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"La CEI candidi Ratzinger..."
Woland, 08 febbraio 2008, 20:39
Dopo l'ormai celebre rifiuto del pontefice a intervenire all'inaugurazione dell'Anno accademico alla Sapienza, i 67 docenti firmatari del documento vengono difesi da un appello lanciato dal prof. Angelo D'Orsi, che in meno di un mese ha raccolto oltre 1.500 adesioni dall'intero mondo universitario. Lo abbiamo intervistato
Il professor Angelo D'Orsi insegna Storia del pensiero politico contemporaneo presso l'Università di Torino. Indignato per come è stata affrontata dal mondo della politica e della cultura la questione del "rifiuto" di Benedetto XVI, in occasione dell'inauguraizone del'Anno accademico 2007-2008 presso l'università di Roma la Sapienza, si è fatto promotore di un appello a sostegno del famoso "Manifesto dei 67", vale a dire di quei docenti dell'ateneo che avevano sollevato perplessità riguardo l'inziativa voluta fortemente dal Rettore. Un appello che in meno di un mese ha sorprendentemente raccolto più di 1.500 adesioni.
Professor D'Orsi, come si materializzano queste 1.500 firme in sostegno degli ormai famosi 67 professori della Sapienza?
Personalmente tutto parte dal giorno prima quel 17 gennaio, vale a dire dallo sdegno provato di fronte alla vicenda della Sapienza. Nessuno infatti ha mai detto di voler impedire al papa di parlare: semplicemente non si voleva concedere al papa, in quella sede, una veste mai concessa nella storia universitaria, non solo italiana. L'inaugurazione dell'anno accademico ha un suo rituale ben preciso, e secondo me ognuno deve adeguarsi a quel rituale. Altra cosa è una lezione aperta, dove il relatore deve essere pronto ad accogliere nel confronto domande di qualsiasi tipo.
Quindi?
E quindi i famosi 67 hanno detto no al Papa soltanto per questi motivi, ma il circo mediatico che si è armato contro di loro è stato vergognoso. La verità è stata rovesciata con ogni mezzo, si è scomodato, citandolo, persino Voltaire. Io non sono un tipo che si nasconde, e quando una mia collega di giurisprudenza mi ha sollecitato a prendere l'iniziativa ho steso l'appello. Era appunto il 16 gennaio. Inizialmente ho ricevuto le adesioni di 15 colleghi, che in meno di un mese sono diventati 1500, numero superato un paio di giorni fa. Siamo stati così costretti ad aprire un apposito indirizzo per questa iniziativa, che si chiama non a caso g.galilei2008@???, al quale abbiamo affiancato anche un sito, historiamagistra.com (o it). E con grande stupore abbiamo raggiunto questo risultato soltanto attraverso tam-tam e passaparola.
So che lei è stato anche alla Sapienza. Come è andata?
Sono stato pochi giorni fa, è stata una bella occasione di confronto, presso un'aula della Facoltà di Giurisprudenza. Mi è stato chiesto da più parti di trasformare questa adesione in un presidio permamente, addirittura in un movimento politico. Ma qui si tratta soprattutto di difendere i principi essenziali dello stato liberale, che nell'arco della nostra storia è rimasto tale soltanto per un breve periodo di tempo, che naturalmene scorre dal 20 settembre del 1870 ai patti lateranensi del 1929. Senza dimenticare l'articolo 7 della Costituzione, dove Togliatti interpretò nel peggior modo possibile il pensiero gramsciano in termini di accordo con le forze religiose, che per l'intellettuale sardo erano sì importanti, ma continuavano a rappresentare delle pericolose "sirene" popolari.
E infatti la manifestazione "No-Vat" di Roma viene fatta proprio a ridosso di quel famoso undici febbraio...
Appunto. Una manifestaizone quest'anno ancor più carica di significato, viste le "interferenze" alle quali assistiamo ormai quasi quotidianamente. Verrebbe da dire che sarebbe meglio che la C.E.I. si presentasse direttamente alle elezioni, con Ratzinger candidato, così facciamo prima. Il guaio peggiore, però, e che si sono notevolmente affievolite le forze contrastanti questo andazzo, politiche e culturali. Dovremmo ricordarci tutti, a partire dal governo di centrosinistra uscente, che un accordo con i cattolici non equivale a una sottomissione allo Stato Vaticano. E dovremmo essere contro tutti i fondamentalismi, affinché nessuna religione interfersica contro i diritti laici di uno Stato liberale. Invece grazie alle ingerenze di natura clericale siamo sempre più circondati da atei devoti. Giovanni Paolo II, ad esempio, rispetto a questo papa si occupava molto di più di "politica estera", non solo e quotidianamente di quella italiana.
Ultima domanda. Nella cerimonia di inizio quaresima Benedetto XVI ha corretto il tiro, annunciando che l'inferno non è vuoto, come invece aveva dichiarato il suo amico Urs Von Balthasar, ma che invece è bello pieno..
Su questo mi trova d'accordo. Bisogna vedere chi c'è.
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Carlo
Forum Per La Sinistra Europea - Genova
http://versose.altervista.org/
Coordinamento Genovese contro l'Alta Velocità
http://notavgenova.altervista.org/
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> Date: Sat, 9 Feb 2008 07:50:44 +0100
> From: magnone.edoardo.tokyo@???
> To: forumgenova@???
> Subject: [NuovoLab] Tornano i Darwin Day degli atei italiani
>
> Tornano i Darwin Day degli atei italiani. E tornano i fisici della Sapienza
>
> Sono dedicati ai fisici della Sapienza i Darwin Day Uaar 2008,
> organizzati per il quinto anno consecutivo dalla Uaar (Unione degli
> atei e degli agnostici razionalisti). Nei giorni in cui tutto il mondo
> ricorda con affetto il compleanno di Charles Darwin e i valori della
> scienza e del pensiero razionale, la Uaar promuove più di trenta
> eventi, incontri, dibattiti e conferenze, a partire da domani sabato 9
> febbraio, da Treviso a Catania, da Imperia a Lecce, in alcune sedi in
> collaborazione con le librerie Feltrinelli.
>
> Per finire, domenica 17, Carlo Bernardini, Carlo Cosmelli e Andrea
> Frova, tre fisici della Sapienza di Roma, racconteranno la loro
> versione dei fatti sulla mancata visita del Papa all'università. I
> fisici – atto secondo, si terrà all'Antica libreria Croce di corso
> Vittorio Emanuele a Roma alle ore 18.00, a due passi da Campo dei
> Fiori, dove, esattamente 408 anni prima è stato bruciato Giordano
> Bruno con l'accusa di eresia: a moderare l'incontro sarà il direttore
> della rivista Le Scienze, Marco Cattaneo.
>
> I Darwin Day Uaar 2008 festeggiano le 199 candeline di Charles Darwin,
> il padre dell'evoluzionismo: «all'inizio, nel 2003, – racconta
> Raffaele Carcano, segretario nazionale dell'Uaar - cominciammo con una
> sola tavola rotonda a Roma, poi siamo passati a otto eventi, poi piano
> piano abbiamo raggiunto e superato i venti. Quest'anno ne abbiamo in
> agenda almeno trentacinque, cosa che conferma la crescita
> dell'interesse intorno a iniziative che celebrino la ricerca
> scientifica razionale e libera da condizionamenti di qualsiasi tipo».
>
> Comunicato stampa UAAR
>
> Il programma completo dei Darwin Day Uaar 2008 in
> http://www.uaar.it/uaar/darwin_day/2008/
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