[Forumlucca] Fw: [antiamericanisti] Fw: Fwd:isolamento davan…

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Szerző: Monti Virginio
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Tárgy: [Forumlucca] Fw: [antiamericanisti] Fw: Fwd:isolamento davanzo

----- Original Message -----
From: Giuseppe Pelazza
To: antiamericanisti@??? ; zambon@???
Sent: Friday, February 01, 2008 6:19 PM
Subject: [antiamericanisti] Fw: Fwd:isolamento davanzo




No All'isolamento!

A pochi giorni dell'anniversario degli arresti del 12 febbraio denunciamo la
situazione di totale arbitrio in cui sono costretti i compagni e la
compagna.

Alfredo Davanzo è tuttora, e illegalmente, in isolamento.

Andrea Scantamburlo, dopo essere stato riportato in carcere dai domiciliari,
si trova in condizioni simili poiché al carcere di San Vittore non esiste
sezione E.I.V., trattamento a cui è sottoposto.

I compagni e la compagna ai domiciliari non possono comunicare via posta,
cosa che in carcere invece potevano fare e che i loro coimputati fanno.

Facciamo appello affinché si mantenga alta la solidarietà nei confronti dei
compagni inviando lettere, cartoline e partecipando ad ogni iniziativa in
loro sostegno e preparandosi alla mobilitazione per il processo che inizierà
il 27 marzo 2008.

Alleghiamo

- l'esposto fatto dall'avvocato Giuseppe Pel azza sull'isolamento di Alfredo
Davanzo

- la comunicazione sullo sciopero della fame che gli imputati di questa
inchiesta avevano intrapreso nel mese di dicembre 2007

- una lettera/intervento di Alfredo Davanzo

Associazione di Solidarietà Parenti e Amici degli arrestati il 12/2/2007

e-mail: parentieamici@???

Milano 31/1/2008

Esposto

Al Signor Magistrato di

Sorveglianza di Mantova

Via Chiassi, 61

a mezzo fax 46100 MANTOVA MN

fax: 0376-339831

Al Signor Provveditore

Regionale dell'Amministrazione

a mezzo fax Penitenziaria per la Lombardia

Via Pietro Azario, 6

20123 MILANO MI

fax: 02-43856272

Al Signor Direttore

Carceri giudiziarie

a mezzo fax Via Palosca, 2

26100 CREMONA CR

fax: 0372-451940

Al Signor Presidente

1^ Corte di Assise di Milano

deposito in cancelleria Via Freguglia, 1

20122 MILANO MI

Al Signor Pubblico Ministero

dott.ssa Ilda Boccassini

a mezzo fax Via Freguglia, 1

20122 MILANO MI

fax: 02-59900984

Comitato Europeo per la prevenzione

della tortura e delle pene o trattamenti

a mezzo fax inumani o degradanti

fax: 33388412772

Il sottoscritto è difensore del signor ALFREDO DAVANZO, detenuto dal 12
febbraio 2007.

Da tale data, e fino alla prima settimana di ottobre 2007, il signor Davanzo
è stato ristretto nella Casa Circondariale di Monza.

Per questi otto mesi egli ha vissuto in condizioni di totale isolamento:

- cella singola, con tutti gli arredi - in metallo - fissati al muro o al
pavimento

- l'aria fruita da solo

- inibito l'accesso a palestra, biblioteca, sale comuni.

- Nessuna forma di socialità consentita.

- In ogni spostamento (per l'aria, per i colloqui, ecc.) accompagnato da uno
o più agenti che controllano non incontri nessuno lungo il percorso da
effettuare.

- La cella è sottoposta a perquisizioni plurisettimanali, e quindi del tutto
prive di senso e puramente vessatorie.

* * *

In seguito ad esposto presentato da questo difensore, il signor Davanzo è
stato trasferito, verso l'8 di ottobre 2007 presso la Casa Circondariale di
Siano-Catanzaro, sezione E IV.

All'epoca perdurando il divieto di incontro tra coindagati (ora, in sede di
udienza preliminare, nel dicembre scorso, revocato dalla dottoressa
Boccassini), ed essendo ristretti nella stessa sezione altri indagati nel
medesimo procedimento, presso tale sezione "non era garantita la socialità
dei detenuti", e per questo la stessa dottoressa Boccassini, in seguito ad
istanza di questo difensore, comunicò al GIP dott. Salvini (cfr. missiva
15.10.2007, si allega sub 1) di aver "già chiesto il trasferimento di tutti
i detenuti".

La Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento aveva, peraltro,
comunicato in pari data alla stessa dottoressa Boccassini di aver disposto
una serie di trasferimenti, tra cui quello del signor Davanzo presso la Casa
Circondariale di Cremona, per "dare la possibilità di socializzare e di
partecipare ad ogni altra attività nei limiti consentiti dall'Ordinamento
Penitenziario" (cfr. allegato sub 2).

* * *

Ebbene, presso la Casa Circondariale di Cremona la situazione del signor
Davanzo è tornata ad essere quella vissuta nella Casa Circondariale di
Monza, e cioè una situazione di totale isolamento che tuttora perdura.

Quindi il signor Davanzo si trova in isolamento, salvo il brevissimo periodo
di permanenza a Siano-Catanzaro, da circa un anno.

* * *

Ebbene, in estrema sintesi appare del tutto evidente (e clamorosa) la
violazione degli artt. 1, 10, 2° comma, 15, 20, 27 della L. 354/1975, nonché
degli artt. 1 e 16 del DPR 230/2000, e si sottolinea che è dato
scientificamente acquisito, oltre che, ormai di comune esperienza, che
l'isolamento e la privazione di "socialità" sono pesantemente nocive per la
persona. E ciò è tanto vero che "l'esclusione dalle attività in comune" è
esclusivamente prevista quale sanzione disciplinare (art. 39 L. 354/1975),
per un periodo non superiore a quindi giorni, e "non può essere eseguita
senza la certificazione scritta, rilasciata dal sanitario, attestante che il
soggetto può sopportarlo" e "il soggetto escluso dalle attività in comune è
sottoposto a costante controllo sanitario".

A questo punto non può non essere ricordata la ipotesi delittuosa prevista e
punita dall'art. 608 CP.

Del resto la situazione delle carceri italiane ha meritato l'attenzione del
Commissario per i diritti umani di Strasburgo (cfr Rapporto Comm Dh, 2005,
9, presentato a Strasburgo il 14.12.2005); l'Italia è stata condannata, per
l'introduzione e la disciplina dei reparti E IV (elevato indice di
vigilanza) - in cui peraltro, generalmente, le condizioni di detenzione sono
assolutamente migliori di quelle che si trova a vivere il signor Davanzo -
dalla stessa Corte Europea per i Diritti dell'Uomo con sentenza 11.01.2005;
ed il recente provvedimento finale (Concluding Observations) 18 maggio 2007
del Comitato Contro la Tortura sulla situazione italiana rileva come nelle
maglie del nostro ordinamento si annidino rischi di involuzione della
politica sui diritti umani verso l'abbassamento delle garanzie di tutela e
ciò in quanto l'innalzamento delle condizioni di sicurezza compromette e, in
alcuni casi pregiudica, l'effettività del divieto di pratiche degradanti la
dignità umana.

* * *

Il mantenimento in condizioni di detenzione violative di legge, e nocive, si
risolve (come già in altra occasione si è scritto) in una indebita
aggressione al complesso della personalità dell'imputato, che sicuramente si
riverbera sulla regolarità dello stesso processo, ed è per questo che il
presente scritto è inviato, oltre che alla autorità amministrativa (la
Direzione del Carcere ed il Provveditorato, competenti per i provvedimenti e
gli atti amministrativi del caso), ed al Magistrato di Sorveglianza in
relazione al suo dovere di vigilanza ex art. 69, 2° comma L. 354/1975, anche
al signor Presidente della Corte di Assise ed al Pubblico Ministero.

Questo esposto è, infine, inviato anche al Comitato Europeo per la
prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti
perché faccia uso di tutti i poteri che gli sono propri per il
raggiungimento dei suoi fini istituzionali.

* * *

Il sottoscritto difensore, mentre riserva ogni ulteriore iniziativa,
sollecita la immediata adozione di tutti i provvedimenti necessari perché
siano effettivamente rispettati i diritti del signor Davanzo e cessino le
descritte, gravi e perniciose, violazioni di legge.

Milano, 29.01.2008

(avv. Giuseppe Pelazza)

Allegati: 1) Missiva 15.10.2007 PM dottoressa Boccassini / GIP dott. Salvini

2) Comunicazione 15.10.2007 Dir. Gen. Det. e Tratt. / Procura di Milano -
dottoressa Boccassini

Comunicazione dello sciopero della fame degli imputati arrestati il
12/2/2007

Milano 19 Dicembre 2007

Come militanti comunisti inquisiti a seguito del blitz repressivo del 12
febbraio 2007 abbiamo denunciato oggi 19 dicembre 2007, in occasione dell'udienza
preliminare del processo che ci vede imputati di associazione sovversiva, l'uso
dell'isolamento come arma di repressione nei confronti di prigionieri
politici.

Questa forma di tortura bianca, utilizzata dagli stati democratici e da essi
variamente giustificata e camuffata si associa a forme più violente e
clandestine promosse in particolare dagli imperialisti USA nella loro guerra
sporca contro le nazioni oppresse e i militanti antimperialisti; come si è
reso evidente nel caso delle "extraordinary redition" e delle carceri
segrete allestite in giro per il mondo.

Per non parlare dei casi più eclatanti di Guantanamo e Abu Graib. Questa è
una delle manifestazioni tra le più orripilanti della crisi a cui è giunto
il capitalismo nella sua fase imperialista.

Da parte nostra, oltre che politicamente, ci sentiamo concretamente
coinvolti, visti i lunghi periodi di isolamento da noi subiti e visto il
fatto che a tutt'oggi, a più di 10 mesi dall'arresto, alcuni di noi
subiscono ancora un regime di isolamento.

Per questo iniziamo uno sciopero della fame con l'obiettivo di far cessare
questa situazione di isolamento che riguarda alcuni di noi, ed in adesione
alla campagna internazionale contro l'isolamento lanciata dalle
organizzazioni di appoggio ai rivoluzionari prigionieri in tutta Europa,
Turchia e Kurdistan.

Militanti per la costituzione del Partito Comunista Politico-Militare

Militanti comunisti

Dal carcere di Cremona

Care/i Compagne/i,

eccovi copia della lettera-intervento che ho spedito al Simposio di
Bruxelles.

.

-Novità del 19 dicembre-

Ritrovatici infine in aula di tribunale, fra coimputati, e pur se
continuando a far fronte a misure repressive accanite (11 detenuti separati
in 7 gabbie! Con il motivo esplicito di impedire di comunicare, di fare
politica!), abbiamo così deciso di entrare in sciopero della fame contro
l'isolamento. Sia per quanto ci riguarda, sia come adesione all'iniziativa
internazionale del Simposio.

Sciopero che sarà, comunque, solo dimostrativo, di 5 giorni.

.

Lettera inviata al Simposio di Bruxelles promosso da "Platform against
isolation" contro la tortura dell'isolamento tenutosi nel mese di dicembre
2007

Buongiorno Compagne/i,

ho ricevuto la vostra lettera circa il VI Simposio Internazionale contro l'
Isolamento.

Ho letto con interesse queste notizie. Durante diversi anni ho partecipato
alle lotte ed iniziative internazionaliste in sostegno ai prigionieri/e
rivoluzionari/e e contro l'isolamento carcerario in particolare.

Ero in Francia all'epoca in cui cominciò la grande lotta contro le carceri
speciali (tipo-F) in Turchia, autunno 2000. Militanti francesi e d'altre
nazionalità (come noi esiliati d'Italia) ci siamo ritrovati fianco a fianco
con i compagni/e di Turchia e Kurdistan nella loro mobilitazione. Avendo
compreso rapidamente tutta l'importanza che questa lotta rivestiva. Sia per
i popoli direttamente implicati sia internazionalmente e, specialmente nella
nostra comune area euro-mediterranea.

Voi siete situati in quanto ponte tra Europa e Medio Oriente e, soprattutto,
il vostro è un movimento rivoluzionario di tutto rispetto. La vostra storia
e la vostra esperienza sono stati un prezioso riferimento per i nostri
movimenti qui, nei paesi imperialisti, dove la situazione è più arretrata da
un punto di vista di classe. E la lotta nelle carceri di Turchia rilevava
ancor più la necessaria cooperazione tra i nostri movimenti rivoluzionari.
Perchè la questione dell'isolamento e delle carceri speciali era già
conosciuta qui dove esse furono istituite durante gli anni 70/80 per
contrastare l'emergenza della lotta armata rivoluzionaria.

Che adesso, il regime fascista turco s'ispiri al sistema repressivo europeo,
è un fatto importante, significativo.

Così come queste due entità-Stato rinserrano i loro legami strategici,
altrettanto si deve fare nella cooperazione rivoluzionaria.

Oggi il fronte carcerario ha acquisito ancora un'ulteriore importanza: dallo
scatenamento della "guerra infinita ai popoli", nuova fase dell'aggressività
imperialistica (che non è altro che il prologo,forma strisciante d'apertura
della terza guerra mondiale), l'imperialismo si scatena in tutte le forme di
violenza e terrorismo. La prigione ne fa parte: Guantanamo, Bagram, Abu
Ghraib, prigioni segrete presso gli stati-vassalli, sequestri e "sparizioni",
la tortura e, fra tutto ciò, la generalizzazione dell'isolamento e di altre
forme di "tortura bianca".

Si sa che gli imperialisti utilizzano molto queste ultime - deprivazione
estrema, privazione del sonno, stordimento acustico e/o termico, umiliazioni
culturali, ecc.- spingendole spesso ai limiti della crudeltà fisica.

L'isolamento, "forma pulita"di tortura, si rivela essere centrale poiché
punta innanzitutto alla rottura dei rapporti politico-organizzativi, alla
rottura del legame alla classe, alla distruzione della capacità di
resistenza.

Anche qui in Italia è ampiamente utilizzato. Per esempio contro il gruppo di
militanti comunisti/e arrestati/e in febbraio 2007 (di cui faccio parte).
Principalmente militanti impegnati in un processo di costruzione di un
Partito Comunista Politico-Militare (Partito armato, che usa anche le armi
per la propria azione politica) ma, anche militanti di organismi di massa.
Questa operazione repressiva si è trasformata in un momento di scontro più
generale. Lo Stato, mobilitando fino agli apparati sindacali periferici, ha
dimostrato una grande paura della nostra, pur ben modesta realtà.

Perchè la "democrazia formale" borghese può tollerare persino tensioni
sociali molto forti e crisi sociali ma, sicuramente non il fatto che gli
oppressi, il proletariato prendano le armi.

Pur modestamente, abbiamo risvegliato questo spettro per i dominanti e
questa speranza per gli oppressi.

L'isolamento carcerario deve essere considerato in quanto arma della "guerra
infinita" nel suo aspetto di guerra interna specificamente. Arma vile e di
distruzione di massa pur essendo applicata in modo mirato ai militanti ed ai
ribelli, perché attraverso loro si vuole colpire la possibilità per le masse
di dotarsi degli strumenti politico-militari necessari al processo di
liberazione.

Ancor più, il dispiegamento di tutta una panoplia repressiva "mondializzata"
(prigioni segrete, sequestri, deportazioni, ecc.) richiama da parte nostra
maggiori sforzi per un Fronte Antimperialista Internazionale.

L'ISOLAMENTO E' UNA TORTURA, UN'ARMA DI GUERRA DELL'IMPERIALISMO!

CONTRO L'ISOLAMENTO LA SOLIDARIETA' DI CLASSE!

RAFFORZIAMO IL FRONTE DEI POPOLI CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA!

PER LA RIVOLUZIONE PROLETARIA, PER IL COMUNISMO!

Davanzo Alfredo

Militante per la Costruzione del PcP-M

Pur se firmato personalmente penso che altri compagni/e imprigionati/e come
me firmerebbero volentieri inviandovi i loro calorosi saluti.

In questa occasione indirizzo un saluto particolare ai compagni/e di Turchia
e Kurdistan che posso aver conosciuto nel tempo e forse presenti a questo
Simposio.

Vi saluto calorosamente Alfredo

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