Un'occasione che non possiamo perdere
Il primo maggio dello scorso anno, il gigante addormentato ha alzato la
testa: un milione di lavoratori e lavoratrici migranti hanno riempito le
strade di Washington.
Il primo maggio di quest'anno i migranti saranno nuovamente in piazza negli
Stati uniti per reclamare la fine della condizione di illegalità, della
costante minaccia di espulsione, dell'invisibilità che rendono le loro vite
ancora più precarie.
In Italia e in Europa, negli ultimi anni, il movimento dei migranti è
cresciuto nel segno della lotta, dell'organizzazione autonoma e del
protagonismo.
Contro l'invisibilità e il silenzio politico cui la Turco-Napolitano prima e
la Bossi-Fini poi hanno cercato di costringerli, i migranti hanno preso
parola, hanno portato avanti le proprie rivendicazioni.
Percorsi, prese di parola, protagonismo che costituiscono una forza sociale
imprescindibile
In Italia e in Europa, l'Euro May Day è stato un processo fondamentale in
cui tutti i precari hanno potuto sperimentare nuove forme di organizzazione,
comunicazione, visibilità e conflitto Un processo che ha saputo riconoscere
la crisi della rappresentazione tradizionale del lavoro, dando spazio
politico a quelle molteplici e specifiche esperienze di lavoro e di vita che
chiamiamo precarietà.
Un processo che non si è concluso, ma rilancia ogni anno la propria sfida.
Il prossimo primo maggio, a Milano, è un'occasione da non perdere.
Queste esperienze e questi percorsi di lotta possono intrecciarsi.
La specificità delle condizioni di vita e di lavoro dei migranti, la doppia
precarietà che vivono come lavoratori e a causa del legame tra permesso di
soggiorno e contratto di lavoro, sono un terreno di lotta che riguarda tutti
lavoratori. È a causa di quel legame che il lavoro migrante diventa una leva
per la precarizzazione del lavoro nel suo complesso. Per questo, una lotta
comune dei precari a partire dalla specificità del lavoro migrante, capace
di definire obiettivi condivisi, è molto di più che semplice solidarietà: è
un passaggio obbligato nella lotta alla precarizzazione sociale
All'assemblea del 9 marzo proponiamo una May Day che sappia esprimere la
rabbia, le rivendicazioni di tutti i precari e le precarie, assumendo come
priorità politica la visibilità e il protagonismo dei migranti. Pensiamo che
quest'anno in modo inedito e forse nuovo il processo della May Day possa
stabilire un legame politico effettivo tra le lotte dei migranti e quelle
degli altri precari. Crediamo che quest'anno si debba stabilire un
collegamento evidente e vivo tra la giornata del primo maggio in Europa e
quella negli Stati Uniti, nel segno della dimensione globale e
transnazionale delle lotte dei migranti. Questa è un'occasione da non
perdere.
9Marzo008,
Assemblea pubblica in preparazione dell'Euromayday 008
Ore 14.00, Ponte della Ghisolfa, viale Monza 255, Milano
Laboratorio Antirazzista e delle resistenze sociali "L'incontro" - La Spezia
Coordinamento immigrati Brescia
Coordinamento migranti Bologna
Coordinamento migranti Vicenza
Gruppo migranti Torino
Rete dei cittadini di fatto, Milano
Intelligence Precaria