'umanizzazione e superamento già molte volte si è discusso. La
questione, evidentemente, non riguarda il miglioramento delle
condizioni di vita, ma la stessa esistenza di quel mostruoso istituto
denominato "detenzione amministrativa".
Ma la mancanza di notizie può significare pacificazione?
Mentre in Francia si susseguono rivolte ed iniziative interne ed
esterne ai centri di detenzione, le notizie che arrivano da Bari e
Modena, dai centri di San Paolo e Sant'Anna, ci raccontano come la
pacificazione riguardi il discorso, non la realtà di queste strutture.
Se da un lato i centri di detenzione non sono stati cancellati (la
loro esistenza è parte integrante del dispositivo di controllo e
subordinazione delle migrazioni) dall'altro non è neppure riuscita la
loro trasformazione, l'affermazione della loro piena legittimità. Sono
state le spinte dei movimenti a rendere impossibile una razionalità
spietata del circuito della detenzione.
Così, ogni volta che i centri si riempiono, anche in seguito alla
frequenza degli sbarchi che si susseguono sulle coste meridionali
della penisola, ritorna alla luce la loro crudeltà e quindi riprendono
i tentativi di fuga.
L'epoca delle visite guidate, delle commissioni, delle mistificazioni
è già finita da molto tempo, si tratta ora di riaprire l'opposizione a
queste strutture.
Bari e Modena reclamano la rottura della pacificazione, anche quella
del discorso.
http://www.meltingpot.org/articolo12330.html
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"Non vedo nessun Dio quassù"
(Yuri Gagarin)
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"L'intelligenza militare è una contraddizione in termini"
(Groucho Marx)
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"Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia perche' saranno giustiziati"
(Piergiorgio Bellocchio)
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