[Badgirlz-list] Solidarieta'-Fate girare-

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Era il 23 ottobre e Spoleto, non poteva crederci, si
svegliò con il rombo di quattro elicotteri e cento
carabinieri dei reparti d'assalto dei Ros impegnati
dall'alto e dal basso con un blitz dal suggestivo nome
Brushwood-boscaglia in italiano. Eh già, non si
trattava di cinque boy scout, ma di cinque ragazzi
molto giovani e incensurati che sembra si trovavano
nei boschi, accomunati da un'appartenenza comune alla
Cop-Fai, che non è quella dove si va a comprare ma
testualmente "Contro ogni ordine politico –
Federazione Anarchica Informale"ad essere svegliati
all'alba per una perquisizione nelle loro abitazioni
dove fu sequestrato materiale informatico e cartaceo.
Ora i dirigenti dell'inchiesta erano, diciamo
meglio,erano sicuri che avrebbero costituito una
cellula, avrebbero programmato una salto di qualità
pericoloso, sarebbero passati ...e insomma si tirarono
fuori tutti i condizionali. Ma il presente era ed è
terribile, e impressionante per tutte le famiglie e la
città. Uno degli arrestati Dario Polinori, vedendo
dallo spioncino uomini col passamotagna, chiamò il
112. I Ros sequestrarono computer e documenti e non
trovarono alcuna traccia di armi. "Hanno portato via
anche documenti che ho scritto trenta anni fa - disse
Aurelio Fabiani - che in nessun modo possono essere
collegati a mio figlio". I nomi degli arrestati sono
Damiano Corrias, Andrea Di Nucci, Michele Fabiani,
Fabrizio Roscini Reali e Dario Polinori. Tutti
ventenni, ad eccezione di Fabrizio Reali, di 42 anni,
figlio dell’ex comandante della polizia municipale di
Spoleto. Nella conferenza stampa indetta dal
consigliere comunale Aurelio Fabiani, il padre di
Michele, ed alla quale presero parte anche i genitori
di due degli altri ragazzi coinvolti nell’inchiesta
che avrebbe sgominato una cellula anarco
insurrezionalista denominata Coop Fai e già attiva in
Italia dal 2003vennero rese pubblicehe le accuse
contestate, a vario titolo, ai cinque giovani: erano
dall’incendio all’impianto elettrico di un cantiere
edile della società Zaffini a quello all’impianto
elettrico dell’edificio di Via della Posterna
(ribattezzato Mostro delle Mura e finito nei giorni
scorsi nel mirino delle Iene), al danneggiamento di
alcune macchine operatrici utilizzate al Giro della
Rocca dalla ditta appaltatrice dei lavori di mobilità
alternativa. Ma le accuse riguarderebbero anche alcune
minacce rivolte, con scritte sui muri, al sindaco
Massimo Brunini e a due carabinieri della compagnia di
Spoleto. Il reato più grave è però quello che sarebbe
contestato a Fabiani, Reali e Di Nucci ritenuti dai
magistrati gli autori della lettera anonima inviata
alla governatrice Lorenzetti ed all’interno della
quale era stato messo un proiettile. I cinque non
avrebbero mai agito tutti insieme, ma in gruppi di due
o tre per volta. I cinque a Perugia furono a
disposizione degli inquirenti che li interrogarono. E
i ragazzi, ammisero di aver fatto scritte sui muri.
Michele riuscì a scrivere una specie di lettera
documento-comunicato che riporto integralmente. "Sono
Michele Fabiani, "detto Mec", come direbbero i
giudici, eh eh. Vorrei che questo scritto girasse il
piu’ possibile, non so ancora se potrò fotocopiarlo o
se dovrò ricopiarlo a mano per cercare di mandarlo il
più possibile in giro. Dalla seconda media mi chiamano
Mec perchè per spirito di contraddizione tifavo la
Maclaren.... e così ho appena scoperto che di sfortune
ne ho avute di 2 in 2 giorni: la macchina di Agnelli e
Montezemolo vince i mondiali e io finisco in galera.
Martedi 23 ottobre 5 brutti uomini dell’arma dei
carabinieri (2 erano cosi’ brutti che si sono messi il
passamontagna) irrompevano in casa mia, la mettevano
completamente sottosopra e mi arrestavano con il
fascistissimo articolo 270bis (scritto dal ministro
Rocco per la buonanima di Mussolini). I reati
associativi come l’art. 270 bis e 270 permettono di
arrestare qualcuno non per cio’ che ha fatto, ma per
come la pensa, perchè fa parte di qualche fantomatica
associazione che lo Stato decide di non tollerare.
Basti pensare che uno di noi 5 rinchiusi in isolamento
giudiziario da quasi 4 giorni e da oggi in E.I.V. è
accusato solo di aver fatto una scritta su un muro!!!
Ci pensate? Tre volanti (a testa), i mitra, i
passamontagna dei ROS, la scorta aerea
dell’elicottero, le telecamere, il carcere,
l’isolamento, l’e.i.v., per una scritta su un muro!!!
Sono poi stato portato alla caserma dei carabinieri di
Spoleto e poi a quella di Perugia, infine da quella di
Perugia al carcere. Il primo momento propriamente
comico della messinscena è stato il trasferimento tra
la caserma di Perugia e il carcere: il "bravo" agente
che guidava la macchina, terrorizzato dal fatto che
gli stavo dicendo che da un momento all’altro i miei
compagni avrebbero attaccato il mezzo e mi avrebbero
liberato (o forse, semplicemente rincoglionito dal mio
continuo chiacchierare) si è sbagliato strada e
abbiamo fatto 2 volte il giro intorno alla stazione
ferroviaria. In carcere mi stanno trattando bene, non
mi hanno mai toccato (in tutti i sensi, neanche per
gli spostamenti). La cella è molto sporca, c’è un
tavolo appeso al muro con un armadietto inchiodato ed
un letto inchiodato per terra ed alla parete. Oggi è
caduto l’isolamento e abbiamo anche la tv. Resta il
divieto di comunicare tra noi, che è la cosa peggiore.
Ho visto le immagini del TGR Umbria che eravate fuori
durante gli interrogatori: eravate tanti! Sono stato
tanto felice, purtroppo da dentro non vi abbiamo
sentito. Ho risposto alle domande non perchè io
riconosca un qualche valore alla magistratura, ma per
il semplice motivo che nelle motivazioni del nostro
arresto c’erano scritte talmente tante stronzate che
ho ritenuto importante contraddirle subito, pur senza
essermi mai consultato con gli avvocati, per la
corretta esposizione dei fatti, per la libertà di
tutti noi. Talmente tante erano le falsità, le
contraddizioni, gli errori grossolani del P.M, che era
di importanza strategica distruggerle immediatamente.
Nessuno tema o si rallegri: io ero, sono e resto un
PRIGIONIERO RIVOLUZIONARIO. Lo ero, un prigioniero ed
un rivoluzionario, anche prima di martedi: siamo tutti
prigionieri, tutti i giorni. Quando ci alziamo la
mattina per andare a lavorare, quando passiamo glii
anni più belli della nosta vita sprecati su una
macchina, quando facciamo spesa, quando non possiamo
farlo perchè mancano i soldi, quando li buttiamo via i
soldi per delle cazzate (vestiti, aperitivi, sigarette
non c’è differenza) quando guardiamo la tv che ci fa
il lavaggio del cervello, che cerca di terrorizzarci
con morti, omicidi, rapine (quando in 15 anni gli
omicidi sono diminuiti del 70%) così che noi possiamo
chiedere piu’ telecamere, piu’sbirri, piu’ carceri,
pene sicure, quando se c’è una pena davvero sicura a
questo mondo è quella che incatena lo sfruttato alle
sue condizioni. Io non ho mai detto "SONO UN UOMO
LIBERO", in pochi possono dirlo senza presunzioni. Se
io fossi un uomo libero, andrei tutti i giorni sulla
cima del Monte Fianchi, in estate con le mucche e le
pecore e in inverno con la neve, e dopo aver raggiunto
faticosamente le cime...guardare a nord ovest, la
valle Umbra o Valle Spoletino come si diceva una
volta, poi a nord est la Valserina e il Vettore quasi
sempre liscio dietro, e poi via verso est tutti gli
appennini che cominciano da lì, fino a sud dove ci
sono quelle meravigliose foreste... E forse,
ripensandoci, neanche lì sarei davvero libero. perchè
la valle Umbra è piena di cave, di capannoni, di
fabbriche, di mostri che devono essere combattuti. Ma
mancano gli eroi oggi mentre di mostri ce ne sono
anche troppi. Quindi io non sono un uomo libero, il
dominio non è organizzato per prevedere uomini liberi
Però sono un RIVOLUZIONARIO, un PRIGIONIERO
RIVOLUZIONARIO. Proprio perchè io sono un
rivoluzionario che mi hanno "formalizzato" la loro
carcerazione martedi. io sapevo gia’ di essere un
prigioniero, prima che un giudice me lo dicesse.
Certo, questa prigione è diversa da quella fuori: qui
vedi tutti i giorni, in maniera limpida, simbolica e
allo stesso tempo materiale quali sono i rapporti di
forza del dominio; dove c’è chiaramente e
distintamente l’uomo, con i suoi sogni, i suoi amori,
il suo carattere, e il sistema, le sbarre, le catene,
le telecamere, le guardie Potremmo dire, ironicamente,
che da un punto di vista politico-filosofico qui le
cose sono piu’ semplici: il sistema cerca di
annientare l’individuo, l’individuo cerca di
resistere. Ovviamente l’uomo qui sta peggio. E’
inutile fare retorica. Dopo qualche giorno la gabbia
te la trovi intorno alla testa, è come se avessero
costruito un’altra piccola gabbietta, precisa precisa
intorno alla tua testa. Con il cervello che ragiona ma
non ha gli oggetti su cui ragionare, con la voglia
incontenibile di parlare e non c’è nessuno, di correre
e non c’è spazio, quando mi affaccio alla finestra
vedo un muro con altre sbarre, non si vede un filo
d’erba, una collina (neanche durante l’aria, che passo
solo in una stanza piu’ grande), fuori dalla tua
gabbia c’è un altra gabbia. La mia paura è che questa
sensazione mi rimanga anche quando esco. Che la lotta
per non impazzire diventera’ il fine della mia vita.
Nel carcere "formale" l’uomo combatte contro se
stesso, mentre nel mondo fuori il rivoluzionario deve
combattere una guerra contro entita’ oggettive. La mia
paura è che ci si dimentichi di questi 2 livelli di
scontro, che anche quando usciro’ ci sara’ questa
gabbia intorno alla testa che mi ............ e mi
dice di non prendere a calci la porta della cella e di
mettermi ad urlare. Non solo l’uomo antropofizza il
mondo, ma in galera l’uomo antropofizza anche se
stesso: come distruggiamo le montagne, così qui
distruggiamo la nostra mente, costruendo fantasmi
contro cui scontrarci. Il rapporto è tutto mentale
qui. E’ di questo che voglio liberarmi, voglio uscire
e continuare ad avere una capacitàdi analisi oggettiva
della realtà. Qui questa capacità rischio di perderla.
Mentre fuori, innaffiando un seme e facendo crescere
una pianta, si ha un’interazione fisica con il mondo
qui lo scontro è tutto psicologico. Lo scontro è
fisico solo ad un primo livello, con i muri che non mi
fanno uscire, ma in realtà la guerra è anche con i
nostri fantasmi. I muri sono troppo materiali per
essere reali. Sbagliano i marxisti quando riconducono
tutto alla materia. La realtà è una sintesi in cui
l’uomo colloca se stesso tra il mondo e le sue idee.
In galera purtroppo questa sintesi è pericolosamente,
patologicamente, troppo incentrata sulla mente. Ai
compagni che scrivono che non trovano parole dico di
trovarle queste parole che ne abbiamo troppo bisogno.
Scriveteci a tutti e 5!!! Vorrei che qualcuno dicesse
ad Erika che le mando un bacio. Mec Un anarchico in
cattivita’ 26/10/07 Il 13 dicembre l'Avvocato Vittorio
Trupiano (difensore di Michele Fabiani e Andrea Di
Nucci) ha protestato vivamente per il trattamento
disumano cui sono sottoposti i suoi assistiti. In
particolare, ha rilevato che "l'isolamento a cui
Fabiani e Di Nucci sono sottoposti, comprensivo anche
dell'ora d'aria, è indegno di un Paese civile, specie
ove si consideri che finanche mafiosi conclamati e
condannati in via definitiva, nonchè sottoposti al 41
bis, l'ora d'aria la fanno "a gruppi", così come nei
reparti loro assegnati esiste un minimo di socialità.
Questo è un dato di fatto inoppugnabile e nel contempo
vergognoso, che si traduce in un mezzo coercitivo
antidemocratico, illegale e torturante. Fabiani e Di
Nucci non vedono altri se non i loro carcerieri, ad
eccezione del colloquio con i familiari. Mi rivolgo,
pertanto, alla società civile affinchè questa
mortificazione per le istituzioni repubblicane abbia a
cessare quanto prima, invitando la stessa a
considerare e a riflettere che i due anarchici sono
detenuti per un reato di opinione legiferato e
codificato in piena era fascista". La risposta non si
è fatta attendere e uno di loro, Michele Fabiani, è
inserito negli elenchi dei detenuti politici, senza
prove, di Sulmona dal 26 gennaio. Michele è stato
portato via da Perugia, di nascosto dagli avvocati e
di nascosto dai parenti, che hanno appreso la notizia
quando madre e le due nonne si sono recati a fargli
visita nel carcere di Capanne. Il carcere di Sulmona,
chiamato anche il carcere dei suicidi, ha prodotto un
lungo elenco di carcerati morti ,7 suicidi in due
anni, controllo ogni 3 ore, giorno/notte. L'Avvocato
difensore Vittorio Trupiano ha portato il caso di
Michele Fabiani all'attenzione della Corte Europea per
la difesa dei diritti dell'uomo con sede in
Strasburgo. La difesa invocherà l'applicazione delle
misure provvisorie (artt. 54-57 regolamento A), perchè
la Corte blandisce severamente le carcerazioni
preventive ad usum confessionale.Questa è una sua
dichiarazione :"Il problema in Italia non è tanto la
destra o la sinistra (eccetto qualche convinto
ideologo, rovesci della stessa medaglia), quanto
l'amministrazione della Giustizia, perchè di Giustizia
stò scrivendo, anche se nel caso di specie o levo la
maiuscola o scrivo direttamente Ingiustizia. Mi
riferisco all'infraventunenne, incensurato, Michele
Fabiani ed al suo infinito calvario, passato in
secondo ordine mediatico, ma non su questo sito, a
causa di un turpe omicidio di una studentessa inglese
in quel di Perugia, ed è noto che nel "recipiente"
intellettivo del quisque de populo la tresca perugina,
fosse solo per i suoi connotati dal profilo
squallidamente basso-casalingo, al pari
dell'altrettanto turpe omicidio di Cogne ( a
proposito, quella, la Franzoni con una sentenza di
appello che la condanna a 24 anni, o 16, ora non
ricordo, imputata di avere ucciso suo figlio, a due
passi dalla definitività del provvedimento, se ne va a
zonzo per l'Italia, dentro c'è stata poco o niente.
Motivo? Non ci sono mai state esigenze cautelari,
omicidio, infanticidio, svanisce il pericolo di fuga
ed anche quello di inquinamento delle prove.. mah!).
Michele, che avrebbe (?) spedito 3 proiettili a scopo
dimostrativo ad un politico, Michele, dicevo, deve
stare dentro ed a carcere duro, si perchè la nuova
destinazione di Sulmona, anche senza 41 bis, è delle
più insopportabili, per il clima, per la severità
degli addetti ai lavori, per quel totale senso di
alienazione che ti prende quando ti chiudono il
blindato, ma soprattutto per il latriti dei cani "da
guerra" che popolano la struttura carceraria. Non a
caso è il carcere col maggior numero di suicidi..al
punto che si suicidò pure l'allora direttrice Dr.ssa
Miserere, trovata esanime nel proprio letto con un
foro alla testa e con accanto l'immancabile pastore
tedesco di nazista memoria. Bravi! Chi lo ha deciso,
il DAP, il P.M.? Certo è che ora la passerella di
politici che andavano e venivano dal carcere perugino
non c'è più, insomma, un fastidio in meno, tranne il
ripertersi del fenomeno anche a Sulmona, in tal caso
il Fabiani dovrebbe a breve termine fare il giro
d'Italia, già perchè egli rappresenta un'idea, la
incarna, e non un crimine, e per ciò stesso la
solidarietà non gli mancherà mai. E' pure una mera
coincidenza che il trasferimento sia avvenuto a caduta
verificatasi del governo Prodi, nella cui pseudo
coalizione erano oramai in tanti ad aver espresso
solidarietà a Michele, tradottasi sinanche in diverse
interrogazioni parlamentari ad un Ministro della
Giustizia forse preso da altri problemi. Ecco,
appunto, il problema è che occorre una quanto mai
rapida mutazione della Costituzione repubblicana in
materia di Giustizia. In tutta evidenza, i Giudici in
Italia hanno troppo potere, al punto da
autogovernarsi, essi sono soggetti solo a loro stessi,
nonchè all'azione penale che, però, loro stessi
gestiscono. E' anche e soprattutto ciò che partorisce
una infinità di disparità di trattamento fra gli
stessi detenuti o imputati. Là ammazzi e stai fuori, a
due passi dalla definitività del provvedimento, quà
pensi, quindi sei un terrorista e stai dentro. Si
perchè, in tutta franchezza, anche se fosse stato
realmente Fabiani, e non è così, non vi sembra che
abbia già pagato abbastanza? Perchè una
interpretazione delle esigenze cautelari così ferrea
nel suo caso, e tanto, ma tanto lassiva, permissiva,
in altri, anche più gravi e di ben maggiore allarme
sociale? Perchè non vedere celebrare il suo processo
da uomo libero, al pari di tanti, ma proprio tanti,
imputati di delitti ben più gravi?Meditate, io nel
frattempo il suo caso, dall'arresto ad oggi, mi
accingo a portarlo alla Corte Europea e non penso
proprio che anche a Strasburgo plaudiranno a questa
splendida operazione dei R.O.S. e correlate
informative".
Vittorio Trupiano
Comitato 23 ottobre Spoleto 26 gennaio 2008
Michele è stato trasferito a Sulmona, ha 20 anni è
incensurato, è un detenuto senza prove, anarchico:
Casa Circondariale - Casa di Reclusione via Lamaccio
21 67039 - Sulmona (Aq)


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