hektisch scrisse:
>
> ok, forse ho tagliato con l'accetta - ma mi si vuol dire che nel w3c non
> ci sono interessi economici dietro?
fammi un esempio di un qualcosa in cui non ci sono interessi economici
dietro.
cmq nessuna delle raccomandazioni del w3c si riferisce a prodotti,
linguaggi o robe chiuse. tipo che se tu non hai voglia di studiare html
ti compri dreamweaver, ma non è che in sé l'uso dell'html porti soldi a
qualcuno.
> - io sto solo dicendo che non c'è soltanto una valutazione tecnica
> dietro, e sto suggerendo che gli interessi delle singole big corp che ci
> gravitano dentro non sono neutri.
beh cmq essendo che le scelte del w3c sono online potresti dare qualche
puntatore a quelle che secondo te sono dettate da interessi economici.
> poi fico il tuo prof di xml, ma se domani c'è da decidere quale standard
> di encoding video non gli chiederanno certo più di un parere (vedi la
a me pare che questo non lo faccia il w3c, ma potrei sbagliarmi.
> estremamente utili e fichi che cmq lavorano in queste aziende. ma
> l'azienda nasce per fare profitto, non per sviluppare il nostro mito
> della rete aperta, no?
e cosa sviluppa il nostro mito di rete aperta? la nostra (con "nostra"
intendo ad esempio i 3213912378 ragazzini e non che sviluppano open
source) quasi totale incapacità ad uniformarci agli standard e il nostro
continuo reinventare la ruota? tipo ci pensi come sarebbe il web se
seguisse un percorso tipo l'audio sotto linux?
--
"In principio era il cubo"
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