Re: [NuovoLab] COSì VOLEVANO SMONTARE LA DIAZ

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Aihe: Re: [NuovoLab] COSì VOLEVANO SMONTARE LA DIAZ
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Date      : Fri, 30 Nov 2007 10:05:01 +0100 (CET)
Subject : [NuovoLab] COSì VOLEVANO SMONTARE LA DIAZ








> LA DEPOSIZIONE TRUCCATA DELL'EX QUESTORE COLUCCI E IL RUOLO "ATTIVO" DELL'EX
> CAPO DELLA POLIZIA DE GENNARO, DELL'ATTUALE MANGANELLI ,DEL QUESTORE DI BARI
> GRATTERIE DI LUPERI,AI VERTICI DEL SISDE
>
>
> SARA MENAFRA
> Vertici della polizia contro la procura di Genova. Obiettivo: smontare il
> processo sui fatti della Diaz, «sbranare», come avrebbe detto De Gennaro, i pm
> che hanno messo i vertici del Viminale sulla graticola. Il racconto di come,
> quanto e da chi sia stata cambiata la deposizione dell'ex questore Francesco
> Colucci, che la procura di Genova considera falsa, narra una storia di imputati
> e testimoni uniti dietro una bandiera comune. Che scelgono cosa dire e cosa non
> dire, cosa smentire e co¬sa confermare. Sempre, par di capire, sotto le
> indicazioni dell'ex capo della polizia, accu¬sato di istigazione alla falsa
> testimonianza. Ma anche - si scopre leggendo l'intero fascicolo, com'è capitato
> al manifesto - con l'inte¬ressamento dell'attuale direttore, Antonio
> Manganelli, di Francesco. Gratteri a Bari, e Gianni Luperi, appena nominato
> ca¬po del Dipartimento analisi dell'ex Sisde (gli ultimi due, imputati al
> processo Diaz).
> La storia comincia alla fine dello scorso aprile quando Francesco Colucci,
> questore di Genova all'epoca del G8, sta per essere chiamato a testimoniare al
> processo Diaz e telefona all'ex capo della Digos Spartaco Mortola, imputato in
> quel processo: «Sono stato a Roma, sono tornato ora da Roma e praticamente io
> il giorno 3 devo venire a Genova - gli dice - il capo m'ha dato le sue
> dichiarazioni. [...] Mi ha fatto leggere, poi dice... tu devi, bisogna che tu
> un po' aggiusti il tiro sulla stampa». Colucci dovrà dire di aver avvertito
> personalmente il responsabile del¬l'ufficio stampa del Viminale, senza
> avvertire De Gennaro. E' un dettaglio che cambia poco nel racconto del processo
> Diaz, da cui il «capo» non è mai stato sfiorato, ma De Gennaro pare voler
> cancellare dalla propria im¬magine ogni ombra di sospetto, «e vediamo poi Zucca
> (pm al processo Diaz e autore dell'attuale indagine ndr) come cazzo reagisce,
> non lo so».
> Il 3 maggio Colucci si presenta al processo Diaz. Cambia il racconto su Sgalla
> e butta lì che a dirigere l'intera operazione sarebbe stato il vice questore di
> Bologna Lorenzo Murgolo, l'unico funzionario presente la cui posi¬zione sia
> stata archiviata perché, hanno sostenuto i pm, non ebbe alcun ruolo decisivo.
> E' soddisfatto e, il 4 maggio, richiama Mortola: «Ieri sera ho chiamato
> Manganelli. Dico: Guarda Antò... sei stato bravo, è andato tutto molto bene, ce
> l'hanno detto gli avvocati», Mortola è soddisfatto: «Sì, no, perché poi c'è
> lì... tu lo sai che c'è sempre la dottoressa De Meo, una funzionaria dello Sco
> che va a sentirsi tutte le udienze. La mandano su, regi¬stra tutto al computer
> e fa ogni volta...»; Colucci prosegue: «Se il capo vuole maggiori ragguagli,
> gli ho detto... se vuole sapere qualcosa io sono qua, che devo fare, vengo a
> Roma?. Poi stamattina m'ha chiamato il capo. Dice li hai, li hai maltrattati
> una cosa del genere, li hai., li hai... gli hai fatto la..., come ha detto, li
> hai... e no sbranati, li hai... va be insomma, una frase ha detto. In senso
> positivo, chiaramente. Che era contento eccetera. Ho saputo da FerrL.che anche
> Caldarozzi e Gratteri sono stati contenti, diciamo, di que¬sta... Luperi è
> rimasto contento. D'altra parte è uno scenario nuovo si è aperto per colpa mia
> diciamo».
> Il 7 maggio a telefonare è Francesco Gratteri: «E' che volevamo farti un
> saluto con Gilberto (Caldarozzi, all'epoca vicecapo dello Sco, indagato ndr).
> Quando si dicono le cose e si dicono come giustamente e correttamente le hai
> dette tu allora è doveroso, diciamo, da parte nostra insomma rendere omaggio,
> come posso dire, alle persone per bene.[...] Ti siamo... vicini e
> riconoscenti...» Colucci ringrazia e aggiunge: «Lui (il pm ndr) secondo me c'ha
> preso uno schiaffone da Manganelli. Ce n'ha preso un altro da me». E Gratteri
> soddisfatto: «Ma diciamo anche due».
> Gianni Luperi, invece, chiama Mortola. E gli assicura, che a questo punto,
> verrà anche il capo a testimoniare. «Luperi dice che si riferisce al Capo
> (Gianni De Gennaro ndr)- dice il riassunto della pg - in merito aggiunge di
> aver appena finito di parlarci e che questi gli ha consigliato di adottare una
> linea comune in modo che lui venga interrogato da tutti i difensori.
> Diversamente potrebbe apparire che la sua deposizione serva solo p&' alcu¬ni».
> Il passo successivo sarebbe toccare la po¬sizione di Murgolo. «Quello andrebbe
> inculato», promette in un'altra intercettazione, Alessandro Perugini, l'ex
> vicecapo della Digos.
> L'allegria di Colucci, che si vanta di aver «scardinato» il processo in più
> intercettazioni, dura per giorni. E il suo continuo parlare della soddisfazione
> del capo sembra tanto più credibile, perché l'ex questore di Genova non è uomo
> che abbia bisogno di accreditarsi. E' già in lista per la nomina a prefetto,
> tra qualche anno andrà in pensione ed è «tra i nove più alti dirigenti della
> Ps», come ha confermato a verbale De Gennaro. L'11 maggio, lo chiama Achille
> Serra, ex prefetto di Roma e oggi commissario anticorruzione: «Hai salvato quel
> maiale schifoso, dice che De Gen ringrazia e aggiunge: «Lui (il pm ndr) secondo
> me c'ha preso uno schiaffone da Manganelli. Ce n'ha preso un altro da me». E
> Gratteri soddisfatto: «Ma diciamo anche due».
> Gianni Luperi, invece, chiama Mortola. E gli assicura, che a questo punto,
> verrà anche il capo a testimoniare. «Luperi dice che si riferisce al Capo
> (Gianni De Gennaro ndr)- dice il riassunto della pg - in merito aggiunge di
> aver appena finito di parlarci e che questi gli ha consigliato di adottare una
> linea comune in modo che lui venga interrogato da tutti i difensori.
> Diversamente potrebbe apparire che la sua deposizione serva solo per alcuni».
> Il passo successivo sarebbe toccare la posizione di Murgolo. «Quello andrebbe
> inculato», promette in un'altra intercettazione, Alessandro Perugini, l'ex
> vicecapo della Digos.
> L'allegria di Colucci, che si vanta di aver «scardinato» il processo in più
> intercettazioni, dura per giorni. E il suo continuo parlare della soddisfazione
> del capo sembra tanto più credibile, perché l'ex questore di Genova non è uomo
> che abbia bisogno di accreditarsi. E' già in lista per la nomina a prefetto,
> tra qualche anno andrà in pensione ed è «tra i nove più alti dirigenti della
> Ps», come ha confermato a verbale De Gennaro. L'11 maggio, lo chiama Achille
> Serra, ex prefetto di Roma e oggi commissario anticorruzione: «Hai salvato quel
> maiale schifoso, dice che De Gennaro ti ha ringraziato», ma la sua protesta si
> perde in un mare di felicitazioni.
> II cielo si fa improvvisamente scuro solo il 22 maggio, quando Colucci riceve
> un avviso di garanzia-di cui nessuno aveva avuto sentore. Il Viminale, il
> manifesto l'ha spiegato martedì scorso, la prende malissimo. Il 23 è Gianni
> Luperi a chiamare Colucci, «dice di essere dispiaciuto per Colucci e che appena
> rientra lo chiama poi dice che comunque è una battaglia in cui alla fine si
> vedrà chi ha ragione». E ill 24, dice Colucci, Manganelli lo incita: «Dobbiamo
> dargli una bella botta a sto magistrato, dice». Non sembra essere una frase di
> solidarietà detta a caldo, come ha commentato martedì sera il direttore della
> Ps. Il 25, dopo un nuovo incontro, infatti Colucci sembra essere certo degli
> appoggi garantiti: «C'erano il Capo con Manganelli, dice guarda non ti
> preoccupare perché qui dobbiamo fa un'azione comune... e rompere il cazzo a sto
> cazzo di magistrato».
> Che il castello costruito potrebbe non reggere, Colucci inizia a sospettarlo
> solo il 28 maggio: «Va a finì che tutto il resto passa in prescrizione, alla
> fine io rimango col carciofo in mano insomma (ndr. nel senso che teme di essere
> condannato per la falsa testimonianza)». E pensa di giocarsi il tutto per
> tutto. Come andrà a finire, se ci sarà un rinvio a giudizio oppure no, lo
> sapremo solo entro la fine del 2007. Quel che sappiamo già oggi è che
> difficilmente vedremo cambiare strategia ai protagonisti di questa vicenda: «Io
> ho scoperto una cosa [...] che i processi non si vincono o si perdono in
> tribunale, ma si vincono e si perdono fuori dal tribunale...».
>
> fonte."il manifesto" del 30/11/07
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> Non potendo rafforzare la giustizia si è giustificata la forza B. Pascal
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> Ugo Beiso
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