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lavoro repubblica

Dopo lo stop per la malattia di un giudice, si avvicina la resa dei conti per i soprusi nella caserma
G8, riparte il processo Bolzaneto Più lontana la prescrizione
Rifatto il calendario, sentenza in primavera

Una memoria di oltre mille pagine per documentare "gli orrori" del luglio 2001
L´estinzione del reato non scatterà in anticipo rispetto al giudizio di primo grado
MASSIMO CALANDRI


GRAZIE alla nuova tabella di marcia elaborata nei giorni scorsi dal presidente Renato Delucchi, il secondo dei maxi-processi del G8 si chiuderà entro la primavera. La sentenza per le violenze ed i soprusi nella caserma di Bolzaneto è infatti ragionevolmente attesa intorno alla metà di giugno. Il calendario delle udienze, che aveva subito un inatteso stop dovuto alle condizioni di salute di un componente del collegio, è stato rielaborato ed ha ottenuto l´approvazione di tutte le parti in causa. Si ricomincia venerdì con la requisitoria dei pubblici ministeri Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati, che termineranno il loro intervento - dopo sei appuntamenti consecutivi - il 10 marzo. Poi toccherà alle parti civili e alle difese. L´ultima udienza è stata fissata per il prossimo 20 maggio, salvo errori ed omissioni. La camera di consiglio comincerà immediatamente dopo e ci sono buone ragioni per credere che possa pronunciarsi nel giro di un paio di settimane. La accelerazione nel procedimento non impedirà che da qui all´ultimo grado gli imputati possano godere della prescrizione. Ma se non altro il meccanismo - che nella maggior parte dei reati presi in considerazione si applica dopo sette anni e mezzo dai fatti - non scatterà già in anticipo rispetto alla prima sentenza. Questo avrà importanti ripercussioni soprattutto dal punto di vista civile. Quanto al penale, inutile farsi illusioni: già il condono regalava un bello sconto, da qui alla Cassazione potete scommettere che nessuno sarà privato della libertà personale per un solo minuto.
Quarantacinque imputati tra generali, funzionari di polizia, ufficiali dei carabinieri, agenti, militari e medici: accusati a diverso titolo di abuso d´ufficio, violenza privata, abuso di autorità contro detenuti o arrestati, falso, violazione dell´ordinamento penitenziario e della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell´uomo e delle libertà fondamentali. Le persone offese sono 209. Il processo aveva preso il via il 12 ottobre di due anni fa: le udienze sono state 157, in aula sono state ascoltate 392 persone (compresi 12 imputati). Gli accusati si sono sostanzialmente difesi sostenendo di non aver compiuto - e tantomeno visto compiere - nulla di illegale. I pm ritengono invece che la tesi accusatoria sia uscita pienamente rafforzata dal dibattimento. La loro requisitoria ricalcherà in larga parte quanto già denunciato in una esemplare memoria agli atti. Venerdì, Petruzziello e Ranieri Miniati introdurranno l´argomento ricordando quella che era l´organizzazione nel "centro di detenzione temporanea". Lunedì prossimo si parlerà dell´attendibilità delle vittime, martedì della qualificazione giuridica dei reati. Le udienze successive saranno dedicate alla responsabilità in generale e a quella dei vertici in particolare, poi al cosiddetto "livello intermedio" e agli esecutori materiali, ai falsi commessi nell´ufficio matricola, ai reati di medici e infermieri, per chiudere con le richieste di pena. Subito dopo i pubblici ministeri depositeranno una monumentale memoria di oltre un migliaio di pagine.



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