[Forumlucca] I: contro la sentenza di Firenze

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Szerző: aunchb@tin.it
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Címzett: spaziautogestiti, forumlucca
Tárgy: [Forumlucca] I: contro la sentenza di Firenze


----Messaggio originale----
Da: massimo.cervelli@???
Data: 29-gen-2008 4.13 PM
A: "a.kritik"<a.kritik@???>
Ogg: contro la
sentenza di Firenze

MERCOLEDI' 30 GENNAIO alle 21 (puntualissimi
perchè Claudio poi ha il
treno) in preparazione della manifestazione
di Cosenza di sabato 2
febbraio e come primo appuntamento dopo la
sentenza di condanna per i
fatti accaduti il 13.05.1999 in Viale
Matteotti 15 incontro con
Claudio Dionesalvi, uno degli imputati
cosentini.

Siamo ovviamente a disposizione per incontri ed assemblee a
giro per la regione.

Ricordiamo l'incontro regionale di giovedì 31
gennaio al CSA Intifada su "Laboratorio Campania"

per compagn@
Intifada da Firenze siamo a cena dai 5 (certi) agli 8 (improbabili)

Comunicato-stampa

COME NELLA GRECIA DEI COLONNELLI

Quelli/e come noi
che da decenni lottano per un modo migliore e cercano di opporsi,
purtroppo con ben scarso successo, ad uno Stato e a governi che hanno
portato l'Italia ad un livello di degrado inaudito e vergognoso, ne
hanno viste di tutti i colori e dovrebbero essere attrezzati ad ogni
sorpresa. E invece la sentenza di ieri del tribunale di Firenze supera
in indegnità e follia repressiva ogni precedente del dopoguerra
nazionale. Non era mai successo in Italia che, in un processo politico,
la sentenza colpisse gli imputati con un numero di anni di galera più
che doppio delle richieste, già demenziali, del PM: e non era mai
accaduto che per resistenza a pubblico ufficiale (seppur aggravata: ma
da che?) si arrivasse a pene che superano quelle per tanti omicidi
(senza contare l'elenco di impunità che i compagni del MAT giustamente
fanno). Per enormità questa sentenza supera di gran lunga persino la
già intollerabile conclusione del processo a Genova. Dunque, l'unica
macchina statuale che funziona a pieno regime è quella repressiva,
ormai incarognita, appunto, a livelli da Grecia dei colonnelli. La
nostra risposta deve essere all'altezza di tale enormità. Di certo i
compagni toscani dovranno essere in primissima fila a Cosenza e al
centro dei temi della nostra importantissima mobilitazione di sabato.
Ma non basta. Dobbiamo fare qualcosa di davvero notevole a Firenze: e
ci vanno coinvolti proprio tutti, a partire da tutti/e i compagni/e di
strada degli ultimi anni, da Genova in poi, da tutti quelli che hanno
affermato di credere che un altro mondo sia possibile e indispensabile
(e al più presto, aggiungerei per questa povera Italia, visto il grado
di barbarie e di devastazione politica e morale che ci viene
quotidianamente messo sotto gli occhi dalla casta dominante).

Piero 
Bernocchi    portavoce nazionale Cobas della scuola



LA REALTA'
SUPERA SEMPRE LA FANTASIA



A FIRENZE COME NELLA GRECIA DEI
COLONNELLI

13 CONDANNE A SETTE ANNI PER RESISTENZA!



Il
Tribunale di Firenze ha deciso di abolire ogni unità di misura ed ha
condannato a sette anni di reclusione i tredici imputati per gli
incidenti al Consolato USA del 13 maggio 1999 in occasione dello
sciopero/manifestazione indetto dal sindacalismo di base contro la
partecipazione dell'Italia alla guerra nei Balcani.



Sette anni per
aver preso un sacco di legnate a mani nude. Sette anni a conferma che
nella società contemporanea non c'è più misura. Nello sfruttamento come
nelle sentenze dei tribunali. Sette anni vengono dati per omicidio (con
le attenuanti). Cinque per banda armata. Qualche manciata di mesi per
stupro, nulla per gli omicidi sul lavoro. Non parliamo della signora
Dini e dei suoi traffici internazionali finiti con una pena
abbondantemente sotto l'indulto.



Questi giudici ci fanno tornare
in mente i colonnelli greci e lo Shakespeare di "Misura per misura":
viviamo la nostra contemporaneità nella svalutazione dei valori, dunque
il dramma è quanto mai attuale..



La Magistratura interpreta la
crisi verticale della rappresentanza politica, quella società dello
spettacolo andata in onda anche pochi giorni fa al Senato, e della sua
incapacità di controllare spinte e conflitti sociali.



Non si deve
manifestare, tanto meno contro la guerra. E poi, se al governo c'è il
centrosinistra è ancora più grave, viene meno ogni "giustificazione
politica".



E' il trend giudiziario di Genova e di Cosenza. E'
l'altra faccia del delirio securitario che vuole incarcerare tutti i
romeni che scappano dalla Romania a causa dei "nostri" imprenditori
arrivati a sfruttare la forza lavoro locale per 80 euro al mese.




A Firenze c'è la mano precisa dei DS in questa sentenza. Dopo aver
riesumato le ordinanze (1933) del Podestà per deportare i lavavetri,
hanno dichiarato la guerra ai poveri colpevoli di avere cattiva
incidenza sul turismo - come se Firenze non fosse una città
internazionale e cosmopolita. Ed ora indicano nelle case occupate, nei
richiedenti asilo che esodano dalle guerre il prossimo nemico da
colpire.



La città va affidata a guardie pretoriane che devono
esercitare il controllo assoluto non solo sui movimenti, ma sui corpi e
sulle menti, perchè cresce la marea dei senza reddito, senza casa,
senza cittadinanza e che devono rimanere anche senza voce.



Queste
sentenze vogliono sancire lo slittamento del conflitto sociale
all'interno della normativa penale. Imputate/i capri espiatori,
diversificati per provenienza ed estrazione, per poter esercitare su di
loro una giustizia altrettanto diversificata. Per sperimentare la
tenuta di "nuovi" reati, quali devastazione e saccheggio, mantenendo i
"vecchi" resistenza e danneggiamento.



Daremo vita ad una campagna
nazionale su questa sentenza capace di coinvolgere tutto quanto si
muove nella società italiana per garantire la libertà di movimento e la
demolizione di questa e delle altre sentenze.

SOLIDARIETA' CON GLI
IMPUTATI LIBER@ TUTT@


RICORDIAMO I FATTI



Il 13 maggio 1999 lo
sciopero delle organizzazioni di base fu un grande successo (a Firenze
3.000 in piazza). Lo sciopero dimostrò la possibilità di lottare contro
la guerra NATO nei Balcani, guerra sostenuta dal governo di allora,
guidato da D'Alema, e definita da CGIL-CISL-UIL "una contingente
necessità". A corteo concluso davanti al Consolato Americano partirono,
senza preavviso, durissime cariche poliziesche: candelotti sparati ad
altezza d'uomo, 5 manifestanti costretti alle cure ospedaliere, mentre
tanti altri contusi evitarono gli ospedali. L'atteggiamento delle forze
dell'ordine fu conseguente alla circolare D'Alema-Iervolino ("perché
non vengano tollerate manifestazioni contro basi militari e sedi
governative"). Un paese in guerra adegua il comportamento della
propria polizia alla situazione bellica. Un video mostrò l'esatta
dinamica delle cariche - video ripetutamente fatto vedere dalla
trasmissione "Striscia la notizia", anche, strumentalmente, nei
confronti del centrosinistra al governo.

Già le richieste del
pubblico ministero apparivano SURREALI: dai 4 ai 5 anni per "resistenza
a pubblico ufficiale.

La sentenza dimostra che ancora una volta la
realtà supera la fantasia!




Movimento Antagonista Toscano -
Confederazione Cobas