Repubblica ediz. Napoli
http://napoli.repubblica.it/dettaglio/Aborto-blitz-della-polizia-nella-clinica-ostetrica-Nessuna-violazione-della-194/1422900
Aborto, blitz della polizia nella clinica ostetrica
"Nessuna violazione della 194"
Una donna abortisce un feto malformato nato morto e dopo venti minuti arrivano gli agenti in corsia. Pazienti e personale interrogati, sequestrata la cartella clinica. L'Unione delle donne denuncia il clima da caccia alle streghe e annuncia una manifestazione di piazza
Blitz della polizia al Nuovo Policlinico. Sette uomini in divisa si sono presentati ieri pomeriggio nella Clinica Ostetrica per indagare su un´interruzione di gravidanza effettuata su una 39 enne che aveva in grembo un feto malformato. Il sospetto delle forze dell´ordine, dicono i medici, sarebbe nato da una denuncia anonima secondo cui la donna avrebbe ottenuto un aborto fuori legge per disfarsi del neonato.
A svelare che si trattava di un equivoco è stato Francesco Leone, responsabile del Servizio Ivg arrivato in clinica proprio durante il blitz. «Abbiamo praticato l´interruzione di gravidanza terapeutica nel secondo trimestre», ha spiegato lo specialista, «quindi nei termini di legge. D´altronde il feto era affetto da una grave malattia congenita». «L´espulsione del feto», ha raccontato Leone, «è avvenuta alle 18 e gli agenti sono arrivati dopo 20 minuti». E in reparto è successo il finimondo.
Tre uomini hanno raggiunto la corsia dove era ricoverata la donna. L'hanno interrogata chiedendole i particolari della gravidanza, poi sono passati alla degente che le stava vicino, e anche lei è stata interrogata. Intanto altri due agenti hanno chiesto notizie a un´infermiera del reparto e altri quattro hanno voluto sapere dagli specialisti i particolari tecnici. «Mi è sembrato - ha detto Leone - un atto spropositato, neanche fosse stato un blitz anticamorra».
Gli agenti hanno acquisito la cartella clinica su autorizzazione del pm. E oggi è arrivata la dura condanna dell'Udi, l'Unione delle donne in Italia. La storica associazione ha preso posizione su quanto avvenuto al Policlinico dell'Università Federico II. "Si trattava - hanno dichiarato le portavoci - di un aborto terapeutico alla quarta settimana, regolarmente effettuato nel rispetto della legge 194 e della salute della donna che ha subito l'intervento e che ha espulso, peraltro, un feto morto". Stando alla lettura che danno dell'episodio, i medici, di fronte ad un inedito agire della forza pubblica, hanno tutelato la donna, ma non hanno potuto evitare il sequestro del materiale abortivo e della fotocopia della cartella (anonima) della paziente. Gli agenti, sempre secondo quanto riferisce l'Udi, hanno poi intimidito la vicina di letto della donna, esortandola a testimoniare in quel momento altrimenti sarebbe stata chiamata a farlo davanti ad un giudice.
L'Udi denuncia "il clima che sta montando contro le donne, nel nostro paese e nel caso specifico in Campania, che genera procedure ai limiti della legittimità, ma soprattutto contrarie ad ogni buon senso" e dà appuntamento a tutte le donne napoletane per giovedì prossimo, in piazza Vanvitelli, alle ore 17. "La nostra mobilitazione - affermano - partirà da Napoli e diventerà vigilanza e presidio permanente in ogni piazza d'Italia. Autodenciamoci tutte per aver deciso nella nostra vita".
(12 febbraio 2008)
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http://www.corriere.it/cronache/08_febbraio_12/aborto_polizia_udi_db755576-d976-11dc-8c3c-0003ba99c667.shtml
L'unione delle donne: «Clima di intimidazione»
Aborto, la polizia al Policlinico di Napoli
La denuncia dell'Udi: «Gli agenti intervenuti per un presunto feticidio. Ma era un'interruzione regolare»
NAPOLI - Irruzione della polizia al Policlinico per presunto «feticidio». In realtà, si trattava di «un aborto terapeutico alla quarta settimana, regolarmente effettuato nel rispetto della legge 194 e della salute della donna che ha subìto l'intervento». L'Unione delle donne in Italia prende posizione dopo l'episodio avvenuto al Policlinico dell'Università Federico II di Napoli. «Nel reparto di interruzioni volontarie di gravidanza - afferma l'Udi - nella serata dell'11 febbraio, alcuni agenti del Commissariato Arenella hanno fatto irruzione, senza alcun mandato, motivando di aver notizia di reato di 'feticidio'». In realtà, spiegano, «si trattava di un aborto terapeutico alla IVsettimana, regolarmente effettuato nel rispetto della legge 194 e della salute della donna che ha subìto l'intervento, e che ha espulso, peraltro, un feto morto».
VICINA INTIMIDITA - I medici, «di fronte ad un inedito agire della forza pubblica, hanno tutelato la donna, ma non hanno potuto evitare il sequestro del materiale abortivo e della fotocopia della cartella (anonima) della paziente. Gli agenti - rivelano poi dall'Udi - hanno intimidito la vicina di letto della donna esortandola a testimoniare in quel momento, altrimenti sarebbe stata chiamata a farlo davanti ad un giudice». L'associazione, pertanto, denuncia «il clima che sta montando contro le donne, nel nostro paese e nel caso specifico in Campania, che genera procedure ai limiti della legittimità, ma soprattutto contrarie ad ogni buon senso. La libertà femminile - prosegue la nota - ha reso inevitabile l'agonia del patriarcato che, ottenebrato, mostra la sua faccia feroce, contrapponendosi alle donne con l'intimidazione».
INCHIESTA - Intanto il direttore generale del Policlinico, Giovanni Canfora, ha avviato un'indagine conoscitiva interna. Il primario del reparto e direttore del Dipartimento di Ostetricia, prof. Carmine Nappi, ha consegnato alla direzione una relazione sulle modalità di svolgimento dell'aborto. «Si è trattato di un aborto praticato nel secondo trimestre, alla ventunesima settimana di gravidanza, che è previsto dall'articolo 6 della legge 194/78, eseguito con un' iniezione di prostaglandine», ha detto il professor Nappi. «Il feto presentava un' alterazione cromosomica. Se la gravidanza fosse stata portata a termine ci sarebbe stato il 40% di possibilità di un deficit mentale. La donna ha presentato un certificato psichiatrico della stessa struttura universitaria sul rischio di 'grave danno alla salute psichica', che ha autorizzato l'intervento». La donna che ha praticato l'aborto, una 39 enne, è stata dimessa lunedì mattina. «Ci tengo a precisare che sono un obiettore di coscienza - aggiunge il professor Nappi - e che nel nostro reparto siamo rigorosi nel rispetto della normativa. Quanto alla 194, da studioso dico che andrebbe rivista perché è vecchia di 30 anni, soprattutto nella parte relativa alla definizione delle malformazioni fetali e della rianimazione del feto».
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Carlo
Forum Per La Sinistra Europea - Genova
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Coordinamento Genovese contro l'Alta Velocità
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