Independentzia eta Sozialismorantz
EUSKAL HERRIA PASO A PASO
Servicio informativo de ASKAPENA Nº206
_NON UN PASSO INDIETRO!
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__Per lo Stato spagnolo, la sinistra basca non è un soggetto di
diritti ma una potenziale beneficiaria di favori. Secondo questa
teoria assolutista, la sua partecipazione nella vita politica dipende
esclusivamente dal suo comportamento: se si comporta come lo Stato le
chiede, potrà partecipare alla vita politica; altrimenti, rimarrà
esclusa. Peggio ancora, si autoesclude. Gli illegalizzatori cercano
di trasferire alle vittime le conseguenze del loro dispotismo.
Nel maggio 2007 perseguirono ed illegalizzarono le candidature
della sinistra basca in forma implacabile ma non totale. Lasciarono
un piccolo spiraglio e consentirono che si presentasse in alcuni
ambiti elettorali perché conveniva agli interessi dello Stato. Dato
che ancora non era chiuso il fallito processo di conversazioni,
vollero portare alla sinistra basca questo messaggio vile: "tutto
questo, e molto di più, vi regalerò se vi arrendete." Non ci fu resa
e la strategia di piccole concessioni fallì. A partire da quel
momento, la negazione di diritti risulta poco concorde con l'etica,
ma più regolata dagli interessi antidemocratici dello Stato: lo
scioglimento delle poche candidature che passarono i filtri rinforza
l'immagine di durezza contro la sinistra basca; strategia che,
deplorevolmente, dà voti nello Stato spagnolo. D'altra parte, la
messa fuorilegge dei pochi appezzamenti di libertà ancora aperti,
contribuisce portare alla sinistra basca un altro messaggio
scoraggiante: "è quello che aspetta chi non si arrende davanti alle
esigenze dello Stato. Marcite nella clandestinità poiché è quello che
voi avete scelto"
Da quando lo Stato constatò la sua impossibilità di far arrendere
la sinistra basca, abbandonò la strategia della carota ed applicò,
esclusivamente, quella del bastone. Uno dei suoi obiettivi:
l'illegalizzazione delle marche politiche che raccolgono la
sensibilità della sinistra: il Partito Comunista delle Terre Basche,
PCTV/EHAK, ed Azione Nazionalista Basca (ANV). Lo Stato sta da mesi
sviluppando una strategia avvolgente per liquidare entrambe le
formazioni. Soprattutto, da quando ANV annunciò la sua intenzione di
partecipare alle prossime elezioni di marzo al Parlamento spagnolo
per reclamare in esso l'indipendenza del nostro paese. Da quel
momento, tutto l'ingranaggio fascista della Spagna si mise in moto: i
mezzi di comunicazione andarono creando artificialmente allarme
sociale per preparare l'opinione pubblica, i partiti di opposizione
hanno fatto dell'illegalizzazione una delle bandiere predilette, il
Governo del PSOE ha messo in moto i suoi servizi di intelligenza
affinché elaborino dossier coi quali sostenere una misura già
adottata, ha portato alla magistratura le coordinate sulle quali deve
muoversi. E ha stretto i vincoli coi baschi collaborazionisti affinché
non ostacolino la strategia repressiva poiché anche essi usciranno
beneficiati dalla stessai. Soprattutto, ha mantenuto una politica di
costante persecuzione delle formazioni che stanno sotto la sua mira
affinché sappiano che la loro fortuna è finita e che il giorno
dell'illegalizzazione è sempre più vicino.
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_NON UN PASSO INDIETRO! _
La sinistra basca sa che il potere al quale si affronta è
fastidiosamente maggiore e che la misura non suppone grandi costi
allo Stato, almeno a breve termine, poiché conta su una spessa rete
di alleanze e complicità. Nonostante tutto, si è mantenuta ferma. E,
benché cosciente che si trova in assoluto svantaggio, non ha dato
nemmeno un passo indietro; si fida delle sue ragioni, della sua
coerenza e della sua militanza. Durante questi mesi, ha risposto allo
Stato con un messaggio per niente prepotente ma fermo: legale o
illegale, continuerà a reclamare l'indipendenza per il nostro paese.
Queste sono alcune delle sue uscite pubbliche recenti.
* 22 dicembre 2007. Un'importante rappresentazione di conosciuti
rappresentanti della sinistra basca compare a Bilbao in un contesto
speciale: incarceramento di 47 dirigenti e raccapricciante denuncia
di torture contro un giovane della sinistra. Il messaggio è fermo e,
contemporaneamente, incoraggiante": Fino a qui siamo arrivati e qui
non passerete. È arrivata l'ora di mettere limite all'idea che tutto
valga contro Euskal Herria... Il PSOE ha dichiarato la guerra al
movimento indipendentista per debilitare la nostra offerta politica e
così potere chiudere le porte all'indipendenza... Questa strategia non
sarebbe possibile senza la collaborazione del PNV e di NaBai...
Vinceremo, Euskal Herria!"
* 29 dicembre 2007. La sinistra celebra un frequentato atto
politico in Elorrio. In quell'atto reitera la sua scommessa per
l'indipendenza ed il socialismo ma, per ciò, è necessario che siano
riconosciuti i diritti che ci corrispondono come popolo. La sinistra
annuncia che "incanalerà tutta la sua capacità politica verso la
costruzione nazionale e la trasformazione sociale per continuare a
creare uno Stato basco indipendente e socialista, poiché è l'unica
garanzia per la sopravvivenza del nostro paese. Stato basco che
esisteva già e che ebbe riconoscimento internazionale fino al s. XVII
e che tornerà ad essere una realtà se la cittadinanza lo vuole. Il
primo passo in quella strada che sarà lunga, è il conseguimento di
una Cornice Democratica dove tutti i progetti politici possano avere
possibilità. Ci furono anche dure parole contro il PNV e NaBai poiché
il loro obiettivo è bloccare la costruzione di Euskal Herria affinché
prevalga la costruzione della Spagna."
* 30 dicembre 2007. Centinaia di candidati eletti di ANV, si
riuniscono in un hotel di Iruñea per riaffermare la loro
determinazione di proseguire lungo il tragitto dell'indipendenza.
Reiterano la loro volontà di partecipare alle elezioni generali al
Parlamento spagnolo che si celebreranno il 9 marzo 2008. Ricordarono
che hanno una rappresentazione popolare mutilata per le
illegalizzazioni di cui furono oggetto nel 2007. Reiterano la loro
denuncia contro le forze autonomiste vascongade che si
avvantaggiarono dell'illegalizzazione usurpando cariche che
appartenevano ad ANV; domandano a questi partiti di vedere che cosa
faranno quando si produrrà l'illegalizzazione. Ammettono che stanno
pagando caro il rifiuto di assumere la Costituzione spagnola... La
loro convinzione è ferma" fino ad ora non sono riusciti a fermarci e
non l'otterranno nel futuro"
* 2 gennaio 2008. ANV ha presentato due denunce davanti al
Tribunale Europeo di Diritti umani contro il Tribunale Costituzionale
Spagnolo per averle negata risorsa di difesa davanti alle
illegalizzazioni dell'anno scorso.
* 12 gennaio 2008. ANV riunisce in Irunea 6.000 persone in un
intenso atto politico per riaffermare la sua scommessa per
l'indipendenza. Si rese omaggio a due giovani baschi recentemente
arrestati e torturati, l'applauso ha dato luogo ad un'accusa di
apologia del terrorismo da parte dell'Udienza Nazionale. Abbondarono
le denunce contro il Governo del PSOE come torturatore e bugiardo. Si
denunciarono per collaborazionimo il PNV e NaBai poiché la loro
complicità facilita la frode e la repressione che esercitano i due
Stati. L'atto si concluse con un invito all'organizzazione popolare a
continuare a lavorare per l'indipendenza ed il socialismo benché
stiamo fuorilegge.
Euskal
Herria, 23 Gennaio 2008.
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