Autore: Antonella Mangia Data: To: CSSF, lecce social forum, naemiforumdonne Oggetto: [Lecce-sf] report assemblea donne
Ieri sera si è tenuto presso la sede di Arci ZEI di Lecce un primo incontro sulle iniziative che anche noi donne di Lecce possiamo mettere in campo per contrastare loffensiva in atto contro la legge 194.
Provo a fare una breve report: ci sono stati molti interventi ed è difficile sintetizzarli tutti.
Nel caso il report sia incompleto, prego chi era presente di fare eventuali aggiunte/modifiche.
Abbiamo discusso sul senso e sul perché di questo forsennato attacco alle libertà femminili, portato avanti da un fronte conservatore e clericalista.
Il nostro obiettivo comune era ed è la difesa della legge 194 e la sua applicazione reale. Tuttavia ci siamo dette che oltre a difendere la legge dobbiamo denunciare e contrastare anche il clima oscurantista che ben individuate forze culturali e politiche mirano a restaurare perché non tollerano di perdere il controllo sul corpo della donna. Tutto ciò non avviene con una esplicita richiesta di revisione parlamentare della legge (anzi, tutti spergiurano di non voler modificare la legge), bensì attraverso il suo svuotamento, rendendone impossibile l applicazione, sia attraverso il crescente numero di obiettori di coscienza nelle strutture pubbliche, sia attraverso la criminalizzazione delle donne che abortiscono, definite assassine e terroriste dal volto umano.
La difesa dello stato laico e non confessionale è un obiettivo che deve vedere impegnati tutti , donne e uomini, su un fronte il più ampio possibile. Inoltre bisogna richiamare lattenzione su tutti gli argomenti connessi con la legge 194: dalla contraccezione, il cui uso in Italia è ostacolato in molti modi , alle inefficienze che impediscono ai consultori e alle strutture sociosanitarie preposte di funzionare; dalla scarsa informazione al fatto nuovo costituito dalla presenza crescente di donne migranti che usufruiscono di questi servizi e della IVG, ma vivono questa esperienza in uno stato di profonda solitudine. Dobbiamo chiedere con forza che il diritto allobiezione di coscienza non sia usato per ostacolare lapplicazione della legge, che si renda possibile luso della pillola Ru 486, che si riavviino nelle scuole i corsi di educazione sessuale.
E stato deciso di dedicare a queste tematiche un percorso di lavoro fino all8 marzo e oltre. Cè da fare, prima di tutto, un lavoro di recupero della soggettività e del protagonismo femminile che nel corso degli anni, anche nella nostra città, è apparso sempre meno visibile e incisivo, al punto che le giovani generazioni spesso ignorano il valore della battaglia fatta negli anni 70 per conquistare la legge 194.
Per questo si è deciso di fare un lavoro propedeutico alle iniziative per l8 marzo che coinvolga le giovani donne a partire dalle scuole superiori e dallUniversità.
Tali iniziative, da definire, si è proposto in ogni caso di farle in piazza, per dare un segnale chiaro e maggiori possibilità di coinvolgimento per tante donne che difficilmente parteciperebbero in luoghi chiusi.
Intanto un gruppo di ragazze (Manu, Martha, Maria Grazia e Carmen) si sono incaricate di preparare un volantino, da diffondere già nella settimana prossima nella scuole e Università, che con un linguaggio semplice e immediato sappia focalizzare gli aspetti centrali del problema.
Altre (Ada, Ornella, io e tutte coloro che sono disponibili) recupereranno tutto il materiale documentale (cartaceo, foto, video, testi, film) che è possibile, per poi decidere il suo utilizzo in questa manifestazione in Piazza.
Ci siamo aggiornate a Lunedi alle ore 19,30, sempre presso ZEI, per proseguire nella preparazione della giornata dell8 marzo.
Antonella Mangia
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