-------- Messaggio Originale --------
Oggetto: La Ertzaintza arresta due giovani a Lasarte.
Data: Sun, 3 Feb 2008 22:05:08 +0100
Da: victoria siempre <siempre_victoria@???>
A: <ge-eh@???>
Referenze: <004301c861d0$d45d5f40$1efbd8d4@a>
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ciao eccovi qualche articolo di GARA tradotto , sicuramente visto che
sto ancora pensando in castigliano qualche sgarro c'è, se avete tempo e
voglia controllatelo
a presto in lotta tiz
*La Ertzaintza arresta due giovani a Lasarte.*
Secondo ciò che è riuscita a sapere GARA, la Ertzaintza ha arrestato
alle 19:30 di stasera a Iker Serrano e Kristina Kastresana a Lasarte,
accusati di “apologia di terrorismo”. La versione fornita
dall’Ertzaintza contraddice con quella dei testimoni presenti.
02/02/2008 20:50:00
*LASARTE-. *La Ertzaintza ha confermato l’arresto avvenuto alle 19.30
in kale Nagusia di Lasarte.
La Polizia ha informato che i giovani sono accusati di “apologia di
terrorismo” per aver fatto delle scritte murarie. Sebbene la Ertzaintza
confermi che sono stati “sorpresi” facendo scritte, testimoni oculari
assicurano che l’arresto è stato fatto all’uscita di un bar di Lasarte.
Una volta fuori dal bar, gli agenti hanno identificato i due giovani che
erano mascherati e li hanno arrestati.
OFFENSIVA CONTRO LA SINISTRA ABERTZALE
Urkullu afferma che il Parlamento dovrà decidere come lo fece Atutxa
se si illegalizza EHAK
Il presidente del EBB, Iñigo Urkullu, ha affermato oggi che il
presidente del Parlamento di Gasteiz deve decidere come lo fece nel 2003
l’ex presidente della Camera, Juan María Atutxa, se li si ordina di
sciogliere Ezker Abertzalea.
* _Editoriale : la sconfitta anticipata dell'illegalizzazione_
* _Floren Aoiz: i tempi cambiano ciò che è una barbarie_
02/02/2008 12:10:00
*BILBO-.* Urkullu ha affermato che sono coscienti del fatto che più
della metà dei parlamentari potrebbero essere condannati per
disobbedienza, se finalmente si procede alla riforma del regolamento
della Camera che difende il tripartito, perchè ci sia la maggiornaza nel
decidere sullo scioglimento di gruppi, e ciò si risolverebbe senza
sospendere Ezker Abertzalea.
Dopo aver detto che “è ovvio” che la sinistra abertzale fa la sua vita
politica “contraddistinta dalle direttive del mondo di ETA”, ha
sottolineato che una delle “grandi preoccupazioni” del PNV è la
situazione caotica” che si può creare con la sospensione di EAE-ANV nei
municipi.
Il leader jeltzale ha affermato che “naturalmente” il Parlamento di
Gasteiz dovrà agire come lo fece Juan María Atutxa con Sozialista
Abertzaleak, se viene ordinato di sciogliere il gruppo parlamentare
Ezker Abertzalea. In questo senso, ha precisato che non si tratta di
“un azione di persone ma di una istituzione”.
Secondo lui,”le conseguenze di un’illegalizzazione di ANV, gestita in
modo interessato dalla stessa ANV, come anche dal PP, PSOE e dalle alte
istanze della giustizia spagnola, può provocare, situazioni molto
complicate per la gente che vuole la parità di diritti, in prima linea
nell’azione politica, nella convivenza con i cittadini, gente che deve
sopportare una certa pressione, che anche ora sopporta, ma diventerà
una situazione molto delicata e di difficile gestione”.
La sconfitta anticipata dell’illegalizzazione.
Il Tribunal Supremo spagnolo ieri ha scelto di salvaguardare un pò le
apparenze ed evitare più scorciatoie per cercare di lasciare
l’indipendentismo fuori dal terreno politico-elettorale. Siamo di fronte
ad una decisione più che altro formale, decisione in cui si è tenuto più
conto di eventuali ammonizioni di tribunali di rango superiore- che
altri tipi di considerazioni. Da qui a dire che con questa decisione si
aggiungono più garanzie al processo in marcia ce ne passa….
Il governo spagnolo ieri ha dichiarato che non vede nessun ostacolo
nell’adottare misure cautelari contro le formazioni abertzales. Cioè,
giudica del tutto naturale che si applichi la pena prima di un
pronunciamento giudiziale. Questo è cio che accadrà a partire dalla
visita accordata ieri dalla Sala del 61, che si somma ad altre
comparizioni previste nel processo penale che segue Baltasar Garzón.
Ultimamente è stata fatta un’analisi che in democrazia dovrebbe essere
semplicemente terribile. A destra e a sinistra si firma già ciò che
occorrerà, il che dimostra in sé che per cercare di braccare
l’indipendentismo basco, i diversi poteri dello Stato spagnolo si sono
assunti la distruzione dei valori fondamentali del modello democratico,
mettendo a nudo due aspetti fondamentali: il primo è l’ attaccamento
solo formale ai valori dello Stato di Diritto, e il secondo l’ impotenza
nel dare una soluzione durevole ad una questione politica, la basca, che
condiziona da trent’anni la vita pubblica spagnola.
L’attività febbrile dei tribunali speciali spagnoli sembra un déjà vu.
Tuttavia, questa percezione, lungi dall’idea che “poco si può fare”,
dovrebbe rendere dinamica la riflessione in un paese che sopporta
l’ennesima violazione dei diritti. Neppure i pesanti silenzi dei
difensori delle “nostre istituzioni” dovranno essere una scusa per
scartare l’azione necessaria di inondare ogni cosa in Euskal Herria con
la riflessione che siamo di fronte ad un’ingiustizia inutile. La
sconfitta anticipata dell’illegalizzazione si alimenta col dinamismo
sociale, e in particolare in quei settori più compromessi col
cambiamento politico attuale.
Floren Aoiz Escritor
I tempi cambiano ciò che è una barbarie.
Era il 1936 quando il PSOE e l’ANV si presentavano uniti nel Fronte
Popolare alle elezioni dello Stato spagnolo. Fronte Popolare, la bestia
nera del fascismo spagnolo, fascismo che non retrocesse prima di metter
fine all’esperienza democratica repubblicana attraverso un bagno di
sangue e una dittatura le cui ombre ci minacciano ancora.
Sono passati molti anni. Il PSOE, quasi assente dalla lotta
anitfranchista, riapparirà quasi per magia durante la transizione. Non
c’era niente di miracoloso in tutto ciò, ma era il frutto di un piano
precostituito, con la partecipazione dei servizi segreti franchisti, la
CIA e la socialdemocrazia tedesca, che si incaricarono del fatto che
Felipe González e Alfonso Guerra prendessero il controllo del partito a
Suresnes. Come hanno confessato membri della polizia franchista,
l’appoggio del regime al PSOE per indebolire la sinistra antagonista fu
così sfacciato che la Brigata Politico Sociale arrivò a partecipare nel
settore di propaganda del partito.
I giovani dirigenti del PSOE condussero il partito a La Moncloa,
lasciando per strada qualsiasi indizio di dignità. Dimenticarono la
rottura, il no alla NATO, la difesa della classe operaia, il
repubblicanesimo, il diritto di autodeterminazion…Non permisero che
nessuno si frapponesse tra le loro ambizioni e le poltrone. E non
tardarono a urtare la dignità di ampi settori della società basca, che
non volevano partecipare a questa frode chiamata transizione. E decisero
di seguire la stessa strada dei predecessori. Così, un partito con una
tradizione repubblicana, messo fuorilegge dal franchismo, fu il grande
alleato del successore designato da Franco, accentuò la repressione
franchista contro Euskal Herria, e creó i GAL.
E questo è il partito che si appresta ad illegalizzare (tra gli altri)
l’ANV. 69 anni dopo essersi coalizzati alle elezioni e firmare un
manifesto chiedendo l’unità dei territori baschi peninsulari, perchè una
Nafarroa isolata conveniva agli interessi della destra. Dopo aver
consegnato Nafarroa alla destra postfranchista, vogliono che sia chiaro
che non ha niente a che fare con il passato repubblicano, anche se
Zapatero racconta battaglie di suo nonno.
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