[Forumlucca] I: Re: [FacciamoBreccia] MEDIOEVO CHE AVANZA

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Autor: aunchb@tin.it
Data:  
A: forumlucca
Assumptes nous: [Forumlucca] masturbazione in anestesia
Assumpte: [Forumlucca] I: Re: [FacciamoBreccia] MEDIOEVO CHE AVANZA


----Messaggio originale----
Da: janez_a100@???
Data: 3-mar-2008
3.06 PM
A: "Assemblea Facciamo Breccia"<facciamobreccia@???>
Ogg: Re: [FacciamoBreccia] MEDIOEVO CHE AVANZA

va bene. questi sono
pazzi furiosi!
gaetano

Graziella Bertozzo <graziellabertozzo@libero.
it> escribió:

           Anche masturbarsi sarà reato!
    Gaetano


E' 
già reato:
    MASTURBAZIONE? 
Solo in anestesia totale  
  Certo, la 
sessuofobia della chiesa cattolica pone molti problemi a chi intende 
seguire le sue regole. Un esempio, reperito sul sito dell’Agenzia 
Internazionale di stampa cattolica Zenit  (di cui parleremo 
prossimamente…), ci viene dalla risposta a questa domanda:


Che cosa
dice la Chiesa Cattolica del prelievo del seme attraverso la
masturbazione a scopo diagnostico?

Risponde la dottoressa Claudia
Navarini, docente presso la Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio
Regina Apostolorum (ma anche di Alleanza Cattolica...):


"La
diagnosi della fertilità maschile attraverso l'analisi del seme non è
per sé immorale. Nessun esame diagnostico è infatti sbagliato in quanto
diagnostico; semmai può esserlo per le motivazioni con cui viene
richiesto - es. l'aborto eugenetico -, o per i rischi connessi.


Occorre tuttavia che il metodo di prelievo sia morale, e perciò che sia
evitata la masturbazione. La masturbazione è infatti un grave male
morale, in quanto scolla radicalmente la sessualità dal suo senso e il
piacere sessuale dal suo contesto specifico (nella fattispecie da
quell'atto coniugale caratterizzato da un significato procreativo e da
un significato unitivo); come tale non può mai essere giustificata,
nemmeno per un fine buono. Perché un'azione sia buona, infatti, occorre
che anche i mezzi siano buoni, o comunque non immorali, dal momento che
il fine non giustifica i mezzi.

    Come precisa l’Istruzione della 
Congregazione per la Dottrina della Fede Donum Vitae (1987), “la 
masturbazione, mediante la quale viene normalmente procurato lo sperma, 
è un […] grave segno di tale dissociazione [fra i due significati dell’
atto coniugale]; anche quando è posto in vista della procreazione, il 
gesto rimane privo del suo significato unitivo” (n. 6)


Esistono
tuttavia tecniche di prelievo del seme eticamente accettabili anche in
assenza dell'atto coniugale, come la MESA (Microsurgical Epididymal
Sperm Aspiration, cfr. M.L. Di Pietro-E. Sgreccia, Procreazione
assistita e fecondazione artificiale tra scienza, bioetica e diritto,
La Scuola, Brescia 1999, p. 33). Questo metodo richiede l'anestesia
generale del paziente* e permette di recuperare spermatozoi che non
hanno, però, completato il primo ciclo di maturazione (e ciò richiede
un processo di capacitazione in laboratorio abbastanza elaborato).
Si è
tentato anche il metodo chiamato VIRICAR o elettroeiaculazione (cfr. E.
Sgreccia, Manuale di bioetica, Vol. I, Vita e Pensiero, Milano 1999,
pp. 431-439) che stimolerebbe l'emissione del seme (con spermatozoi più
maturi, dunque) senza provocare orgasmo, ma le cui possibilità di
diffusione, a causa degli elevati costi e delle incertezze di
applicazione, non sono alte. Un altro metodo moralmente lecito è il
prelievo dello sperma nell’uretra dopo polluzione involontaria (cfr.
ibidem), per quanto di difficile realizzazione.
In realtà, il mancato
perfezionamento di tali tecniche e la scarsa diffusione sono dovuti
alla mentalità fondamentalmente edonistica, che non vede nella
masturbazione un male, a maggior ragione quando avviene per scopi
diagnostici o terapeutici. Rappresentando un sistema facile, economico
e abbastanza efficace, il reperimento del seme tramite masturbazione è
divenuto prassi ordinaria, spesso neppure messa in discussione. Eppure
non si può nascondere che rappresenti anche psicologicamente, oltre che
eticamente, un elemento di difficoltà per gli uomini, che talora
rinunciano alla diagnosi proprio a causa dell’umiliazione e dello
squallore che la fase di prelievo del seme comporta.
Va inoltre detto
che tali indagini diagnostiche al di fuori – ma spesso anche all’
interno – del matrimonio partono molte volte già con una scorretta idea
di apertura alla vita, ed un conseguente orientamento chiaramente
rivolto alla fecondazione artificiale.
Per i coniugi – o comunque in
presenza di “attività sessuale” – la raccolta del seme può avvenire in
corrispondenza di un rapporto coniugale, attraverso la raccolta dello
sperma nel fondo della vagina, nell’uretra in cui resta un residuo,
nella vescica insieme con le urine (trattate con soluzione antiacida)
in caso di eiaculazione retrograda (ibidem). Può altresì avvenire con l’
utilizzo durante il rapporto di un preservativo perforato*, al fine di
trattenere parte del seme e tuttavia di non dare origine ad un atto
contraccettivo (con condom perforato un eventuale concepimento naturale
sarebbe possibile). Naturalmente si può usare anche un preservativo
integro, o si può ricorrere al coito interrotto con successiva
immediata raccolta del seme in capsula sterile, ma in questi casi si ha
di nuovo un’azione moralmente illecita, di tipo contraccettivo, che
scinde positivamente l’atto coniugale dal suo significato procreativo."


[n.d.r.] *Pare che vi siano dei medici anestesisti che iniziano a
praticare l'obiezione di coscienza contro le anestesie ideologiche e
farmacisti che la praticano contro i preservativi perforati...


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