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Tar boccia le nuove costruzioniin via Puggia e in via Jenner
secolo xix
Il Tar boccia le nuove costruzioniin via Puggia e in via Jenner
l'ordinanza
Due diverse sentenze danno un colpo
alle lottizzazioni trasferibili
dal Ponente industriale
al Levante residenziale
17/02/2008
NIENTE PALAZZINE e box auto in via Puggia e niente edilizia privata neppure
in via Jenner.
Con due diverse sentenze, destinate a diventare un punto di riferimento
anche in vista di altre cause simili, il Tar della Liguria ha dato un colpo
inatteso alle lottizzazioni rese possibili dalla discussa normativa che
consentiva di trasferire una licenza dal ponente industriale al levante
residenziale.
Secondo il giudice amministrativo questa norma e in particolare la delibera
consigliare del 2006 che dimezzava i volumi residenziali rispetto a quelli
industriali (numero 74), sono tali da rendere nulli i provvedimenti che
davano il via libera alle due cementificazioni di Albaro. La vittoria dei
comitati spontanei dei cittadini, che per anni si sono battuti contro i due
progetti, è stata pressoché totale. Il Tar ha accolto completamente le
richieste di annullamento degli atti. Adesso la società cooperativa che
aveva proposto il progetto, potrà fare ricorso al Consiglio di Stato.
Ma è chiaro che, dopo le sentenze dei giorni scorsi, le iniziative private
di Albaro sono messe in forte discussione. Mentre trovano nuova linfa tutte
le altre iniziative giudiziarie che puntano a bloccare opere di residenza
privata a levante (tra le altre via Chighizola e Vernazzola, l'area verde
di via Liri, la zona di Campostano a Nervi, via Somalia, viale Quartara,
via Manfredi, le numerose aree di Sant'Ilario).
Allo stesso modo trova vigore la proposta dei Verdi, che chiedono una
moratoria del piano urbanistico comunale, con riferimento a tutte le
lottizzazioni che erano state approvate utilizzando il sistema dello
spostamento di volumetrie da ponente a levante. D'accordo sulla necessità
di rivedere l'attuale piano urbanistico e la normativa sullo spostamento di
volumi è anche Alberto Gagliardi, di Forza Italia: «Il caso dei due
progetti bocciati di via Jenner e via Puggia è emblematico. Queste
operazioni pubblico privato non sono solo moralmente condannabili, visto
che parte dei volumi del ponente utilizzati per fare i business a levante
sono stati venduti dal Comune stesso, ma non funzionano neppure dal punto
di vista della giustizia amministrativa».
L'area in via Jenner era stata trasformata, nel 2000, in zona edificabile e
vedrà presto sorgere due palazzine. Il progetto, che riguarda una
superficie attualmente adibita a vivaio di piante e fiori, confinante con
via Puggia, via Parodi, via San Luca d'Albaro, via Camilla, via Jenner ed
il parco di viale Gambaro, aveva scatenato la protesta dei residenti. Per
costruire gli edifici con relativi box era stata presentata la
documentazione dell'avvenuto abbattimento di due diversi edifici. Uno in
via della Cella, a Sampierdarena, il secondo a Geminiano, a Bolzaneto.
Anche in via Puggia gli edifici dovevano essere due: uno di 3 piani -
denominato "mini biscione" per la lunghezza del fronte di circa 80 metri -
l'altro, a pianta quadrata di 14 metri per lato e di cinque piani.
Nel 1976 l'area era stata vincolata a verde da considerare una
continuazione del Parco Gambaro. Poi nel 1980 era indicata come zona non
edificabile a salvaguardia ambientale ma senza più il vincolo. Nel 2000 il
puc ha modificato ulteriormente la destinazione a edificabile, soggetta
all'applicazione della norma relativa al trasferimento delle superfici
ottenuta da demolizioni.
Edoardo Meoli