Author: FAI Torino Date: To: cerchio Subject: [Cerchio] Torino: punto info antirazzista
Torino: punto info antirazzista
Sabato 16 febbraio punto informativo antirazzista al Balon.
Appuntamento dalle 10 alle 13 in via Borgo Dora angolo via Andreis.
Ci saranno banchetti, musica e interventi.
Viviamo tempi terribili, tempi segnati dalla paura e dall'indifferenza.
Nella nostra città in due anni sono morti 8 immigrati durante controlli di polizia. Sono le vittime di una politica di esclusione, una politica che lega i "diritti" degli immigrati al possesso di un pezzo di carta ed il possesso di un pezzo di carta ad un lavoro regolare. Sono le vittime di una legislazione razzista, promossa dal centro sinistra e perfezionata dal centro destra.
Nella nostra città il 14 ottobre è andato a fuoco un campo rom in via Vistrorio, colpito da tre molotov fasciste: 62 uomini, donne e bambini hanno rischiato di morire, ma media e politici hanno minimizzato arrivando ad ipotizzare che il campo sarebbe stato bruciato dai suoi stessi abitanti. Una follia razzista che alimenta la campagna di odio nei confronti dei rom.
Non molto dopo una donna che accompagnava i figli a scuola è stata picchiata per strada. Un fatto che non diventa neppure una notizia: la donna è rom.
Il 9 febbraio una banda di fascisti ha aggredito alcuni uomini colpevoli di essere rumeni: uno di loro è finito all'ospedale in brutte condizioni.
Uno degli ultimi atti del governo Prodi è stato il varo della legge che consente l'espulsione dei cittadini europei residenti nel nostro paese e considerati "pericolosi".
Ed ecco il pacchetto "sicurezza", nel cui mirino sono immigrati, lavavetri, posteggiatori, venditori senza licenza.
Mentre gli assassini in divisa, mercenari ben pagati, in nostro nome portano le bombe, le torture, la ferocia democratica in Afganistan, la banda Prodi ha messo in atto misure repressive che colpiscono i poveri, i senza casa, i senza lavoro, i senza permesso.
In tutti i quartieri di Torino fascisti e leghisti soffiano sul fuoco della paura, della paura del diverso, dell'immigrato, dando vita a comitati che pretendono ancora più polizia, ancora più controlli. Le statistiche ci dicono che furti, rapine, omicidi sono in continua diminuzione, che il nostro paese è tra i più "sicuri" al mondo, ma chi si nutre della paura altrui, chi, sulla paura, sulla guerra tra poveri costruisce le proprie fortune politiche non ha scrupolo a mentire, non ha scrupolo ad alimentare la diffidenza e l'odio.
L'insicurezza, quella vera, quella del lavoro che non c'è, del lavoro precario, pericoloso, assassino va nascosta per evitare che qualcuno possa chiederne conto ai responsabili, i padroni che lucrano sulle nostre vite, i politici di ogni colore che hanno sancito la precarietà a vita per legge, che proteggono le imprese, sottraendo ai lavoratori le poche tutele faticosamente conquistate.
L'insicurezza, quella vera, quella della sanità che funziona solo per chi ha soldi, quella delle scuola che costa ormai troppo per i più, quella del mutuo che non si riesce a pagare, quella della fatica ad arrivare alla fine del mese va nascosta perché nessuno cominci a pensare che forse senza padroni e governanti si potrebbe costruire un mondo diverso, un mondo più giusto.
L'insicurezza, quella vera, quella di chi mangia merda e respira piombo, va nascosta perché forse qualcuno potrebbe chiedersi se tutto questo sbandierato benessere, questo progresso non sia una truffa utile solo ai profitti dei soliti noti. Quelli degli inceneritori, quelli dei grattacieli, quelli del Tav.
Le destre e le sinistre complici nascondono il disagio di vivere in una città ben divisa tra chi ha troppo e chi ha troppo poco, dietro la presunta "emergenza sicurezza", individuando negli ultimi, negli immigrati poveri, i capri espiatori da offrire in sacrificio, per allontanare lo spettro che i penultimi si alleino agli ultimi, che l'odio lasci il posto alla solidarietà. E dalla solidarietà la capacità di opporsi ai nemici veri, quelli che lucrano sulle nostre vite, quelli per i quali una vita non vale i 20 euro per ricaricare un estintore.