Autor: ANDREA AGOSTINI Data: Para: forumgenova Assunto: [NuovoLab] genova rifiuti perchè andro' a tursi al consiglio comunale martedi
GENOVA . RIFIUTI . PERCHE' ANDRO' A TURSI MARTEDI
Con una efficace metafora un noto commentatore nazionale spiegava la situazione campana. Diceva: se la vostra casa fosse allagata cosa fareste? C'è chi corre a comprare secchi e stracci, ma la cosa da fare subito, per prima è : chiudere il rubinetto.
Eh , si, una semplice chiara intuibile azione prioritaria.
Il ciclo dei rifiuti è un flusso, come l'acqua continua ad arrivare, continua a scorrere in Campania sono 7000 tonnellate al giorno. E anziche' fare la cosa piu' semplice e intuitiva, chiudere i rubinetti in decenni di emergenza ( allagamenti ) politici, commissari, tecnici e quant'altro il rubinetto non l'hanno chiuso mai. Stupidi ? Incapaci ? Impotenti? Niente di tutto questo. Cero la scelta piu' semplice e rapida ( a parole ) è quella di incenerire tutto e lo stato di evidente emergenza farebbe pendere per quella soluzione. Ma in realtà non è cosi', i rifiuti sono un business, un affare enorme per migliaia di miliardi su cui un numero limitato ma qualificato di persone hanno fatto i soldi e pensano di farne ancora molti, approffittando dell'incredibile serie di buchi legislativi ed inadempienze legali che afferiscono al sistema.
Ma non è la camorra ( che c'è e fa i suoi affari sporchi ) sono i politici che nulla hanno fatto e nulla vogliono fare per interrompere quel flusso milionario che sono in pochi a dividersi sulle spalle dei molti.
Anche il prefetto De Gennaro segue l'onda dei suoi predecessori, discariche, inceneritori, polizia e poteri speciali.
E intanto che si accumulano 7000 tonnellate di rifiuti ogni giorno i lor signori pensano di costruire uno, tre, dieci, cento, mille inceneritori, dimenticando che ci vorranno anni, e intanto le tonnellate continuano ad accumularsi, il flusso a riempire le tasche dei soliti noti, l'emergenza ad essere una comoda scusa per fare affari leciti e illeciti.
E il rubinetto, il rubinetto dove è ?
Ma è semplice come l'uovo di Colombo: se si vuole interromper il flusso serve la raccolta differenziata, la riduzione dei rifiuti all'origine ( l'80% di quelle migliaia di tonnellate di rifiuti sono imballaggi, sacchetti di plastica, polistirolo, cartoni, bottiglie e quant' altro ), serve una legge che sanzioni i reati ambientali con pene adeguate ( adesso sono in prevalenza multe di valore irrisorio in rapporto all'affare ). Servono manager competenti e indirizzati al bene pubblico
Questa ricetta è la proposta che da anni vanno proponendo in ogni dove le associazioni ambientaliste e i comitati dei cittadini ( e la risposta sono le crisi emergenziali e la polizia di stato )
Il partito del no è quello dell'associazione tra coloro che fanno affari e che non vogliono che il loro flusso dorato ( a spese del pubblico ) si esaurisca.
A Genova il fronte del no si è incarnato per anni nei responsabili della pubblica amministrazione e in un ristretto gruppo di aziende che da anni gestiscono il business e sognano in grande ( ovviamente inceneritore meglio se mega, immenso, regionale, no che dico interregionale, il polo della monnezza del centro nord ).
A fronte di questa devastante incultura amministrativa ed imprenditroriale stiamo per assistere ad una svolta epocale.
La nuova amministrazione ha deciso di cambiare gli orientamenti della gestione della cosa pubblica: prima riduzione all'origine, poi la differenziata ed il riciclo. Per quel che resterà alla fine si aprirà un confronto con la popolazione su quale sia la scelta più sostenibile ( e non piu' proffittevole ) per la città.
Un cambio di paradigma di proporzioni colossali.
Ecco, martedi finalmente la politica proporra' una soluzione condivisibile e sostenibile, una soluzione che è nostra, degli ambientalisti e della gente.
E noi saremo li, saremo li a non farci scippare sotto il naso una scelta onesta e sostenibile, saremo li e ci torneremo perchè questa è l'unica politica dei rifiuti che puo' dare dei risultati e sollevarci dal misero 12% di raccolta differenziata da situazione napoletana.
Saremo li anche per ribadire la necessaria autonomia della società civile dalle istituzioni e dalla politica con cui abbiamo collaborato e ci auguriamo collaboreremo di più in futuro nel rispetto dei ruoli ma anche nella trasparenza degli atti.