Crisi della politica e sinistra plurale
L'esito finale della crisi di governo si sta rapidamente manifestando come crisi della politica, crisi del sistema politico, crisi della transizione italiana e come difficoltà di esistenza stessa e di autorevolezza di una sinistra plurale.
L'esperienza di quasi due anni di governo è stata faticosa, critica e defatigante, la maggior parte del programma dell'Unione non è stata onorata e a volte neppure intrapresa nelle scelte legislative. Il risanamento dei conti pubblici e il rientro fiscale non sono arrivati a configurare politiche redistributive per i ceti deboli. Il ritiro delle truppe italiane dall'Iraq è stato uno dei pochi risultati, frutto certamente del vasto movimento pacifista ma anche della sua necessaria traduzione in atto di governo. Dopodicchè nessuna volontà e capacità di riconsiderare la "missione" in Afghanistan.
Senza indugiare troppo in un bilancio dell'esperienza di governo del centrosinistra, possiamo ritenere che il bicchiere appare più mezzo vuoto che mezzo pieno. Ma adesso la questione è già ormai un'altra: il centrosinistra, almeno per come l'avevamo conosciuto, è in crisi terminale e tramonta per adesso l'idea di un'alternativa elettorale e di governo alle aggressive destre populiste, neoliberiste, xenofobe.
La creazione del Partito democratico ha avuto un effetto domino su tutto il sistema dei partiti, oltre che diventare un acceleratore per il partito unico della destra e per una coalizione plurale della sinistra. La legge elettorale attuale non consente, soprattutto alla Camera, di andare orgogliosamente da soli, pena la perdita del premio di maggioranza. Il Partito democratico rompe su un programma debole e neoliberista con la sinistra, si proclama autosufficiente, chiede un "voto utile" in un illusorio gioco di specchi, autorappresentandosi come unica alternativa a un Berlusconi che intanto non si stanca di legittimare (ma anche di rimuovere nella sua pericolosità), venendone anche ricambiato.
Si è creata intanto nel Paese reale una sofferenza dovuta alla polverizzazione e precarizzazione del lavoro, a un blocco decennale di salari e pensioni e quindi dei consumi, a un aumento dell' inflazione con il rischio reale di recessione, a una negazione diffusa di vecchi e nuovi diritti, a un'economia finanziarizzata e survoltata ma a crescita pressocchè nulla. Valori come la laicità e l'autodeterminazione vengono svalutati. Avvertiamo tutti una società corporativizzata, una depressione nazionale e morale diffusa, un disincanto radicale verso le forme della politica e la possibilità di cambiamento, uno spirito pubblico avvilito dall'esosità della politica e dalla corruzione diffusa del ceto politico di massima.
Crisi della politica, crisi della democrazia, rischio di ulteriori derive autoritarie, ci fanno capire che non è accettabile passivamente una ulteriore marginalizzazione e riduzione della sinistra politica e sociale, e che per tenere aperto uno spazio di speranza bisogna tenere vivo uno spazio politico pubblico.
La possibilità che queste elezioni difficili del 13 aprile diventino un momento costituente di una sinistra unitaria, plurale e arcobaleno sono ancora aperte, a condizione di attivarci da subito, di non credere che sia un affare da professionisti della politica, di creare da subito comitati e spazi unitari aperti. La difesa della presenza della sinistra politica attuale, pur con i suoi troppi errori e limiti, diventa strategica per un suo reinsediamento sociale, per un rinnovamento delle sue culture politiche, per un'agire collettivo di tutti noi.
Per ragionare assieme su CRISI POLITICA E SINISTRA PLURALE
ci vediamo a LECCE lunedì 3 marzo 2008 alle ore 19,00
presso lo spazio sociale ZEI Corte dei Chiaromonte, 2
(vicino Piazzetta Castromediano, dietro la Chiesa del Gesù, Centro storico di Lecce)
firme:
Giulio Aresta; Vincenzo Camerino; Antonio Chiga; Enrico D'Ambrosio; Enzo Del Coco;
Fabio De Nardis; Dino De Pascalis; Santa De Siena; Umberto Manni; Rosanna Mazzarello;
Stefano Mencherini; Carlo Mileti; Matteo Pagliara; Gianfranco Pallara; Mauro Pascariello;
Marco Povero; Alessandro Presicce; Angelo Salento; Chino Salento; Michela Santoro;
Silverio Tomeo; Bledar Torozi; Boris Tremolizzo; Sergio Ventura; Marta Vignola
(naturalmente sono gradite le adesioni e soprattutto la partecipazione)