Re: [movimenti.bicocca] The structure of charismatic mobiliz…

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Autore: giannipiazza@tiscali.it
Data:  
To: movimenti.bicocca
Oggetto: Re: [movimenti.bicocca] The structure of charismatic mobilization
ciao Tom, è stato finalmente pubblicato il libro mio e di donatella sui
notav e noponte. potresti segnalarlo sulla mailing list movimenti
bicocca? qui di seguito il titolo, il link e la quarta di copertina
grazie e un abbraccio, gianni

della Porta D., Piazza G. (2008), "Le ragioni del no. Le campagne
contro la Tav in Val di Susa e il Ponte sullo Stretto", Milano,
Feltrinelli.

http://www.feltrinellieditore.it/SchedaLibro?id_volume=5000956

Quelli contro la costruzione della Tav in Val di Susa e del Ponte
sullo Stretto di Messina, sono due casi assai significativi delle
mobilitazioni contro la realizzazioni di grandi infrastrutture (strade,
aeroporti, inceneritori) che, in tempi recenti, sono diventate ben
visibili e molto discusse in Italia e in Europa. Accusati di proteggere
egoisticamente “il proprio orticello”, gli abitanti mobilitati in
comitati e associazioni, insieme a centri sociali e gruppi
ambientalisti, presentano invece la propria azione come una difesa di
beni comuni e principi dal valore universale. Non si limitano
semplicemente a dire “NO”, ma elaborano anche proposte alternative
basate su un diverso modello di sviluppo, promuovendo forme di
partecipazione politica diretta e “dal basso”. Definiti spesso come
localisti, questi gruppi costruiscono al contrario reti nazionali e
sopranazionali, utilizzando forme di protesta dirompenti e canali
politici istituzionali, diventando essi stessi attori politici con cui
i governi locali, nazionali e sopranazionali devono sempre più fare i
conti. Ma chi sono gli attori mobilitati in queste proteste? Cosa porta
in piazza quelli che spesso i mass media hanno descritto come masse
variegate di sindaci e mamme, attivisti radicali e sindacalisti, preti
e studenti? Perché rifiutano le “grandi opere” e quale immagine
alternativa di progresso propongono?
Questo volume risponde a queste domande a partire da una ricerca sulle
campagne di protesta contro la Tav in Val di Susa e il Ponte sullo
Stretto, condotta con i metodi delle scienze politiche e sociali. Sulla
base di interviste in profondità, analisi di documenti e rassegna della
stampa, gli autori danno “voce” agli attivisti, guardando al modo in
cui le vicende pubbliche si intrecciano a quelle private, la politica
alla vita quotidiana.





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