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Aihe: [Paesibaschiliberi] Sabato 23/2 GIORNATA INTERNAZIONALE in SOLIDARIETA' CON IL POPOLO BASCO
EUSKAL HERRIA: DEMOCRAZIA O GUERRA?

GIORNATA INTERNAZIONALE DI MOBILITAZIONE
IN SOLIDARIETA' AL POPOLO BASCO
SABATO 23 FEBBRAIO - ORE 15,30 - PRESIDIO in Piazza Cordusio (MILANO)

La comunità KURDA solidarizza attivamente con la causa del popolo basco e
partecipa al presidio per evidenziare la lotta di liberazione del popolo
kurdo contro la repressione, per la fine dei bombardamenti, per la
liberazione di Ocalan, contribuendo così a definire una giornata unitaria
di mobilitazione per il diritto all'autodeterminazione dei popoli con un
CORTEO che partirà dal presidio (P.zza Cordusio) alle ore 18,00
per recarsi al consolato Turco con termine in piazza Duomo
Invitiamo tutti e tutte a partecipare dietro lo striscione unitario della
rete AMICI E AMICHE DI EUSKAL HERRIA: ASKATASUNA

Euskal Herriko Lagunak /Amici e amiche di Euskal Herria
eh-lagunak@???


La volontà del governo spagnolo di non entrare nel merito dei contenuti
politici durante il processo di dialogo e negoziazione, svoltosi con
rappresentanti della sinistra patriottica basca (il partito Batasuna), ha
minato e poi distrutto il dialogo stesso e il processo democratico in
Euskal Herria. Il governo Zapatero ha optato, per l'ennesima volta, per la
via repressiva contro i Paesi Baschi nel complesso e, in special modo,
contro la sinistra patriottica con l'attuazione di un escalation
repressiva senza precedenti.

A giugno del 2007 è stato arrestato il segretario del partito
indipendentista e socialista Batasuna Arnaldo Otegi; successivamente sono
stati arrestati i delegati della Mesa Nacional di Batasuna (la direzione
del partito); poi la condanna e l'incarcerazione, con pene elevatissime
(più di 500 anni di carcere in totale), per tutti gli attivisti politici,
sociali e per alcuni giornalisti che lavoravano in periodici e giornali
della sinistra basca all'interno del processo denominato 18/98. Lo
stesso governo Zapatero permette la tortura selvaggia all'interno dei
commissariati delle varie polizie presenti sul territorio basco, come
pratica comune per estorcere informazioni o false dichiarazioni, ed infine
- solo ultimo in fase temporale - l'arresto di P.Barrena e P. Urrutia e la
messa fuori legge dei due partiti (EA/ANV Azione Nazionalista Basca e EHAK
Partito Comunista delle Terre Basche) che, guidati dallo stesso Barrera e
Urrutia, si apprestavano a presentare le liste alle prossime elezioni
politiche del 9 Marzo che avrebbero rappresentato la sinistra
indipendentista, patriottica e comunista per la popolazione basca.

Lo stato spagnolo è cosciente del fatto che la sinistra indipendentista
basca è uscita rafforzata alla fine del processo di negoziazione e questo
perchè è stato chiaro che Batasuna ha tentato di usare tutto quello che
poteva essere fruttuoso e democratico per questo percorso lasciando
palesemente capire chi è che si sottrae ad un accordo politico basato su
livelli minimi di democrazia. Il governo spagnolo ha condotto il processo
con la sola intenzione di indebolire il movimento indipendentista
continuando, seppur allora presente una tregua da parte di E.T.A., ad
incarcerare, torturare e reprimere il popolo basco, un governo che
fondamentalmente nega il diritto di esprimersi come popolo ai baschi.

Per far fronte alla fermezza del popolo basco e dei suoi rappresentanti
politici lo stato spagnolo ha attuato una nuova strategia atta a
distruggere la dignità di questo popolo, contro chi difende l'idea che si
può arrivare alla risoluzione di questo conflitto andando alla radice del
problema e quindi affermare il diritto di decisione e autodeterminazione,
nonchè il riconoscimento di Euskal Herria come Stato.
La sinistra patriottica è l'unica che ha presentato al tavolo di
negoziazione una proposta reale di superamento del conflitto e che ha
dichiarato inequivocabilmente "la volontà di mettere fine alla lotta
armata e di ripetere in tutti gli angoli del mondo che in Euskal Herria
la pace continua ad essere possibile. Tenderemo sempre la mano per avere
una pace basata sulla democrazia. Ma che nessuno pensi che siamo disposti
a rinunciare ai nostri ideali politici, perchè ci troveranno sempre con il
pugno alzato".

Per tutto questo invitiamo tutti i compagni e le organizzazioni politiche
a mostrare tutta la loro indignazione davanti a questa brutale offensiva
repressiva partecipando solo con bandiere basche

Alla GIORNATA INTERNAZIONALE DI MOBILITAZIONE
IN SOLIDARIETA' AL POPOLO BASCO
SABATO 23 FEBBRAIO - ORE 15,30 - PRESIDIO in Piazza Cordusio (MILANO)

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via Muratori 43
20135 Milano
tel/fax : (+39)025453986
http://www.ecn.org/vittoria
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