[RSF] I: Fw: movimenti crisi della politica liste cosa fare …

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Autore: pilar
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To: forumroma
Oggetto: [RSF] I: Fw: movimenti crisi della politica liste cosa fare subito: 2 marzo a bologna
bologna 2 marzo incontro ecologisti e altro: cosa fare?
Questi due importanti appelli (vedi sotto) di Michele Boato ecc. e di Alex Zanotelli ecc. si incrociano e possono concretizzarsi in un incontro nazionale domenica 2 marzo a Bologna ore 10 (nella sala sindacale dei ferrovieri, appena usciti dalla porta principale della Stazione, lato piazzale, a sinistra si vede il parcheggio delle biciclette, dove c'e' un'entrata con una sbarra per andare alla mensa e alla sede dei carabinieri:poco avanti, sulla destra, c'e' la sala con la scritta Cub).

1° appello CRISI POLITICA. COSA POSSIAMO FARE COME DONNE E UOMINI ECOLOGISTI E AMICI DELLA NONVIOLENZA?
Nessuno, o quasi, si aspettava cosi' presto la caduta del governo Prodi e le
elezioni politiche fissate al 13-14 aprile. Poco importa se la causa sia di
Veltroni ("Il Partito Democratico, comunque, andra' alle elezioni da solo"),
di Mastella, o Dini (Di Pietro, Turigliatto ecc.).
A noi, che pure abbiamo votato e apprezzato per talune scelte la coalizione
di Prodi, ci appare evidente che:
in Afghanistan il governo di centrosinistra ha confermato, proseguito,
finanziato, una missione militare che ha coinvolto il nostro paese in una
vera e propria guerra, in violazione della Costituzione.
A Venezia Prodi e' il padrino del Mose, assieme a Berlusconi, Galan e l'ex
sindaco prodiano P. Costa.
A Vicenza e' il sostenitore accanito della base Usa "Dal Molin" (con gli
stessi di sopra, piu' D'Alema e Rutelli).
A Viterbo il governo di centrosinistra ha sottoscritto un accordo di
programma con la Regione Lazio per la costruzione di un nuovo devastante
mega-aeroporto per voli low cost.
In Campania il centrosinistra e' la banda degli inceneritori; cosi' a
Brescia, Modena, in Toscana ecc.
E su questi, come su troppi altri esempi (la Tav di Mercedes Bresso, Di
Pietro e Chiamparino, il Ponte di Messina del solito Di Pietro e P. Costa, i
rigassificatori di Bersani e Realacci, gli Ogm e il nucleare di Veronesi,
Bersani, Letta ecc.), va a braccetto col peggior centrodestra.
Non si capisce piu' niente: "Cos'e' la destra, cos'e' la sinistra?" cantava
Gaber e nessuno sa piu' rispondergli.

A luglio 2007 abbiamo aperto un dibattito su "Come contare di piu' nelle
scelte politiche locali e nazionali, come ecologisti". Dopo una cinquantina
di interventi telematici, ci siamo incontrati il 6 ottobre a Firenze,
eravamo una quarantina di persone, con alle spalle molte esperienze
positive, ma anche pesanti delusioni.
Emergeva:
1. la necessita' di una svolta che renda piu' efficace l'ecologismo, a
partire da una rete che rafforzi le moltissime, spesso sconosciute,
esperienze locali;
2. l'estrema difficolta' a creare, in tempi brevi, qualcosa di piu' solido
negli obiettivi, nei metodi, nell'organizzazione;
3. pero', forse, una possibilita' di costruire un "programma comune" (alcuni
di noi si sono presi l'incarico di farne girare dei spezzoni, una bozza) e
un metodo condiviso per non ricadere nei meccanismi dei
partiti/carriere/verticismi ecc. (una prima proposta l'ha fatta girare Lino
Balza, finora senza "ritorni", ne' positivi ne' critici);
4. l'idea di avere un confronto diretto sia con gli "amici di Grillo" che
con i proponenti la "Lista civica nazionale" (ma questi incontri non si sono
piu' fatti);
5. comunque contribuire alla nascita, crescita, miglioramento di liste
civiche (anche) ecologiste nelle citta' dove quest'anno si andra' alle
elezioni amministrative. Sappiamo che sta succedendo in molte citta', ma le
notizie faticano a circolare.

Nel frattempo, nell'area nonviolenta e pacifista (Movimento Nonviolento,
Tavola della Pace) prosegue la riflessione sul tema "nonviolenza e
politica", mentre il giornale quotidiano telematico "Notizie minime della
nonviolenza in cammino" sostiene la necessita' che alle prossime elezioni
politiche vi sia una presenza di "liste elettorali della sinistra della
nonviolenza".

Ora ci sono le nuove elezioni, che si svolgeranno con una legge elettorale
pessima e una campagna peggiore: in molti ci chiediamo cosa
possiamo/dobbiamo fare.
La sensazione che finora abbiamo e' di una situazione compromessa e non
recuperabile nell'immediato, da un punto di vista di un serio movimento
ecologista e nonviolento, che voglia avere una sponda (se non addirittura
un'espressione) altrettanto seria in Parlamento. Bisogna verificare le reali
forze che abbiamo, e se non possiamo farlo subito, almeno avviare un serio
lavoro a partire dalle realta' locali (comuni, province, regioni) per
costruire in prospettiva un movimento politico nazionale indipendente,
autonomo, che cammini da solo sulle gambe della nonviolenza, dell'ecologia
e del femminismo (l'assenza di rispetto e di riconoscimento di valore e' il
terreno su cui la violenza e l'esclusione crescono).
Ma, per non stare a lamentarsi/piangere/imprecare/diventare
individualisti-qualunquisti, forse e' il caso di riaprire con urgenza la
discussione interrotta ad ottobre, e coinvolgere altre realta' del piu'
vasto movimento per la nonviolenza e l'ecologia, sia rispondendo a questa
mail, sia incontrandoci a Bologna domenica 2 marzo (nella sala sindacale dei
ferrovieri, appena usciti dalla porta principale della Stazione, lato
piazzale, a sinistra si vede il parcheggio delle biciclette, dove c'e'
un'entrata con una sbarra per andare alla mensa e alla sede dei carabinieri:
poco avanti, sulla destra, c'e' la sala con la scritta Cub), per verificare
se possiamo stringere i tempi della rete, fare proposte di un qualche peso
(anche) sul piano nazionale, o altro che qualcuno puo' suggerire a stretto
giro di mail.
A presto,
Michele Boato, Maria G. Di Rienzo, Mao Valpiana

Per informazioni, adesioni, contatti: micheleboato@???

Per contattare individualmente i promotori:
Michele Boato: micheleboato@???
Maria G. Di Rienzo: sheela59@???
Mao Valpiana: mao@???

****************************

2° APPELLO
Carissimi/e vi inviamo questo appello frutto di un percorso di riflessione
di alcune persone impegnate nei movimenti e nelle diverse reti ed
associazioni della società civile in italia . Vi chiediamo oltre alla vostra
adesione , di diffonderlo, metterlo sui siti e farlo circolare sulle mail
list delle reti, movimenti, associazioni, riviste con cui siete in contatto
per raccogliere impressioni e riflessioni. Abbiamo attivato un blog
<http://agirepolitico.blogspot.com/> http://agirepolitico.blogspot.com per
tener aggiornate le adesioni e i contributi di riflessione che arrivano.

La Politica che vogliamo

La situazione italiana ed internazionale negli ultimi mesi non fa che
peggiorare. Ciascuno di noi in Italia sta cercando di proporre e alternative
culturali, politiche, economiche, di produzione, di partecipazione e di
promozione dei diritti per tutti/e mentre il sistema politico italiano - al
pari di quello di molti altri paesi- prosegue su una vecchia strada
autoreferenziale e separata dalla società.

Ci sentiamo lontani da quelle scelte politiche che in questi anni hanno
reso ancora più evidenti le logiche militariste e di guerra, le
privatizzazioni dei beni comuni, la discriminazione e l'intolleranza verso
immigrati e stranieri, la precarizzazione del lavoro. Il nostro Paese vive
un declino politico economico, sociale e culturale che è frutto della palese
incapacità delle classi dirigenti in ogni campo della società (la politica,
l'economia, la cultura e i media) di dare risposte innovative, e centrate
sul principio della solidarietà, della responsabilità, della cultura civile,
alle sfide ed emergenze che viviamo. Tutto ciò che di nuovo e di solido
emerge nasce da una creatività e progettualità condivisa tra i movimenti, le
mille forme della protesta e della proposta, e singole persone responsabili
che pure nelle istituzioni riusciamo a raggiungere, ma con crescente fatica.

A livello internazionale i rischi di guerra, a partire dall'Iran, e le
conseguenze di un potere economico neoliberista fallimentare, ma pur sempre
dominante, che alimenta povertà e diseguaglianze e concentrazione di potere
in poche mani, stanno mettendo a rischio quelle esperienze e speranze di
cambiamento che si sono fatte carico delle nuove e sistemiche emergenze
ambientali e sociali, ma anche di disinnescare i prossimi conflitti e la
corsa al riarmo, mosse con forza dalla società civile internazionale negli
ultimi anni e che hanno generato, per la prima volta dopo decenni, nuove
dinamiche politiche in alcune regioni del Sud del pianeta.

Dobbiamo lavorare tutti insieme, a partire dalle persone, i piccoli gruppi,
reti, comitati, iniziative locali, unire le forze subito e darci un
"programma minimo" assicurando centralità alle mobilitazioni locali per i
beni comuni e contro le grandi opere, la devastazione del territorio, le
basi militari, nello spirito del movimento di Genova, e rilanciare le nuove
forme della democrazia partecipata e deliberativa e - contro ogni
collateralismo o cooptazione subalterna nelle istituzioni - la proposta di
una autonoma identità politica delle soggettività sociali e dei movimenti.

Non c'è bisogno di una nuova organizzazione o di un coordinamento
intergruppi, ma - rispettosi dell'autonomia e dell'indipendenza delle nostre
esperienze e di ciascuno - crediamo che sia cruciale cercare legami comuni
per andare oltre il frammento, e costruire tra di noi modalità nuove di
relazione e di rete che ci diano più forza nella nostra pressione verso le
istituzioni ed il sistema politico del paese.

Rivendichiamo la nostra autonoma soggettività politica come persone ed
organizzazioni che si vogliono impegnare per il cambiamento. Fuori dai
partiti e fuori dal sistema della rappresentanza -che rappresentano
comunque aspetti determinanti della formazione della volontà politica
generale- si sono diffuse in questi anni forme nuove di politica dal basso
che hanno dato vita a sedi e spazi di democrazia partecipata: chiediamo pari
dignità tra le diverse forme della politica impegnate nella costruzione del
bene comune e dell'interesse generale. Sappiamo bene anche che la politica
non è altro che lo specchio della società: ed è per questo che ci sentiamo
anche parimenti impegnati verso una trasformazione sociale, economica, dei
comportamenti quotidiani, capace di ricostruire una politica nuova, come
servizio e gratuità, come adempimento dei doveri di solidarietà e del bene
comune.

Perciò vogliamo proporre l'avvio di un processo condiviso per costruire uno
spazio comune dove praticare e proporre forme autentiche di democrazia,
aperto a quelle organizzazioni, campagne, movimenti, ed associazioni della
società civile italiana che noi crediamo siano pronte per condividere azioni
e strumenti di mobilitazione ed iniziative sui temi che insieme decideremo
come prioritari.

Primi firmatari della società civile :

Alessandro Santoro (Comunità le Piagge) Alberto Castagnola (Formin) Alex
Zanotelli (Missionario Comboniano) Alberto Zoratti (Fair) Antonio Tricarico
Andrea Baranes (CRBM) Antonio Vermigli, Sergio Lomi ,
Antonio Savio (Rete Radiè Resch di Quarrata) Andrea Morniroli (Cantieri
Sociali ) Pierluigi Sullo Gianluca Carmosino (Carta) Carmela Galeone
(campagna WNairobiW.) Davide Biolghini ( Res) Francuccio Gesualdi (Cnms)
Monica Di Sisto (Fair) Giulio Marcon, Tommaso Rondinella ,Alessandro
Bagnuolo (Lunaria) Gianni Fazzini (Bilanci di Giustizia) Bruno Amoroso,
Rosario Lembo (UBC) Riccardo Petrella (UBC) Riccardo Troisi (Reorient)
Nicola Capone (l'Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia)
Gianni Mina e Loredana Macchietti (Latinoamerica e tutti i sud del mondo)
Bruno Volpi (Associazione Mondo di Comunità e Famiglia) Giuseppe De Marzo
(Asud) Francesco de Carlo ( Megachip Patrizia Gentilini Giovanni Malatesta,
Mario Musumeci (Punto Pace del x Municipio Roma) Massimo Paolicelli (AON)
Francesco Vignarca (Rete Disarmo) Giorgio Beretta (Coordinatore Campagna
Banche Armate) Gianni Tarquini (Terre Madri) Antonella Rossi (Insieme nelle
Terre di Mezzo onlus) Antonio Calabrò (As. Condividi)


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