Con preghiera di far circolare il piu' possibile.
VENERDI' 15 prima RIUNIONE CITTADINA PER IL PINCIO
h17, via Tuscolana 9 (metro Re di Roma)
c/o Unicobas tel. 06.7026630
(per una successiva riunione si potrà naturalmente concordare un'altra sede)
Progetti di mobilitazione e di campagne cittadine, nazionali, globali
(il Pincio è di tutto il mondo), iniziative di comunicazione (video,
interviste, appelli), forze diverse (comitati, associazioni, ciclisti
urbani, liberi atenei…) cominciano finalmente a convergere, nel
principio dell'unità fra diversità, per LA SOSPENSIONE DEI LAVORI PER
L'ECOMOSTRO DEL PINCIO, e L'APERTURA DI UNA DIBATTITO SUL FUTURO DELLA
CITTA'.
E' in gioco, non solo per chi vive a Roma, la possibilità di cambiare
strada rispetto a un modello di sviluppo suicida, a misura degli
interessi più obsoleti dell'industria del cemento, del petrolio e
dell'automobile:
IN PIENO 21° SECOLO, CONTRO OGNI RAZIONALITA' DI
FRONTE ALLA CRISI DEL CLIMA, DELLE ENERGIE FOSSILI, DELLA MOBILITA'
URBANA, SI VOGLIONO SPENDERE I SOLDI, IL LAVORO, LE RISORSE COMUNI PER
UN PARCHEGGIO PER LE AUTO PRIVATE DI POCHI PRIVILEGIATI, IN PIENO
CENTRO STORICO, ROVINANDO UN LUOGO INSOSTITUIBILE PER LA CITTA' E PER
IL MONDO, E A 300 METRI DA UN ALTRO PARCHEGGIO SOTTOUTILIZZATO, QUELLO
DI VILLA BORGHESE!
PER CONTATTI E ADESIONI: ecoculture@???
LA TERRA CI E' STATA DATA IN PRESTITO DAI NOSTRI FIGLI
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Segue testo completo dell'appello
SALVIAMO IL PINCIO!
RIPRENDIAMOCI LA CITTA'!
LA TERRAZZA DEL PINCIO APPARTIENE AL MONDO:
SALVIAMOLA DALLO SCEMPIO DEGLI SPECULATORI
Con la luce del sole o con quella della luna, nella festa di una
domenica d'estate, o nel silenzio di una notte di autunno, il Pincio e
Villa Borghese sono luoghi bellissimi, unici al mondo. La loro
bellezza e importanza nasce proprio dall'essere estranee alla vita
produttiva della città: una terrazza e un giardino fantastici, al
centro di una delle metropoli più antiche del pianeta, testimonianze
preziose di un'armonia possibile, che oggi dobbiamo riconquistare, fra
città e natura; ma la loro "marginalità" non deve lasciare indifesi
questi luoghi di fronte agli appetiti dei padroni della metropoli,
l'industria del cemento e dell'automobile, che a Roma più che altrove
condizionano lo sviluppo urbano, e dei loro amici politici.
Oggi il Pincio rischia di venir trasformato in un posto un po' più
squallido e anonimo: i viali che scendono su Piazza del Popolo
diventeranno le rampe di accesso di un parcheggio sotterraneo a sette
piani, e sulla terrazza ottocentesca si apriranno accessi pedonali,
griglie di sicurezza, bocche per l'uscita dei gas di scarico: una
ulteriore espansione dei non luoghi (la parola che descrive gli spazi
urbani sottratti alla vita) in questo mondo impazzito.
Dobbiamo aspettare che asfaltino il Tevere per farne un'autostrada
(come proponeva un politico-ciarlatano in un film di Verdone), o che
impiantino un centro commerciale nel Colosseo, per cominciare a
ribellarci?
Ma a quale scopo vogliono un parcheggio sotto il Pincio?
NON PER FORNIRE PIU' POSTI AUTO A TUTTI. A trecento metri dal Pincio,
il parcheggio sotterraneo di Villa Borghese è in gran parte
inutilizzato; i posti auto saranno riservati a chi ha i soldi per
pagare l'acquisto o la sosta, aumentando così la trasformazione del
centro storico in luogo di privilegio.
NON PER RIDURRE IL TRAFFICO PRIVATO. Gli urbanisti, e l'esperienza di
tutti, affermano il contrario: se aumenta la disponibilità di posti
(soprattutto se il parcheggio non è di scambio fra auto e trasporto
pubblico, come quelli presso le stazioni, ma di stazionamento),
aumenta l'uso dell'auto privata, e con esso anche la fame di posti
auto.
NON PER MIGLIORARE LA MOBILITA' E LA QUALITA' DELLA VITA. Le enormi
somme che si spenderebbero per lo scempio andrebbero invece destinate
a migliorare e favorire l'uso dei trasporti pubblici, della bici, il
car-sharing (il parco-auto condiviso). Misure che tutti, a parole,
indicano come necessarie per far fronte all'inquinamento, al
cambiamento del clima e alla crisi energetica.
IL PARCHEGGIO' SERVIRA' SOLO AGLI AFFARI DELL'INDUSTRIA DEL CEMENTO E
DELL'AUTOMOBILE. Ogni metro quadro nel centro di Roma vale molti
soldi, e siccome lo spazio in superficie è poco, si cerca di costruire
sotto terra. Si utilizza la fame di posti auto per farci accettare
progetti assurdi, che in realtà hanno il solo scopo di ricavare nuova
proprietà immobiliare; questi sono sostenuti da un'industria che
ancora punta su settori obsoleti come cemento, automobili e petrolio,
e da un potere politico sempre più lontano dagli interessi delle
persone.
È IN GIOCO LA SCELTA FRA UN MODELLO DI SVILUPPO SUICIDA, FONDATO SULLA
CRESCITA QUANTITATIVA INFINITA DI PRODUZIONE E CONSUMI, E UN
CAMBIAMENTO DI DIREZIONE, VERSO UNA SOCIETA' APERTA, EQUA E
SOSTENIBILE
Nel 2008 cadranno quattro secoli esatti dalla nascita di Villa
Borghese. Non sappiamo se sarà anche l'anno in cui riusciranno a
imporne lo scempio, che finora non ha incontrato opposizione da nessun
partito, e solo da pochi intellettuali e politici (fra gli altri: Asor
Rosa, Craveri, De Lucia, Ferrari Bravo, Grillo, Insolera, Labbucci,
Osio, Pratesi, Ravaioli, Rossi Doria), e associazioni (soprattutto
Italia Nostra). Dipenderà da quanta partecipazione riuscirà a crearsi
su questo tema.
Quel che è sicuro è che sarà l'anno in cui alcune persone
cominceranno, anche a Roma, a cercare alternative a un modello di
sviluppo che produce degrado, guerre e autodistruzione, e inizieranno
a collegarsi fra loro e (attraverso la rete del Patto di mutuo
soccorso,
www.pattomutuosoccorso.org) a tutte le comunità che già
lottano per riprendersi il futuro: dal Messico alla Cina, dalla Val di
Susa alla Val di Noto, da Vicenza a Serre, a Civitavecchia, Aprilia,
Malagrotta, Ciampino, Tor Tre Teste, Decima, Pigneto...; da Critical
Mass ai mercati contadini e biologici, dai movimenti per la qualità
dell'abitare a quelli delle donne per un nuovo patto di convivenza,
dalle iniziative di educazione ambientale alla solidarietà
internazionalista.
Nel 2008 cadranno anche quattro decadi dal 1968, quando a Ovest e a
Est, a Nord e a Sud del pianeta, si cominciò a cercare "un altro mondo
possibile"; con l'idea di costruire un percorso nuovo anche grazie
alla memoria del passato, vorremmo provare a collegare, anche con
nuove iniziative di raccordo, eventi che avverranno a Roma il prossimo
maggio, a cominciare dalla Critical Mass annuale e dalla fiera
terra/Terra-Critical Wine.
Non è che l'inizio!
COSA POSSIAMO FARE?
A tutti chiediamo di venire alla terrazza del Pincio una volta al
mese, a ogni luna piena, dalle 18: per cominciare a incontrarci, a
organizzarci per informare tutti e preparare gli eventi di maggio, a
ripensare insieme la città, a festeggiare la Terra, a testimoniare con
la nostra presenza il nostro schieramento, in questa battaglia, dalla
parte della comunità e della natura, contro il partito delle ruspe e
dei motori; e anche per cominciare a conoscere meglio Roma e la Villa,
dal punto di vista naturalistico, artistico-culturale e storico, con
l'aiuto dell'associazione Amici degli alberi.
A chi è già impegnato in altre battaglie, proponiamo di collegarci
insieme in una rete anche cittadina, utilizzando anche un appuntamento
mensile continuato e policentrico come quello delle lune piene (che da
qualche mese a Roma è stato chiamato "Festa della Terra") per far
crescere il collegamento e il mutuo soccorso per la salvezza del
pianeta e per la qualità della vita di tutti.
Chiediamo inoltre di aderire a questo appello e di farlo circolare il
più possibile.
ALTRI APPUNTAMENTI:
Festa della Luna, ogni luna piena (21/2, 21/3…)
Terrazza del Pincio.
Volantinaggio e visita storico-artistico-culturale.