Re: [NuovoLab] La posizione dei COBAS sulle prossime elezion…

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Auteur: Angelo
Date:  
À: Carlo Schenone, Mailing list del Forum sociale di Genova
Sujet: Re: [NuovoLab] La posizione dei COBAS sulle prossime elezioni
Caro Carlo,
    mi piacerebbe capire le motivazioni della tua esternazione "fantozziana" 
(ricordi la testimonianza del rag. Ugo dopo aver visto "La corazzata 
Potemkin"?').
 Da uno che da una vita o quasi cerca di uscire sempre dalle "forbici", pur 
diffidando delle "terze vie". Ma, come presumo Tu sappia, da molto tempo 
penso che in un sistema schizofrenico come quello in cui viviamo l'unico 
luogo in cui si finisce per abitare è la contraddizione, che lo si voglia o 
meno.
 Saluti alla famiglia Schenone-Letardi.
 A presto


                                                            Angelo


----- Original Message -----
From: "Carlo Schenone" <schenone@???>
To: "Mailing list del Forum sociale di Genova" <forumgenova@???>
Sent: Wednesday, February 20, 2008 6:23 PM
Subject: Re: [NuovoLab] La posizione dei COBAS sulle prossime elezioni


Beh, del governo Prodi si può dire veramente tutto (come ho potuto
constatare in questi ultimi mesi)
ma dire che il governo Prodi è stato peggio di un altro governo Berlusconi
penso sia una vera
cagata. Scusate la franchezza!
Non avevamo capito che avremmo dovuto tutti votare Berlusconi!!!

Cordialmente
Carlo Schenone
vico del fieno 5/7
16123 Genova
tel. 0102476295
cel. 3472294722
schenone(@)email.it
www.schenone.net
----- Original Message -----
From: "Edoardo Magnone" <magnone.edoardo.tokyo@???>
To: "Mailing list del Forum sociale di Genova" <forumgenova@???>
Sent: Wednesday, February 20, 2008 1:36 AM
Subject: [NuovoLab] La posizione dei COBAS sulle prossime elezioni


Ricevo, condivido e rigiro.
Edoardo Magnone
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La posizione dei COBAS sulle prossime elezioni

Prima delle elezioni del 2006 avevamo segnalato in tutte le forme
possibili gli enormi rischi di un governo Prodi che proseguisse le
politiche
berlusconiane senza Berlusconi, con dentro tutta la cosiddetta "sinistra
radicale", una parte della quale aveva operato per anni all'interno dei
movimenti di lotta, guadagnandosi benemerenze, simpatia e credito
presso significativi settori popolari, salariati, di movimento.

Dicemmo: "Peggio di un governo di destra ci può essere solo un governo
di 'sinistra', o presunta tale, che faccia una politica di destra". I
motivi di allarme ci sembravano evidenti: un governo del genere
minacciava di disarmare, assai meglio di Berlusconi, le sinistre vere,
i movimenti, le lotte, usando lo spauracchio del ritorno del
centrodestra al potere.

Le cose sono andate ancora peggio delle più nere previsioni. Le iniziative
del governo sono state improntate al liberismo più sfacciato, al bellicismo,
al disprezzo dei lavoratori e dei settori popolari e al culto del padronato;
e persino al razzismo anti-migranti, alla più vergognosa sottomissione al
Vaticano e a tutti i poteri forti di questo disgraziato Paese. Sempre più
allibiti e infuriati, abbiamo visto la riconferma delle missioni militari di
guerra e l'aggiunta di nuove spedizioni come quella in Libano, che hanno
portato l'Italia al quarto posto nella scandalosa graduatoria dei militari
impegnati in missioni belliche; l'ampliamento delle basi militari
Usa-Nato e l'imposizione alla popolazione vicentina, compattamente
ostile, di una
seconda base al Dal Molin; le spese militari aumentate del 25% in due
anni; la riconferma della TAV e il proseguimento della devastazione
ambientale, fino all'esplosione di quello scandalo internazionale che
è lo smaltimento mafioso e assassino dei rifiuti in Campania; gli
accordi del 23 luglio che hanno ulteriormente massacrato le pensioni
ed eternalizzato la precarietà; due Finanziarie che, invece di far
"piangere" i padroni, li hanno satollati oltre misura, colpendo ancora
una volta i salariati e i settori popolari, portati oramai in massa
alla soglia della pura sopravvivenza; la ripresa di violenze
neofasciste, di aggressioni e intimidazioni che si sono alimentate nel
generale humus politico-culturale di "revisionismo storico".

E poi ancora: lo scippo del TFR; l'indulto per i padroni per i reati
commessi ai danni della salute dei lavoratori, nonostante il terrificante
record italiano di quattro assassinii sul lavoro in media al giorno, su cui
il barbaro rogo della Thyssen Krupp ha gettato una oscena luce ma senza
provocare alcun mutamento; la caccia all'immigrato romeno o rom;
decreti sulla sicurezza di stampo fascista; nomina del principale
responsabile delle violenze genovesi De Gennaro a comandante della
"mondezza" in Campania; G8 del 2009 imposto alla Maddalena.
Quello che invece non abbiamo visto sono stati l'abrogazione del
pacchetto Treu/legge 30, della Turco-Napolitano/Bossi-Fini e della
riforma Moratti; una legge decente che garantisse i diritti civili
delle coppie italiane, indipendentemente dall'orientamento sessuale;
la legge sul conflitto d'interessi; la depenalizzazioni dei reati
legati alle lotte sociali; la nuova legge sui diritti sindacali, che
anzi sono stati ulteriormente massacrati dalla sempre più potente
casta di Cgil-Cisl-Uil.

In questi due anni abbiamo subito, più che mai, l'erosione del potere
d'acquisto dei salari, il restringimento degli spazi di libertà, il
dilagare della clientela, della corruzione, del controllo da parte dei
politici sulla
magistratura e in difesa della casta, fino alla vergognosa solidarietà data
da tutti all'inquisito Mastella; lo scatenarsi della repressione, con
condanne a decenni per i fatti di Genova 2001, di Firenze 1999
(manifestazione contro la guerra in Jugoslavia), richieste di condanne
pesantissime all'allucinante processo di Cosenza e a quelli a carico di
coloro che hanno lottato contro il carovita: e tutto nel silenzio quasi
totale della "sinistra di governo", che ha invece parlato all'unisono per
difendere la gerarchia di Ratzinger, contro i professori e giovani che,
difendendo la laicità dello Stato, si sono opposti all'insopportabile
ingerenza nella vita politica e culturale del nostro Paese di un Vaticano,
che in questi giorni sta cercando di sferrare un attacco mortale persino al
diritto delle donne ad abortire senza umiliazioni e con il minimo di
sofferenza.

Oggi, a quasi due anni dall'avvento del governo Prodi, il quadro
istituzionale è avvelenato come non mai, la mitica unità delle sinistre che
doveva servire a fare argine a Berlusconi è stata distrutta dalle "sinistre"
stesse e Berlusconi riaccreditato alla grande proprio da esse (Veltroni e
Bertinotti in primis), che, come ciliegina finale al cianuro su una torta
avvelenata, hanno lavorato con grande energia alla sua rivalutazione,
tramite la trattativa sul sistema elettorale, dopo che la battaglia al
Cavaliere aveva motivato per anni ogni schifezza. Il PD e il PRC sono
arrivati al punto da proporre un governo con Berlusconi pur di salvare le
poltrone, cancellando anche l'ultimo, o meglio l'unico, argomento che
aveva legittimato il governo Prodi anche nei suoi punti più bassi. E
non solo il centrosinistra tutto ha rivalutato il Cavaliere oltre ogni
previsione, ma addirittura si è proposto e si ripropone di governarci
insieme. Dicevamo
prima delle elezioni che tra il centrodestra e il centrosinistra non ci
sarebbe stata più differenza di quanta ce n'è negli Stati Uniti tra partito
repubblicano e democratico. Sbagliavamo. Non c'è nemmeno più quella:
il PD vuole, se i risultati elettorali saranno di un certo tipo,
governare in una grande coalizione con Berlusconi e Fini.
La nostra distanza e ripulsa, dunque, nei confronti di PD e PdL è massima.
Ma la neonata Sinistra Arcobaleno non merita nulla di più. Nasce come
operazione obbligata per salvare le burocrazie di quattro partiti sottomessi
in questi due anni al liberismo, bellicismo, clericalismo e razzismo del
governo Prodi; e si dà come obiettivo ancora oggi l'alleanza e un governo
comune con un PD legato al Vaticano e alla Confindustria, che a sua volta
vuole governare con i Berlusconi e i Fini. E soprattutto nella Sinistra
arcobaleno ci sono i partiti più responsabili dello sfascio a sinistra,
della divisione e tentata disgregazione dei movimenti, i partiti che più
hanno dato "scandalo" a giovani e meno giovani, togliendo la voglia,
con il loro trasformismo senza limiti, a milioni di persone di
continuare a
battersi per un mondo migliore. Quella marea di giovani che a Genova
si era avvicinata al conflitto e alla speranza di "un altro mondo
possibile" si è trovata di fronte una casta politica non dissimile
dalle altre, disposta,
oltre che a giustificare ogni infamia del governo Prodi, ad esaltare persino
reparti bellici di ispirazione fascistoide come la Folgore o le gerarchie
vaticane indicate come "maestre di vita e elevate autorità morali", e ad
attaccare i pochi e coraggiosi contestatori del papa-re alla Sapienza.
Di fronte a questo agghiacciante quadro chi ci dovesse dire: "non
schierandovi con la sinistra contribuite al ritorno di Berlusconi",
verrebbe ridicolizzato proprio dalla sedicente "sinistra", visto che il
progetto del PD è proprio quello di andare al governo con il Cavaliere,
mentre le forze principali della Sinistra Arcobaleno hanno trattato con lui
fino a ieri per la legge elettorale, definendolo interlocutore credibile e
affidabile.

Per tutte queste ragioni, mentre confermiamo come COBAS il nostro
massimo impegno per l'intensificazione del conflitto contro il
liberismo, la guerra, il patriarcato, la devastazione ambientale, il
razzismo, i nuovi rigurgiti fascisti, la repressione e contro
qualsiasi governo emerga dalle urne del 13-14 aprile, nonchè la
disponibilità ad ampie alleanze e a fronti e patti unitari tematici
con chi è intenzionato come noi a lavorare per potenziare tale
conflitto, dichiariamo che NELLE PROSSIME ELEZIONI NON SOSTERREMO
NESSUNA LISTA, NON DAREMO INDICAZIONE DI VOTO PER NESSUNO, NON
METTEREMO CANDIDATI IN ALCUNA LISTA; E CHE NOSTRI MILITANTI CHE
DOVESSERO EVENTUALMENTE CANDIDARSI LO FAREBBERO SENZA ALCUN
COINVOLGIMENTO DEI COBAS E NON AVREBBERO IL NOSTRO SOSTEGNO.

17-02-2008
Confederazione COBAS


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