Repubblica Genova
G8, inchiesta bis per 11 carabinieri
Per undici carabinieri della caserma di Bolzaneto sarà aperto un nuovo 
fascicolo: l´ipotesi di accusa formulata è quella di falsa testimonianza. 
Lo hanno chiesto i pubblici ministeri Ranieri Miniati e Petruzziello nel 
contesto della requisitoria pronunciata per 45 persone imputate per le 
violenze e i soprusi nella caserma di Bolzaneto. La requisitoria sarà 
completata entro i primi giorni della prossima settimana.
Bolzaneto, inchiesta bis sui carabinieri
Silenzi e amnesie sulle botte, "falsa testimonianza" per undici
Slitta la chiusura della requisitoria da parte dei pm Petruzziello e 
Ranieri Miniati
MASSIMO CALANDRI
A FURIA di «non ricordo», «non c´ero», «non ho visto», i carabinieri in 
servizio alla caserma di Bolzaneto sono arrivati a negare la visita 
ufficiale dell´allora ministro di Giustizia, Roberto Castelli. Nessuno dei 
militari ha memoria di quell´arrivo a sorpresa – la notte di sabato 21 
luglio 2001 – che scatenò tante polemiche. Come se non fosse mai successo. 
E come se le violenze, i soprusi ai danni dei no-global ospiti del "centro 
di temporanea detenzione", non fossero mai accadute. L´atteggiamento così 
poco spontaneo – almeno secondo la procura – rischia di costare loro caro. 
I pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati hanno infatti 
chiesto la trasmissione di un fascicolo per falsa testimonianza a carico 
degli undici uomini dell´Arma che per ventiquattr´ore vigilarono sui 
detenuti. Al termine del processo di primo grado – la sentenza è attesa 
per la metà di giugno – il tribunale ordinerà l´apertura di un´inchiesta. 
La situazione ha creato non pochi imbarazzi anche tra gli stessi 
inquirenti. Perché rispetto ad una serie di episodi oggettivi – l´uso di 
spray urticante nelle celle, l´ordine dato ai fermati di restare a lungo 
faccia al muro nelle celle -, episodi confermati da imputati come il 
vicequestore Alessandro Perugini o il medico Giacomo Toccafondi, i 
carabinieri hanno fatto scena muta.
Ieri Ranieri Miniati e Petruzziello si sono suddivisi la requisitoria 
rispettivamente nella mattinata e il pomeriggio, concentrandosi sugli 
appartenenti al cosiddetto livello "intermedio" e sugli esecutori 
materiali delle violenze. I casi sollevati dai magistrati sono così tanti 
– ed altrettante le persone sotto accusa – che il tempo non basta mai. La 
conseguenza è che il programma slitterà di almeno una mezza giornata, nel 
senso che l´intervento dei pm non si concluderà come previsto – lunedì 
mattina. Nella prossima udienza si parlerà infatti dei falsi commessi 
nell´ufficio matricola, dell´area sanitaria e dei medici sotto accusa. 
Questo significa che per la richiesta delle pene e la consegna di una 
monumentale memoria di oltre un migliaio di pagine si dovrà attendere 
martedì mattina, giorno che in un primo tempo era esclusivamente destinato 
all´intervento delle parti civili. Nel calendario stilato personalmente 
dal presidente della sezione del tribunale, Renato Delucchi, l´ultima 
udienza del processo è stata fissata il 20 maggio. Al termine i giudici si 
riuniranno in camera di consiglio.
Gli imputati sono 45: generali, funzionari di polizia, ufficiali 
dell´Arma, agenti, carabinieri e guardie carcerarie. Sono accusati a 
diverso titolo di abuso d´ufficio, violenza privata, abuso di autorità 
contro detenuti o arrestati, falso, violazione dell´ordinamento 
penitenziario e della convenzione per la salvaguardia dei diritti 
dell´uomo e delle libertà fondamentali.
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Carlo
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