[Forumlucca] articolo misure straordinarie casa

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Autore: eugbaro
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To: FORUM LUCCA
Oggetto: [Forumlucca] articolo misure straordinarie casa
ciao a tutte e tutti, per chi ha voglia di leggere vi invio questo intervento che illustra le misure straordinarie per far fronte al disagio abitativo.



saluti



Eugenio Baronti





REGIONE TOSCANA:

UN PACCHETTO DI MISURE STRAORDINARIE PER FAR FRONTE AL DISAGIO ABITATIVO



Rappresentano l'anticipazione di un cambiamento che nel corso del 2008 rifonderà completamente, attraverso una nuova legge regionale, le politiche per l'edilizia sociale.



In questi ultimi vent'anni abbiamo assistito a profondi mutamenti sociali indotti dalla globalizzazione dei mercati e dalle politiche economiche liberiste che hanno prodotto una perdita secca di potere di acquisto di stipendi e salari facendo crescere nuove povertà e marginalità sociali. Intere generazioni di giovani sono tagliati fuori dalla possibilità di costruirsi un progetto di vita autonomo, costretti a vivere nella precarietà, non come momento transitorio, ma come condizione esistenziale prolungata nel tempo. C'è una mobilità forte del mercato del lavoro a cui corrisponde una rigidità assoluta nel sistema abitativo italiano fondato per l'80% sulla proprietà, che ci ha portato in una situazione di una sovrabbondanza di case rispetto al numero di famiglie che non ha eguali in Europa (127 appartamenti per ogni 100 nuclei) con un patrimonio del tutto insufficiente di edilizia residenziale sovvenzionata e agevolata. Siamo una anomalia rispetto a tutti gli altri paesi europei dove la proprietà degli alloggi è attorno al 50% In queste condizioni il mercato delle abitazioni ha raggiunto prezzi, sia in affitto che per l'acquisto, proibitivi e inaccessibili per la stragrande maggioranza del popolo italiano. Una situazione intollerabile, profondamente iniqua, dovuta al fallimento della politica abitativa seguita in questi ultimi 20 anni quando si è pensato che la casa fosse un problema ormai risolto e che si poteva addirittura procedere alla messa in liquidazione (fino al 75% Legge 560/93) del patrimonio residenziale pubblico.

In questi primi mesi ho cercato di fare il quadro della situazione sullo stato del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, sulle modalità di utilizzo e di gestione, sullo stato di attuazione dei piani casa approvati nel corso di questi ultimi anni e questo quadro è risultato estremamente allarmante e insoddisfacente, pieno di iniquità e di inefficienze.

Mi sono dato una scaletta di priorità dove al primo posto ho messo l'obiettivo di incrementare il patrimonio di edilizia sociale oggi del tutto insufficiente e ben al di sotto delle necessità. Per fare ciò c'è bisogno di risorse finanziarie adeguate che andranno trovate partendo prima di tutto con recuperare risorse assegnate e non spese di vecchi Piani di edilizia sociale. Uno dei limiti più indecorosi del sistema sono proprio i tempi biblici di realizzazione delle case popolari, si parte sempre con ritardi enormi, e, quando finalmente si parte, difficilmente si è in grado di sapere i tempi di consegna degli alloggi. Stiamo procedendo con una apposita delibera alla revoca di fondi già da anni assegnati e mai spesi per la bellezza di 40 milioni di euro . Un bel segnale di rigore che attualmente rappresenta una misura straordinaria ma che con la Legge a cui attualmente stiamo lavorando e che entro l'estate approveremo, diventerà pratica ordinaria. Queste risorse recuperate saranno tutte finalizzate al recupero e riqualificazione di alloggi sfitti degradati e non utilizzabili, al recupero di strutture degradate e dimesse già di proprietà dei Comuni e gestori, all'acquisto di case già in avanzato stato di realizzazione. Un'altra novità importante è che tutti i progetti che verranno presentati dai gestori delle diverse LODE dovranno tassativamente, e senza eccezioni alcune, essere tutti immediatamente cantierabili altrimenti non verranno accettati e se i lavori non partiranno nei tempi stabiliti scatterà automaticamente la revoca del finanziamento e la riassegnazione immediata ad altro soggetto con progetto cantierabile in qualsiasi altra città della Regione.

Tutto questo per porre fine ad una situazione intollerabile e indegna di un paese civile che ha portato a dilatare all'inverosimile i tempi di realizzazione di case popolari.



Altra misura straordinaria è la sospensione delle vendite, meglio delle svendite a saldo, della case popolari. Se la priorità è quella di incrementare il numero di alloggi di edilizia sociale disponibili, questa misura è conseguenziale, un atto necessario e coerente.

Il Piano regionale prevedeva la vendita di circa 37.000 alloggi, oggi ne sono rimasti ancora da vendere circa 17.000 che vogliamo salvare. Questa legge sbagliata ha prodotto una cultura altrettanto sbagliata consolidando l'idea che la casa popolare è per sempre, per la vita e una volta ottenuta si acquisisce anche il diritto alla proprietà e alla ereditarietà del bene, trasformando in questo modo quello che è un diritto in un odioso privilegio. Le case popolari sono state messe in vendita al costo pari a quello di una automobile di piccola cilindrata, un costo medio di vendita attorno ai 20.000 euro pagabili in dieci anni. Questo modo di procedere ha praticamente eluso i principi anche della Legge che imponeva che le risorse recuperate dalle vendite servissero immediatamente per incrementare la costruzione di nuovi alloggi.



Ultima misura straordinaria del pacchetto casa sono circa 9 milioni di euro per il contributo affitto a coloro che inseriti in graduatorie ERP e avendone diritto sono esclusi per indisponibilità di alloggi Queste sono risorse aggiuntive rispetto ai 24 milioni già assegnati a fine anno 2007. Una parte di queste risorse, 2,5 milioni di euro, sono recuperate da controlli effettuati dagli uffici nei confronti degli aventi diritto al contributo per la prima casa che hanno fatto i furbi e carte false per assicurarsi contributi che non avevano titolo e diritto di chiedere, Le altre risorse, circa 3 milioni di euro, vengono dalla L.R..96/96 che prevede il versamento, da parte dei gestori del patrimonio ERP, dell'1% dei proventi delle locazioni in un fondo sociale regionale. Anche qui tre Lode non hanno provveduto al versamento di quanto dovuto e resteranno escluse dalla suddivisione dei fondi aggiuntivi se non si metteranno in regola prima della pubblicazione della delibera.



La volontà politica è quella di voltare pagina, di aprire un capitolo nuovo nelle politiche abitative per riportare maggiore efficienza e giustizia nel sistema di gestione, per affermare una nuova progettualità che integri l'aspetto edilizio urbanistico con l'aspetto sociale evitando il riprodursi di ghetti, promuovendo socialità, integrazione, mutualità e solidarietà. Infine .verranno inserite regole chiare per recuperare, riqualificare e costruire secondo criteri di efficienza energetica. D'ora in poi si fa sul serio, a partire dai condomini ERP, la dove è tecnicamente possibile, dovranno essere trasformati tutti in produttori di energia elettrica dal sole attraverso il conto energia fotovoltaico usando questa opportunità per procedere anche alla rimozione e bonifica dei tetti in eternit.

La nuova Legge Regionale, a cui stiamo lavorando, rifonderà completamente l'intera materia dell'edilizia e della qualità dell'abitare sociale e l'ecoefficenza energetica degli edifici sarà un elemento centrale, una regola per tutti, perché l'edilizia sostenibile non è una moda o uno sfizio intellettuale o ideologico di qualche ambientalista ma una necessità, un obbligo e un dovere morale, perché la questione del risparmio energetico vuole dire riduzione in atmosfera di gas serra e quindi tutela del diritto alla vita per le future generazioni ma significa anche contenimento della bolletta energetica per le famiglie destinata crescere all'insù spinta in alto dal continuo aumento del costo del barile di petrolio.



Eugenio Baronti

Assessore alla Casa, all'Edilizia sostenibile, alla ricerca e università, difesa dei consumatori utenti