il manifesto
Appuntamento a domani
Valentino Parlato
Cari lettori, cari compagni,
da più di 37 anni abbiamo santificato la domenica, cioè siamo stati a casa e lunedì non siamo stati in edicola.
Ora abbiamo deciso di lavorare anche la domenica per essere in edicola il lunedì: tutti i lunedì della campagna elettorale.
Tenteremo un'edizione speciale che vi invito a comprare e poi telefonarci e dirci se vi è piaciuta o no.
Abbiamo deciso di non santificare la festa della domenica perché queste prossime elezioni sono diaboliche.
Un ritorno di Berlusconi sarebbe catastrofico.
Ma neppure il Pd di Veltroni dà grandi speranze, anzi. Quindi vogliamo essere presenti in questa campagna elettorale, anche il lunedì, per dire pane al pane e vino al vino, per dire la verità di questo difficile aprile (qualcuno si ricorda del 18 aprile del 1948?).
Queste elezioni rischiano di essere la cerimonia funebre di tutte le ambizioni e le speranze nate e cresciute dopo la seconda guerra mondiale: welfare, protagonismo dei sindacati, innovazione culturale.
Vale ricordare che anche l'articolo 4 della nostra Costituzione, dove si diceva che l'iniziativa privata è libera ma non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale, è stato praticamente abrogato dalla autorità europea.
Quindi dobbiamo essere non solo contro Berlusconi, ma anche chi oggi propone aggiustamenti subalterni.
Dobbiamo sforzarci, anche il lunedì, di essere la voce critica e propositiva della sinistra italiana.
Queste elezioni non sono soltanto politiche, per decidere chi sarà al governo, ma decideranno e non per pochi anni quale sarà la condizione del lavoro dipendente, quale scuola avranno i nostri figli e nipoti.
Per tutto questo lavoreremo anche la santa domenica.
Quella che sta davanti a noi e voi non è una normale campagna elettorale, nella quale chiunque vinca le cose resteranno tali e quali.
C'è non solo in Italia, ma nel mondo una crisi forte degli equilibri consolidati.
Non stiamo davanti a elezioni di normale amministrazione per questo vorremmo che la nostra presenza del lunedì segnasse una crescita del nostro ascolto, un segno anche piccolo (non siamo così presuntuosi) della volontà di non subire l'ennesimo ricatto sul male minore da scegliere.
A domani dunque.
Siamo parte importante e libera di quella cosa rossa che oggi sembra un po' l'araba fenice, ma c'è.
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NOCC,
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