Auteur: Aldo Zanchetta Date: À: FORUM LUCCA, forumvalleserchio Sujet: [Forumlucca] Il terrorismo non esiste da solo
«Il terrorismo non esiste da solo»
di Leonid Ivashov [13/01/2006]
Fonte:effedieffe.com
«Il terrorismo è un mezzo per instaurare un mondo unipolare con un solo centro di direzione globale; un espediente per instaurare il dominio di una nuova elite mondiale»
Come mostra la situazione mondiale, il terrorismo appare dove si inveleniscono le contraddizioni, dove interviene un mutamento delle relazioni sociali o di regime, dove appare un'instabilità politica, economica e sociale, dove si liberano potenzialità aggressive, dove interviene la decadenza morale, dove trionfano il cinismo e il nichilismo, dove il vizio si legalizza e la criminalità esplode.
E' la globalizzazione a creare le condizioni per questi fenomeni estremamente pericolosi.
E' nel suo quadro che avviene la risistemazione della carta geostrategica mondiale, che le risorse planetarie vengono ridistribuite, che le frontiere statali sono sfatte, che il sistema di diritto internazionale è fatto a pezzi, che le particolarità culturali vengono cancellate, e che la vita spirituale s'impoverisce.
L'analisi dell'essenza del processo di globalizzazione, come delle dottrine politico-militari degli Stati Uniti e di certi altri Paesi, prov! a che il terrorismo contribuisce alla realizzazione di un dominio mondiale e alla sottomissione degli Stati a un'oligarchia mondializzata.
Ciò significa che il terrorismo non è un fenomeno indipendente della politica mondiale, ma semplicemente uno strumento, un mezzo per instaurare un mondo unipolare con un solo centro di direzione globale; un espediente per cancellare le frontiere nazionali degli Stati e instaurare il dominio di una nuova elite mondiale.
E' appunto questa nuova elite il soggetto del terrorismo internazionale, il suo ideologo e il suo padrino.
L'oggetto primo dell'oligarchia mondiale è la realtà naturale, tradizionale, culturale e storica, il sistema vigente delle relazioni fra Stati, l'ordine mondiale nazionale e statale della civiltà umana, l'identità nazionale.
Il terrorismo internazionale attuale è un fenomeno che combina l'impiego del terrore da parte di strutture statali e non statali come mezzo per raggiungere obbiettivi politici attraverso l'intimidazione, la destabilizzazione sociale e psicologica della popolazione, attraverso lo schiacciamento della volontà di resistenza degli organi del potere e la creazione di condizioni propizie alla manipolazione della politica dello Stato e del comportamento dei cittadini.
Il terrorismo è lo strumento di una guerra di tipo nuovo.
Allo stesso tempo il terrorismo, in accordo coi media, diventa il sistema di gestione de! i processi globali.
E' precisamente la simbiosi dei media e del terrore a creare le condizioni che permettono dei rivolgimenti nella politica internazionale e i cambiamenti della realtà esistente.
Se si analizzano in questo contesto gli eventi dell'11 settembre 2001 negli Stati Uniti, se ne possono tirare le seguenti conclusioni:
1) i mandanti di tali attentati sono i circoli politici e gli ambienti d'affari che avevano interesse a destabilizzare l'ordine mondiale e che avevano i mezzi per finanziare questa operazione. Quest'atto è stato concepito e maturato là dove sono apparse tensioni nella gestione delle risorse, finanziarie e d'altro tipo.
Le ragioni di questi attentati devono essere cercate nella collisione di interessi del grande capitale a livello transnazionale e globale, nelle cerchie insoddisfatte del ritmo del processo di globalizzazione o della direzione che questo processo prende.
A differenza delle guerre tradizionali la cui concezione è determinata dai politici e dai generali, qui gli iniziatori sono stati degli oligarchi, coi politici a loro soggetti.
2) Solo i servizi segreti e i loro capi in servizio o a riposo - ma che hanno conservato un'influenza all'interno delle strutture statali - sono in grado di pianificare, organizzare e gestire una operazione di questa ampiezza.
In generale sono i servizi segreti a creare, finanziare e controllare le organizzazioni estremiste. Senza il loro sostegno, tali strutture non possono esistere, e ancor meno effettuare azioni di tale portata all'interno di Paesi molto ben protetti.
Pianificare e realizzare un'operazione su questa scala è estremamente complicato.
3) Osama bin Laden e «Al Qaeda» non possono essere né gli organizzatori né gli esecutori
degli attentati dell'11 settembre.
Non dispongono né dell'organizzazione richiesta, né delle risorse intellettuali, né dei quadri necessari.
Di conseguenza, ha dovuto essere formato un gruppo di professionisti, e i kamikaze arabi hanno giocato la parte di figuranti per mascherare l'operazione.
L'operazione dell'11 settembre ha cambiato la direzione degli eventi del mondo nel verso voluto dalle oligarchie internazionali e dalle mafie transnazionali, ossia da coloro che aspirano al controllo delle risorse naturali del pianeta, a quello sulle reti d'informazione globale e sui flussi finanziari. Questa operazione ha anche fatto il gioco dell'elite politica ed economica degli Stati Uniti che aspira al dominio globale.
L'uso del termine «terrorismo internazionale» mira ai seguenti obbiettivi:
1) dissimulare gli scopi reali delle forze che lottano per il dominio e il controllo globale;
2) deviare le rivendicazioni della popolazione verso un fine incerto contro un nemico invisibile;
3) distruggere le norme internazionali fondamentali;
4) alterare concettualmente termini come: aggressione, terrore di Stato, dittatura o movimento di liberazione nazionale;!
5) privare i popoli del diritto legittimo alla resistenza armata contro l'aggressione e all'azione contro le attività di destabilizzazione dei servizi speciali stranieri;
6) far rinunciare alla difesa prioritaria degli interessi nazionali, trasformare gli obbiettivi nel campo militare verso la lotta contro il terrorismo, violare la logica delle alleanze militari a danno di una difesa congiunta e a profitto della coalizione anti-terrorismo;
7) risolvere i problemi economici attraverso una costrizione militare forte sotto il pretesto della lotta al terrorismo.
Per combattere efficacemente il terrorismo internazionale, bisogna adottare le seguenti misure:
1) confermare davanti all'Assemblea generale dell'ONU i principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale quale deve essere rispettato da tutti gli Stati;
2) formare un'unione geostrategica delle civiltà (forse sulla base dell'Organizzazione della cooperazione di Shanghai, che riunisce Russia, Cina, Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan), con una scala di valori diversa da quella degli atlantismi;
3) elaborare una strategia di sviluppo degli Stati, un sistema di sicurezza internazionale, un diverso modello economico-finanziario (ciò che significherebbe rimettere il mondo in piedi);
4) associare sotto l'egida dell'ONU le elite scientifiche per l'elaborazione e la promozione delle concezioni filosofiche dell'essere umano del 21mo secolo;
5) organizzare l'interazione delle confessioni religiose del mondo, nel nome della stabilità dello sviluppo dell'umanità, della sicurezza e del mutuo sostegno.
Generale Leonid Ivashov (traduzione di Maurizio Blondet)
(Il generale Leonid Ivashov è stato capo del Dipartimento Affari generali dell'URSS, ed era capo di Stato Maggiore delle armate russe l'11 settembre 2001: un uomo dei servizi segreti militari, certo al corrente di molte cose.
Oggi è vicepresidente dell'Accademia di studi geopolitica di Mosca.
Alla riunione dell'Axis for Peace, organizzato dal Réseau Voltaire a Bruxelles il 17-18 novembre, il generale ha pronunciato il discorso qui riportato, che chiarisce la valutazione di Mosca sul terrorismo mondiale).