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della concretezza e dell'equita'
Legambiente : Renzo Piano e Marta Vincenzi. La sfida della concretezza e dell'equità
Ogni comunita' ha bisogno di idee , di grandi idee su cui misurarsi per immaginare il proprio futuro e anche di molta democrazia e concretezza per attuarlo.
Indubbiamente la sfida che Renzo Piano e Marta Vincenzi hanno lanciato in consiglio comunale è una grande sfida di Genova città porto metropolitana e europea che nessuno puo' eludere.
Lo stile e le competenze del nostro concittadino sono fuori discussione e preme dire che le enunciazioni fatte sono molto forti e nella direzione che ogni ambientalista di questi tempi puo' solo sognare, sostenibilità, verde, mobilità pubblica su ferro, costruire solo sul costruito, equità e giustizia.
Sono enunciazioni non solo da condividere , da sostenere con forza.
Del resto non dobbiamo chiedere a Renzo Piano quello che non ci puo' dare, lui non è un urbanista, lui steso si definisce un cotruttore ( un geniale costruttore diremmo ).
Nel sogno dell'equità vogliamo immergerci anche noi cominciando a parlare di regole, di leggi. Si, perchè come tutti sanno ci sono le regole, ci sono le leggi e poi ci sono le varianti, le deroghe, le eccezzioni e negli ultimi decenni in città si è governato in uno stato continuo di eccezzione, di varianti, di letture stravaganti della legge sugli indicatori e sugli standard urbanistici, nella totale assenza di controllo sul territorio contro i cento e mille abusi che sulla costa e in collina sono stati perpretati.
E come tutti sanno ci sono due città : la città dei proprietari, dei terreni, delle azioni, degli immobili ( 28.000 sfitti ) e quella dei misci. I misci hanno bisogno di regole, regole che li difendano dai pescecani della finanza e del cemento che hanno scorrazzato demolendo la qualita' e la sostenibilità urbana per decenni.
Ci sono quindi alcune priorità:
un controllo del territorio contro l'abusivismo che è il cancro di ogni cttà e per l'abbattimenti degli ecomostri
un regolamento del verde urbano che ogni grande città europea si è data da tempo e che a Genova manca
un regolamento edilizio che recepisca gli stimoli europei e attualizzi le richieste di modelli architettonici ed ingenieristici all'avanguardia
un piano urbano della mobilità - delle persone e delle merci - tale da essere integrato nel prossimo puc che restituisca in primo luogo le strade e le piazze della città ai suoi abitanti.
una sistematica applicazione degli parametri e gli standard urbanistici e della tutela del paesaggio e dei beni culturali senza i quali una operazione come Erzelli è fattibile, mentre in puntuale verifica dei rapporti di sostenibilità si smetterebbe una volta per tutte di costruire cementerie e capannoni per la spesa che hanno impatti devastanti sulla socialità, sull'ambiente, sulla salute dei cittadini.
un definitivo superamento della cultura e della pratica del piano normativistico con il riconoscimento per tutti i genovesi del diritto a una equa attuazione degli standard ambientali e sociali.
Poche ma chiare azioni che ci attendiamo dagli amministratori per poter cominciare a credere nella nuova stagione anche noi.
Giovanni Spalla
Responsabile politiche urbanistiche Legambienteliguria
Andrea Agostini
Presidente circolo nuova ecologia legambiente Genova