[NuovoLab] Al voto al voto. Per la maxispesa militare

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Author: ugo
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To: aderentiretecontrog8, forumgenova
Subject: [NuovoLab] Al voto al voto. Per la maxispesa militare
La Commissione Difesa del Senato riconvocata d'urgenza per domani. Obiettivo:
approvare l'acquisto di due sottomarini, costo 910 milioni di euro. Un mese fa
toccò ai Predator
Stefano Milani
Le Camere sono già sciolte, ma in commissione Difesa si continua a discutere.
Di rinfinanziamento delle missioni militari all'estero, di guerra, di armi. E
così per domani è convocata una seduta straordinaria - visto che l'esecutivo di
fatto non c'è più - per l'acquisto di due sommergibili di ultimissima
generazione: gli U-212 di seconda serie. «Indispensabili», fanno sapere da
Palazzo Madama, «per la sicurezza del nostro paese». Deve essere davvero così
visto che questa coproduzione italo-tedesca costerà al nostro paese la bellezza
di 915 milioni di euro, spalmati in dieci anni.
Vero e proprio fiore all'occhiello della moderna tecnologia bellica, questo
modello di sottomarini sono unità ultra compatte, silenziosissime, dotate di
sistema Aip per la rigenerazione dell'aria e comprendono un equipaggio di 27
uomini ed un'autonomia di 8000 miglia a 8 nodi in superficie e di 420 miglia a
8 nodi in immersione. Allo stabilimento Fincantieri del Muggiano, a La Spezia,
sono già in trepidazione. E' lì che i due «bolidi» dell'acqua vedranno la luce,
bissando il lavoro già commissionatogli dall'esercito italiano nel 2007 per la
realizzazione dello Scirè, gemello dell'U-212.
Appena un mese fa, e sempre a Camere sciolte, le commissioni Difesa di Camera
e Senato avevano votato un parere per l'acquisto di altri quattro velivoli
«senza pilota» MQ-9 Predator B. La nostra aeronautica militare ne possiede già
cinque di tipo A, tre dei quali sono già stati impiegati in Iraq (dislocati
presso la base aerea di Tallil nell'ambito dell'operazione «Antica Babilonia»)
e oggi in Afghanistan, a Herat, per compiti di ricognizione. I Predator di tipo
B, prodotti dall'industria bellica statunitense, hanno caratteristiche diverse
soprattutto perché sono predisposti per trasportare e usare armamenti (missili
superficie-aria, missili aria-aria, bombe a guida di precisione) e raggiungono
una velocità di 405 km/h. Il costo totale si aggira intorno agli 80 milioni di
euro, da pagare in quattro anni.
E ancora. Lo scorso febbraio l'Occar (Organizzazione congiunta di cooperazione
in materia di armamento) aveva siglato con il ministero della Difesa un
contratto relativo alla seconda tranche del programma della marina militare per
le fregate multi-missione Fremm per il finanziamento di altre quattro unità
della serie, oltre alle due già ordinate precedentemente. Per l'intero
«pacchetto» sono stati stanziati altri 1,63 miliardi di euro. Spese su spese,
tutte inserite nell'ultima Finanziaria che ha visto un'impennata degli
investimenti bellici, in contrasto non solo col programma dell'Unione (dove
Prodi e suoi alleati si impegnavano, nero su bianco, «a sostenere una politica
che consenta la riduzione delle spese per armamenti»), ma persino con la
risoluzione sul Dpef votata lo scorso luglio al Senato che non ne prevedeva «in
alcun modo» l'aumento. Promesse da marinaio per l'ex premier visto che la cifra
è lievitata fino a toccare quota 5 miliardi di euro.
A crescere è l'intera spesa militare, dal funzionamento ordinario delle
quattro forze armate, alle missioni all'estero fino al finanziamento pubblico
al comparto militar-industriale. Perciò la Finanziaria 2008 dovrebbe gonfiarsi
di oltre il 12% rispetto all'anno precedente, quando già c'era stato un
incremento dell'11,3% rispetto al 2006, aumentando di oltre 2.341 milioni di
euro e raggiungendo la cifra record di 23 miliardi e 352 milioni, di cui 20.928
milioni dal bilancio preventivo della Difesa e 2.424 aggiunti dalla Finanziaria
stessa. E riuscendo nella triste impresa di spendere più del precedente governo
Berlusconi.

il manifesto - 04 Marzo 2008












ub




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Non potendo rafforzare la giustizia si è giustificata la forza B. Pascal
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Ugo Beiso