[Incontrotempo] Inoltra: iniziativa sui crimini dei soldati …

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Autor: corrispondenze metropolitane
Data:  
A: incontrotempo
Assumptes nous: [Incontrotempo] Appello per una mayday migrante
Assumpte: [Incontrotempo] Inoltra: iniziativa sui crimini dei soldati italiani (ieri e oggi)

>
> Immagini rimosse.
> I crimini dei soldati italiani ieri e oggi.
>
> Fascist Legacy è un documentario della BBC mandato
> in
> onda, in Inghilterra, nel 1989 . Racconta la storia
> dei crimini commessi dagli italiani all’estero
> durante
> il fascismo e nel corso della seconda guerra
> mondiale
> . Il nostro paese è tra quelli meno abituati a fare
> i
> conti con il suo passato coloniale e bellico,
> nonostante questo sia segnato da ogni genere di
> atrocità. Il ricordo che si è preferito conservare è
> quello di un paese distrutto dalla fame e dalle
> bombe
> , mentre ciò che si è rimosso è il debito nei
> confronti di quanti hanno sofferto a causa delle
> ambizioni di grande potenza nostrane. Il mito
> dell’italiano buono e del suo colonialismo dal volto
> umano si è imposto all’opinione pubblica per vari
> motivi, non ultimo il fatto che l’intera storia del
> fascismo – senza voler dimenticare le “ imprese ”
> del
> periodo liberale – è stata sottoposta ad un riesame
> ,
> con risultati sconcertanti e a tratti paradossali.
> Così quanto accaduto in Etiopia dal 1935 o sul
> confine
> orientale tra il 1941 e il 1943 non sembra avere un
> grosso peso sul giudizio di una storia che sempre
> più
> appare smontata e ricostruita a seconda delle
> necessità politiche del momento. Il 25 gennaio
> scorso,
> all’indomani della caduta del governo Prodi, il
> Consiglio de i Ministri ha approvato il decreto
> legge
> di rifinanziamento in blocco di tutte le missioni
> militari italiane all’estero, compresa la missione
> di
> guerra in Afghanistan, e alcuni giorni dopo, il 10
> febbraio, si è commemorata la “Giornata del
> ricordo”,
> introdotta nel calendario delle solennità civili con
> un provvedimento del 2004 per commemorare le vittime
> italiane delle foibe . Due questioni apparentemente
> distinte ma che in fondo possono dirci qualcosa sul
> modo in cui una certa lettura del passato può
> risultare conveniente per ragioni che h anno a che
> fare con i tempi attuali. Si dice che la vicenda
> delle
> foibe sia stata a lungo tenuta in disparte . Ma se
> si
> ha a cuore la verità storica, non è giustificabile
> una
> lettura de gli eventi a senso unico, che finisce col
> dimenticare quel che è avvenuto prima, ovvero quella
> politica di italianizzazione forzata della
> Jugoslavia
> che portò all’internamento e all’uccisione di
> migliaia
> di persone . Il punto è che le guerre in cui sono
> stati coinvolti nostri soldati non sono mai passate
> alla storia come imprese criminali. Nel caso
> dell’Etiopia, nonostante il massiccio uso dei gas
> tossici e massacri come quello della città
> conventuale
> di Debra Libanos nel 19 37, si è parlato di una
> missione civilizzatrice , legata ad un colonialismo
> d’emigrazione . Nel caso balcanico, si affronta
> deliberatamente solo ciò che è avvenuto dopo l’8
> settembre del 1943, per poter onorare i nostri
> morti.
> L’immagine dei “nostri” soldati all’estero viene
> sempre dipinta con toni rassicuranti anche oggi,
> quando le guerre , le aggressioni imperialiste sono
> chiamate “ missioni umanitarie ”. E il ruolo che
> l’Italia si sta ritagliando nel mondo, con la
> presenza
> militare ormai estesa in più di venti paesi, dal
> Libano alla Bosnia, dal Kosovo fino all’Afghanistan,
> ci mostra una tendenza del nostro paese sempre più
> aggressiva e imperialista. In Afghanistan il numero
> delle vittime aumenta sempre di più: il solo 2007 si
> è
> chiuso con oltre 7000 morti, di cui almeno 1400 sono
> civili uccisi soprattutto dai bombardamenti aerei
> della NATO. Si fa ormai fatica a continuare a
> spacciare le operazioni di guerra in atto – tra
> queste
> il raid condotto dagli italiani a Bakwa tra il 3 e d
> il 4 febbraio, con numerose vittime civili – come
> interne al piano di “ ricostruzione ”. I fatti
> confermano invece scenari di escalation del
> conflitto.
> In tal senso, non bisogna dimenticare che
> dall’estate
> 2006 l’Italia impiega, nell’ovest dell’Afghanistan,
> la
> Task Force 45. Si tratta di circa 200 uomini
> impegnati
> nell’OPERAZIONE SEGRETA SARISSA, volta a combattere
> i
> talebani a fianco delle Delta Force statunitensi e
> delle SAS britanniche, in particolare nella
> provincia
> occidentale di Farah . Il tutto accuratamente celato
> dai mezzi di informazione, i quali, per diffondere
> l’immagine bonaria del soldato italiano
> completamente
> dedito alla sua missione di pace, hanno sempre dato
> spazio a notizie riguardanti consegne di viveri o di
> quaderni e giocattoli in scuole e orfanotrofi, senza
> mai informare sull’impiego bellico dei reparti in
> quella che non può che de finirsi una cruenta guerra
> imperialista.
> Fermare la guerra sarà certamente difficile , ma ciò
> non vuol dire che non bisogna provarci, anzitutto
> tirandoci fuori dalle campagne in cui si celebrano
> valori patriottici e guerrafondai, cercando di
> evidenziare semmai le logiche che sottendono
> l’intervento del nostro paese nei vari teatri di
> guerra. Se le politiche di conquista del passato
> rivivono nella volontà attuale di portare la
> democrazia a suon di bombe in paesi appetibili per
> risorse o collocazione strategica, fornire una
> chiave
> di lettura su eventi in apparenza lontani può
> contribuire a modificare il senso comune della
> storia.
> Non è certo un caso se un documentario sui crimini
> di
> guerra commessi dal nostro paese non sia mai andato
> in
> onda integralmente sui nostri teleschermi.
> Riproporlo,
> dunque, ha un significato preciso: far chiarezza sul
> passato per meglio criticare il presente .
>
> Giovedì 6 marzo, proiezione di Fascist legacy a
> Villa
> Mirafiori (via Carlo Fea, 2), Aula II, ore 18.30
>
> Organizzano:
>
> Corrispondenze Metropolitane – collettivo di
> controinformazione e d’inchiesta
> Villa Mirafiori in Mobilitazione
>
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