*Le donne non sono dove ve le aspettate,
le donne sono dappertutto!
*
Comunicato sulle prossime iniziative
*Mercoledì 5 marzo
*
La legge n.194/1978 stabilisce il diritto della donna all'assistenza
sanitaria PUBBLICA e GRATUITA quando sceglie di interrompere una
gravidanza non desiderata.
Questo diritto oggi è nei fatti spesso negato per la netta presenza
negli ospedali e consultori pubblici di medici OBIETTORI (a livello
nazionale nel 2005 risultano avere opposto obiezione di coscienza il
58,7% dei ginecologi, il 45,7% degli anestesisti, il 38,6% del personale
non medico), che si rifiutano di effettuare interruzioni volontarie di
gravidanza e, in alcuni casi, anche di prescrivere la pillola del giorno
dopo.
Lavorare in una struttura sanitaria pubblica, che per legge è tenuta ad
assicurare l'effettuazione di interventi IVG ad ogni donna che lo
richieda, e nello stesso tempo rifiutarsi di praticare l'aborto o
addirittura di prescrivere la pillola del giorno dopo è un paradosso
inaccettabile e dimostra come nella stragrande maggioranza dei casi
l'obiezione di coscienza non sia affatto dettata da convinzioni
personali bensì da pragmatismo e mere esigenze di carriera professionale.
Quando una donna si rivolge a una struttura sanitaria pubblica ha
diritto di conoscere chi e quanti sono i medici obiettori che ci
lavorano così come ha diritto di rifiutare di essere curata da costoro:
OGNI DONNA HA DIRITTO DI OBIETTARE GLI OBIETTORI ed ESIGERE UN'EFFETTIVA
ASSISTENZA SANITARIA A TUTELA DELLA SUA SALUTE.
Anche tu puoi farlo!
*Saremo il 5 marzo, dalle 9.30, davanti all'ospedale Macedonio Melloni
con materiale informativo sulla campagna 'obiettiamo gli obiettori'.
*
* * *
*Sabato 8 marzo
*
8 marzo: tra la festa, il rito e il silenzio scegliamo la lotta
Pochi giorni fa, ad una donna che lavora come cassiera nella filiale
Esselunga di viale Papiniano è stato impedito, per oltre 4 ore, di
lasciare la cassa per andare in bagno; siccome questa lavoratrice ha
denunciato il fatto, in seguito è stata aggredita e massacrata negli
spogliatoi.
Perché donna. Perché migrante. Perché ha osato denunciare l'ingiustizia
subita.
Non è un caso, non è l'unico: la violenza è presente in ogni aspetto
della vita di una donna. La violenza in famiglia è la stessa di quella
subita nei luoghi di lavoro: ovunque sono presenti complicità,
negazione, oppressione, ricatto, sfruttamento, subordinazione. Quanto
successo all'Esselunga corrisponde a ciò che si verifica ogni giorno: la
mattanza di donne tra le mura domestiche e quelle di lavoratrici e
lavoratori procedono in una connivente indifferenza.
Sta a noi dunque scegliere e riappropriarci di un agire collettivo
opponendoci ad un sistema che legittima e alimenta la violenza contro le
donne.
*L'8 marzo a partire dalle 15.00, un'oka inkazzata si aggirerà nei
dintorni dell'Esselunga di via Papiniano: scenderà in strada con il suo
gioco per incontrare altre donne, condividere e tramare con loro...
*
collettivo femminista maistat@zitt@
collettivo ri/belle
http://www.vieneprimalagallina.org
maistatezitte@???