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Author: Edoardo Magnone
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To: Mailing list del Forum sociale di Genova
Subject: [NuovoLab] Cassazione: le nozze non possono annullare l'espulsione
Cassazione: le nozze non possono annullare l'espulsione

Annullata l'assoluzione a un clandestino che si sposò a sei mesi
dall'ordine di allontanamento del questore. Per la Suprema Corte il
matrimonio non rientra tra i motivi di "discriminazione razziale" tali
da giustificare l'inottemperanza all'ordine .

Roma, 12 feb. (Adnkronos) - Le nozze non salvano il clandestino
dall'espulsione intimata dal questore. Lo sottolinea la Cassazione che
ha annullato l'assoluzione accordata a un clandestino, che era stato
raggiunto dall'ordine di allontanamento del questore di Rimini, sulla
base del fatto che sei mesi dopo si era sposato. Per la Suprema Corte,
che ha accolto il ricorso della Procura di Bergamo, il matrimonio non
rientra tra i motivi di "discriminazione razziale", legati ad esempio
alla razza e al sesso, tali da giustificare l'inottemperanza
all'ordine di allontanamento del questore.

Di diverso avviso era stato il Tribunale di Bergamo che, nel febbraio
2007, aveva assolto il clandestino sulla base del fatto che, quasi a
distanza di sei mesi, si era "effettivamente sposato". Contro questa
decisione si è opposto con successo in Cassazione il pm di Bergamo che
ha evidenziato come non potesse essere applicata l'"esimente speciale"
considerato anche "il lasso di tempo intercorso tra la notifica
dell'ordine di allontanamento e la celebrazione del matrimonio".

La Prima sezione penale, accogliendo il ricorso della Procura, ha
ricordato che "mentre il pericolo di persecuzione per motivi di razza,
di sesso, di lingua di cittadinanza, di religione, di opinioni
politiche o di condizioni personali o sociali preclude l'espulsione o
il respingimento dello straniero", la stessa "efficacia paralizzante è
negata, in linea di principio, alle esigenze che caratterizzano" casi
simili a quello trattato nella sentenza in questione.

Spiega ancora piazza Cavour nella sentenza 6605 che, nel "ragionevole
bilanciamento di valori", il legislatore "mirando a rendere effettivo
il provvedimento di esplusione, persegue l'obiettivo di rimuovere
situazione di illiceità o di pericolo correlate alla presenza dello
straniero nel territorio dello Stato, nella cornice del più generale
potere di regolare la materia dell'immigrazione".

Ora la Corte d'appello di Brescia dovrà riesaminare il caso "tenuto
conto del significativo lasso di tempo intercorso" tra l'ordine di
allontantanamento dal Paese del calndestino e l'effettivo matrimonio.

http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=1.0.1869079999




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