Se cè una cosa bella nella CM, è che si pedala, e si pedala insieme, uniti prima ancora che dalla ideologie, dal piacere di sintonizzarsi con gli altri, di fare parte di unanima mundi che ha imparato a gioire e soffrire in armonia su questo mondaccio spellacchiato.
Nessuna utopia, per quanto radiosa, può sopravvivere alla diffidenza, alle incomprensioni, ai rancori di chi - tutto concentrato nel sostenerla - finisce per dimenticarsi dellaltro.
Dubito di me stesso e di chiunque anteponga alla relazione umana la difesa estrema della propria individualità, quandanche fosse legittimata da chissà quale principio, ideologia o pensiero assoluto. Che sia a destra o a sinistra, sopra o sotto.
Prima di preoccuparci del fare, dovremmo forse preoccuparci dellessere, essere parte di un gruppo che ha imparato a confrontarsi anche nel conflitto, a sostenersi anche nellincomprensione. Tutto il resto verrà di conseguenza.
Un progetto tecnicamente perfetto può nascondere tanta miseria umana, un rozzo tentativo di rivoluzione può aprire a ben altra ricchezza emotiva.
Dipende solo da noi.
Prima ancora di affrontare chissà quale calendario, mi chiedo se che non sia venuto il momento per ritrovarsi ad un tavolo e ridiscutere il senso dello stare insieme.
A Maggio saremo migliaia!
Intanto, domani, tutti allAltra Economia, alle 19 per la riunionona
pS: Chi non porta dialogo, mortadella e vino gagliardo è Mastella dentro
segue il memoriale del Carnevalone Liberato
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Dalla prima lettera di Santa Graziella agli automobilisti
In occasione della prima domenica di quaresima, aveva luogo il ciclopellegrinaggio al beato Carnevalone di Poggio Mirteto.
Durante il viaggio in treno, la compagnia dei mistici fraticelli officiava le lodi mattutine, e tra un "ave graziella" e un "pedale nostro", veniva esorcizzato il puteabondo demonio di nafta e catrame. Suor Rossella da Sanlorenzo, sorpresa più volte a parlare con le biciclette, concludeva la solenne funzione con una benedizione ciclis et orbis.
I pii ciclisti scalzi e misericordiosi proseguivano l'opera di evanciclizzazione al cospetto della digos e di frate lupo antidroga, che onnubilato dagli effluvi di mortadella, falliva il ben più prelibato bottino di Fra'Fumato
Gli umili predicatori affrontavano quindi la salita alla città di Sodoma, dove armati di campanelli e grasso benedetto, convertivano le folle quivi radunate.
Il resto della giornata è una cronaca frammentata di danze iniziatiche, bottiglioni di vino ecumenici e ritmi pastorali da fine del mondo.
Le foto su:
http://picasaweb.google.it/federico.occhionero/PoggioMirtetoCarnevalone10208
e
http://cicloappuntamenti.forumfree.net/?t=25047238
FedericoFraFanaleDaRivoli
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