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Sent: Wednesday, February 13, 2008 6:10 PM
Subject: dichiarazione processuale di Avni Er del 7.02.08
Inoltriamo la dichiarazione processuale resa da Avni Er il 7.02.08 di fronte
alla Corte d'Appello di Sassari che avrebbe dovuto decidere sulla sua
estradizione (decisione rinviata al 10 aprile prossimo), unitamente a una
sua lettera dell'11 febbraio 2008.
Invitiamo tutti a firmare l'appello contro l'estradizione, a diffonderlo, a
promuovere iniziative in sostegno di Avni e Zeynep e ad usare ogni canale di
sensibilizzazione dell'opinione pubblica.
E' importante ricordare che anche Zeynep corre un rischio imminente, perché
ad aprile avrà scontato i 4/5 della sua pena e una volta scarcerata, sarà
con ogni probabilità rimpatriata in Turchia.
Quindi "No all'estradizione, no all'espulsione di Avni Er e Zeynep Kiliç".
Per reperire maggiori informazioni e scaricare materiale:
www.avni-zeynep.net
Dichiarazione di Avni Er all'udienza tenutasi il 7/02/08 a Sassari dinanzi
alla Corte d'Appello
che doveva decidere della sua estradizione.
Signori della Corte,
dopo 3 mesi di attesa il signor procuratore generale di Sassari ha deciso di
richiedere la mia
estradizione verso la Turchia. Forse voi conoscete il mio paese solo come
una località turistica del
Mediterraneo, con belle spiagge, mare trasparente e tanto sole con cui
abbronzarsi. Però l'altra
faccia della Turchia è diversa. Torture, massacri, violazioni dei diritti
umani, violazione del diritto
di espressione, massacri nelle carceri sono all'ordine del giorno. I
democratici, i comunisti vengono
uccisi sulla strada, nei posti di polizia, sottoposti a tortura, e
successivamente rinchiusi nelle celle di
isolamento, dove non possono godere di alcuna socialità, di visite di
familiari e dove si rimane
rinchiusi per 24 ore al giorno in celle di pochi metri, con la luce
elettrica costantemente accesa ed
isolamento acustico (pertanto con sottoposizione ad un regime detentivo
integrante la deprivazione
sensoriale). La vera faccia della Turchia è questa, manifestazioni legali
tipo il 1°maggio, 8 marzo
non vengono tollerate o permesse o sono costantemente sciolte con l'intervento
della polizia o
dell'esercito che, a tal fine, utilizza anche carri armati tank. Le persone
che partecipano ad una
manifestazione dove si rivendicano diritti viene considerato un
"separatista", se, kurdo, o se turco
pericoloso comunista "terrorista". I comunisti, i democratici non hanno
alcuna sicurezza per le loro
vite, noi non abbiamo sicurezza di vita in Turchia. Quando parliamo dello
stato fascista turco
sappiamo quello che diciamo e non è un'esagerazione. Turchia è una terra in
cui lo stato permette ai
"cacciatori di teste" fascisti, di collezionare trofei consistenti in parti
mutilate dei corpi dei
comunisti. La polizia turca usa la tortura per estorcere confessioni agli
innocenti. Centinaia di
persone hanno subito infatti gravi torture e a seguito delle confessioni
così estorte, sono poi
rinchiuse nelle celle di isolamento totale. Esistono tanti esempi di torture
in Turchia, oggi non più
riservate esclusivamente agli oppositori politici. Il 20 agosto 2007 un
cittadino nigeriano è stato
arrestato e deportato nella caserma. Quando lui non accettò di confermare
venne ucciso. Come ho
detto esistono vari esempi di torture in Turchia, che per gli oppositori
politici è una prassi eseguita
sistematicamente. Anche io se sarò estradato in Turchia verrò sottoposto
alla tortura a trattamenti
disumani e degradanti, poi verrò rinchiuso nelle celle di isolamento totale.
Signori della Corte, io non voglio l'elemosina.
C'è un'ingiustizia contro di me che si consumerà in quel paese. La Turchia
non rispetterà i miei
diritti umani e farà scempio delle mie carni. Voglio giustizia, voglio il
mio diritto di sopravvivere.
Certamente amo il mio paese, il mio popolo. Chi non vorrebbe vivere nel suo
paese, in liberta?
Le mie radici sono lì. Però purtroppo non ho alcuna garanzia che verrà
rispettata la mia incolumità
fisica in Turchia.
Che cosa è la democrazia se il parlamento decide contro il popolo? Se nel
mio paese il popolo è
controllato e costantemente sotto vigilanza dell'esercito?
Questo vuol dire che il popolo è considerato come un nemico, una minaccia.
Per evitare la mia estradizione verso la Turchia ho iniziato uno sciopero
della fame dal 28/01/2008
illimitato. Forse morirò in carcere, però morirò con la mia dignità e non
consentirò ai carnefici
fascisti in Turchia di sottopormi a violenze atroci.
Desidero inoltre farvi sapere che se leggerete gli atti con attenzione
vedrete che le accuse contro di
me sono inconsistenti ed errate, in quanto attribuiscono allo scrivente la
partecipazione ed attività e
manifestazioni a cui il sottoscritto non ha mai presenziato, come nel caso
della protesta la
parlamento europeo contro il ministro turco.
11/02/08
Cari compagni/e
vi scrivo questa lettera dopo il processo per l'estradizione del 07 febbraio
2008.
Purtroppo non vi posso informare sulla decisione del tribunale di Sassari
perché essa è stata rinviata
al 10 aprile così il rischio di estradizione pende ancora come una spada di
Damocle.
Per adesso aspettiamo 10 aprile.
In questo caso ho ritenuto necessario sospendere lo sciopero della fame, che
avevo iniziato dal 28
gennaio, fino al 10 aprile.
Aspetterò la decisione del tribunale di Sassari del 10 aprile e vi
comunicherò.
Vi ringrazio di cuore per la vostra ampia e forte.
La nostra unica forza è la solidarietà che ci unisce contro ogni tipo di
oppressione e ingiustizia, così
sappiamo che non siamo mai soli
Vi saluto e vi ringrazio di nuovo.
Avni
P.S. vi spedisco la mia condizione fisica durante lo sciopero:
Data, peso e pressione
28-01 91,7 90/140
29-01 88,8 85/140
30-01 87,7 90/120
31-01 87,5 80/130
1-02 85,8 80/120
2-02 85,4 80/110
3-02 85 80/120
4-02 84,5 70/110
5-02 84,2 80/120
6-02 83,6 80/110
7-02 83 80/110
8-02 82,1 80/130