[Forumlucca] un passo in più per tutti

Borrar esta mensaxe

Responder a esta mensaxe
Autor: blanca
Data:  
Para: forumlucca
Temas antigos: Re: [Forumlucca] "censura legale" di Paolo Barnard (Report)
Asunto: [Forumlucca] un passo in più per tutti
http://www.socialpress.it/article.php3?id_article=1658


Adieu altermondialistes!
Lettera di Paolo Barnard

Sono Paolo Barnard.

Sapete perché la situazione è disperata? Non perché abbiamo a che
fare con la meschinità, corruttela, avidità, vippismo, disonestà del
Sistema, ma perché il Movimento che voleva quell’Altro Mondo
Possibile è anch’esso miserabilmente meschino, corrotto, avido, Vip,
disonesto, e cioè qualitativamente identico al Sistema che vorrebbe
contrastare.
Non ne posso più di sfasciarmi la faccia tutte le volte che ci sbatto
contro, tutte le volte che scopro chi sono veramente le nostre false
Star, i Travaglio, Grillo, Gabanelli, Santoro, Lettera 22,
Peacereporter, Manifesto e tanti altri.
Tutte le volte che vedo replicato al nostro interno il maledetto
meccanismo dei Vip, identico a quello dei Vip massmediatici, dove i
nostri Vip, quelli della "nuova Italia pulita, quella giusta",
accolgono la delega a pensare, ad agire, a combattere di migliaia di
persone che li adorano, e loro quella delega la accettano ingordi di
protagonismo invece che aiutare tutte quelle persone ad adorare se
stessi, a divenire i Travaglio e i Santoro di se stessi, a costruirsi
i libri da sé, a farsi i propri telegiornali, a essere assolutamente
i Vip di se stessi, a sentirsi tutti e ognuno lassù sul palco col
microfono in mano e capaci di combattere anche da soli e con le
proprie idee.
Quante volte ancora devo vedere i nostri paladini dell’informazione
"pulita, quella giusta" che censurano le idee scomode, esattamente
come fa Vespa, che non tollerano il minimo dissenso, esattamente come
fa Ferrara, e che assieme ai loro adoranti seguaci cercano in fondo
una sola cosa: santificare se stessi, a dispetto del nulla dei loro
risultati?
Storditi dalla girandola delle noste manifestazioni, dai tripudi
nelle serate con le nostre Star, dall’indignazione che ci portiamo a
casa dopo le nostre feste colorate e dopo la lettura dei libri
scritti dai nuovi "moralizzatori", continuiamo a dimenticarci che il
99% degli italiani che votano e consumano ci ignorano totalmente,
perché li abbiamo abbandonati, abbandonati alla comunicazione di chi
invece ha lavorato 24 ore su 24 per 35 anni per parlargli, di chi si
è mischiato fra di loro e li ha ipnotizzati, e cioè le destre
neoliberali grandi promotrici dell’"Esistenza Commerciale e della
Cultura della Visibilità", quelle che ci hanno fottuti tutti, tutti,
e loro sono i veri vincitori del mondo.

Lascio chi vuole continuare a credere ciecamente ai finti nuovi
paladini della finta trasparente e pulita Italia, e li lascio alla
loro indignazione numero novecentomila, cui se ne aggiungeranno altre
novecentomila.
Li lascio alla denuncia numero novecentomila scritta o filmata dai
soliti e noti finti eroi, e al fatto che nessuno si sta chiedendo a
cosa cavolo sta servendo la compulsiva aggiunta di denunce a denunce,
di indignazione a indignazione.
Li lascio ai novecentomila anni di tripudio di chi su tutto questo
nostro inutile agitarci trionfa per divorarsi il mondo e le sue
povere vite.
Dovevamo fare altro, dovevamo fermarci, deporre i libri e spegnere le
tv, dovevamo mettere da parte i nostri Guru e capire le nostre
miserabili repliche di meschinità e di vippismo, di intolleranza e di
potere, e poi amare di più, perché amare di più avrebbe significato
uscire dalla nostra egocentrica danza che nutre le nostre
egocentriche Star alternative e vedere i bisogni dell’altro così come
veramente sono.
Dovevamo uccidere i Guru, e ciascuno Guru di se stesso disperderci
fra i tanti di questo mondo ricco che di noi hanno bisogno per essere
aiutati a salvarsi la vita e a salvarla a tanti altri. Così avremmo
salvato il mondo.

Ma per farlo dovremmo oggi accettare di toccare, di capire e di
abbracciare l’entità della nostra sconfitta fino in fondo, fino
all’intollerabile, a costo di uscirne distrutti. Poiché io credo che
solo laggiù, là dove la costernazione è così forte da divenire
silenzio, là dove nessuno di noi ha finora accettato di andare, forse
troveremo le idee per salvarci. O là o da nessun’altra parte. Laggiù,
ciascuno con se stesso a cercare le proprie idee per salvare la
Terra, dopo aver ucciso le nostre finte guide-Star e le nostre tante
meschinità.

Io non sono più della partita, come ci sono entrato in questo mondo
di pulizia fasulla e di fasulli pulitori ne esco. Ho scritto,
filmato, detto, scongiurato, lottato, litigato.
Ora la mia strada va da altre parti, le mie parti.
A voi la vostra, qualunque essa sia.

Con affetto,

Paolo Barnard