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Autor: info
Data:  
Para: eh-info-it
Assunto: [Paesibaschiliberi] [ASKAPENAinfo:] Euskal Herria Paso a Paso n.207:"L'IMPUNITÀ, L'ALTRA FACCIA DELLA TORTURA "


Independentzia eta Sozialismorantz
EUSKAL HERRIA PASO A PASO
Servicio informativo de ASKAPENA Nº207

_L'IMPUNITÀ, L'ALTRA FACCIA DELLA TORTURA _

Il principio di questo nuovo anno è stato marcato da una nuova
evidenza di come lo Stato spagnolo applichi in forma sistematica la
tortura. Due giovani baschi furono fermati dalla guardia civil il
giorno 6 gennaio accusati di appartenere ad ETA. 15 ore più tardi uno
di essi dovette essere trasportato d?urgenza ad un ospedale. In questa
occasione, e in forma eccezionale, l'opinione pubblica ebbe conoscenza
del rapporto medico: il giovane presentava un quadro grave che
richiese il suo ricovero nell'Unità di Terapia Intensiva.
L'auscultazione medica rilevò la frattura di una costola,
perforazione polmonare e segni di colpi violenti su tutto il corpo.
Simultaneamente andavano trapelando dati per cui l'altro giovane che
non arrivò ad essere ospedalizzato, presentava multipli segni di
maltrattamenti per tutto il suo corpo. Giorni più tardi, l'opinione
pubblica conobbe il testo integro della sua dichiarazione davanti al
giudice ed una fotografia del suo stato fisico. Il documento non era
di gran qualità poiché dovette realizzarsi in forma affrettata e
clandestina, ma dava testimonianza della crudeltà con cui era stato
maltrattato durante i giorni di detenzione isolata.

La reazione davanti a questa nuova evidenza di torture fu
disuguale: i settori popolari vicini all'ambiente sociale di entrambi
i giovani denunciarono con rabbia ed indignazione quanto successo. Le
forze autonomiste basche denunciarono i fatti senza troppa
indignazione e con abbastanza opportunismo; un mese prima avevano
fatto difesa pubblica dello Stato e dei suoi servitori. Alcune voci
dello Stato spagnolo - poche in numero ed esemplari nella loro
coerenza - denunciarono una pratica che sembra loro riprovevole.
Tutto l'ispanismo strinse le file per occultare i torturatori: il
Ministro di Interno spagnolo comparve d?urgenza per dare una versione
che non si reggeva e sulla quale appoggiava pienamente la guardia
civil. Il Presidente Zapatero faceva sua la dichiarazione del
Ministro. I mezzi di comunicazione optarono a volte per tacere quanto
successo ed altre per giustificarlo; dovevano travisare il rapporto
medico, l'evidenza della fotografia, la dichiarazione dei torturati e
l'attestazione di una testimone oculare della detenzione che, per
propria iniziativa, dichiarò davanti al giudice smentendo la
dichiarazione ufficiale. Un'altra volta, la società spagnola, dalle
sue distinte istanze, garantiva l'impunità ai torturatori.

_COPERTURA PREVIA AI TORTURATORI _

Il procedimento giudiziario della tortura si trasforma in una corsa
ad ostacoli. Il primo ostacolo, è la resistenza della stessa persona
sottoposta a tortura; in alcuni casi, si rifiuta di raccontare quanto
subito per non riviverlo; in altri casi, pesa su lei la minaccia
formulata durante le sessioni di tormento, nel senso che torneranno a
torturare lei o qualcuno dei suoi parenti se racconta cosa è successo
durante il periodo di incomunicabilità. Da un certo tempo a questa
parte si è aggiunto un nuovo impedimento: le polemiche per
diffamazione presentate dallo stesso Governo contro coloro che
denunciano torture

Nell'ipotesi che formuli denuncia, c'è tutta una serie di
meccanismi per ostacolare il procedimento giudiziario del fatto
denunciato: impossibilità di identificare quanti parteciparono alle
sessioni di tortura, normalmente apportano lunghe liste di potenziali
torturatori affinché non si localizzino quelli che comunicarono,
mancanza di investigatori indipendenti poiché l'investigazione ricade
sullo stesso corpo poliziesco accusato, assenza di collaborazione da
parte delle forze implicate, dilazione nei procedimenti. Secondo una
relazione di Amnesty International" le maggiori dilazioni si danno
nel quadro dell'investigazione per delitti di terrorismo, può
allungarsi fino ai 15 e 20 anni,

Questo ritardo nei procedimenti è uno degli stratagemmi per
invalidare il risultato del processo giudiziario. In molti casi, i
torturatori rimangono esenti da responsabilità poiché il delitto è
prescritto. Nel caso in cui siano condannati, la loro condanna viene
ribassata utilizzando come attenuante" la dilazione indebita del
caso"

_COPERTURA SOCIALE MEDIANTE LE VERSIONI GOVERNATIVE _

Lo Stato che pratica la tortura fa tutto il possibile per non
lasciare tracce di quello che succede. Questa attenzione si è
moltiplicata negli ultimi anni (utilizzo di oggetti che producano
dolore ma che riducano il rischio di segni, incappucciare i torturati
affinché non possano identificare mai i loro torturatori, agire anche
questi incappucciati?) nonostante tutto, ci sono casi nei quali la
crudeltà diventa evidente. In questi casi, è lo stesso Stato, per
bocca dei suoi governanti di turno che fa la difesa dei torturatori.
Nel caso riferito, il Ministro dell?Interno spagnolo giustificò le
lesioni come violenza al momento della detenzione provocata dalla
resistenza dei giovani. Questo tipo di spiegazioni è soccorso. Il 13
febbraio del 1981 moriva nell'ospedale della prigione il militante
basco Joseba Arregi dopo nove giorni di detenzione. Tutto il suo
corpo è una mappa di lesioni e bruciature; l'allora Ministro
dell?Interno diede la versione che aveva subito una" vertigine"; le
lesioni" erano conseguenza del procedere in strada durante la sua
detenzione." Nel 1992, Kepa Urra subisce gravi torture che si
risolvono con la condanna ai torturatori; secondo la versione
ufficiale" non ci furono colpi, dovettero combattere per
immobilizzarlo"; il medico forense attribuisce i segni a" calcinacci,
vetri e schegge provenienti dall'esplosione della porta." José Mari
Olarra racconta che chiedeva la morte durante la sua detenzione; la
versione ufficiale dei segni che presenta è che" cadde stando nella
doccia"

_LA COMPLICITÀ DEI MEDICI FORENSI _

Amnesty International ha messo in dubbio l'attitudine e
l'atteggiamento dei medici forensi. Denuncia anche che gli esami dei
medici forensi si realizzino in presenza della polizia che investigò
e che continua ad investigare il detenuto": tale situazione è
contraria alle norme internazionali poiché intimorisce la vittima."
Journal of forensic Science discute le relazioni redatte dai medici
forensi spagnoli nel caso dei detenuti per presunti delitti di
terrorismo": nella maggioranza di essi mancanza d?informazione
significativa nella storia del maltrattamento. 10 conclusioni sono
inaccettabili, in altre 16, le premesse sono insufficienti" per
quello che finisce" debolezza nelle relazioni forensi e reclama
miglioramento nel lavoro"

_TORTURATORI PERDONATI O PROMOSSI _

Secondo una relazione di Amnesty International del 2004, tra 1980
ed l'anno della relazione, 220 agenti furono condannati per torture.
Di tra essi, non arrivavano a 40 quelli che sono implicati in
detenzioni di indipendentisti. Dei 40, 27 furono perdonati. C'è
testimonianza del fatto che vari di quelli che erano giudizialmente
inabilitati, continuarono ad esercitare il loro lavoro in un altro
posto o erano stati promossi. Ci sono alcuni agenti che sono stati
condannati due volte ed entrambe perdonati. In generale le pene
imposte sono molto basse. E, quando la pena è elevata, è concesso il
passaggio al terzo grado affinché rimangano in libertà, caso del
generale della guardia civil Rodríguez Galindo,

Euskal Herria, 29 Gennaio di 2008.

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