Saranno realizzati nella ex scuola di viale Guidoni e nell´ex istituto
medico delle Cascine
Due nuovi centri per 130 rifugiati
Rifondazione attacca: "Sembrano Cpt"
Ernesto Ferrara
Due centri a gestione unica destinati a 130 tra rifugiati,
richiedenti asilo e soggetti in attesa di permesso di soggiorno per
motivi umanitari. Nasceranno a Firenze nell´ex istituto di medicina
sportiva alle Cascine e nella scuola Santa Caterina di Novoli e sono
il frutto di un accordo firmato il 21 dicembre da ministero
dell´Interno e Comune.
Un´intesa preceduta da una delibera di giunta, ma di cui nessuno
sapeva nulla fino a ieri. Finchè Rifondazione Comunista non l´ha reso
pubblico: «Sarà un Cpt (Centro di permanenza temporanea, ndr), o
quantomeno gli assomiglierà», denuncia la capogruppo di Palazzo
Vecchio Anna Nocentini, evocando le strutture dove vengono portati gli
stranieri prima dell´espulsione. «Niente affatto, servirà a gestire
l´accoglienza uscendo dalla logica delle emergenze», si affretta a
rispondere l´assessore al sociale Lucia De Siervo. Fatto sta che, in
base all´accordo, il ministero di Giuliano Amato si impegna a
ristrutturare i due edifici attraverso uno stanziamento di 2 milioni
di euro, e a concedere a Palazzo Vecchio, che si occuperà della
gestione dei due centri, 55 euro al giorno per ogni ospite delle
strutture. Le persone rimarrebbero nei centri per un massimo di 60
giorni: riceveranno vitto e alloggio, assistenza sanitaria e
seguiranno percorsi di avviamento al lavoro. Ma dove sono i due
immobili? Il primo è l´ex istituto medico di via del Fosso Macinante
alle Cascine, è stato adibito da un mese ad ospitare il servizio di
emergenza freddo del Comune. Ma è anche l´ex riparo di un gruppo di 60
profughi somali, che hanno abbandonato l´edificio e attualmente vivono
senza luce e gas in un edificio occupato di proprietà Inpdap in via
Pergolesi. «Mi impegnerò a chiedere all´Inpdap l´allacciamento di luce
e gas», promette l´assessore. L´altro edificio è la scuola Santa
Caterina di viale Guidoni, oggi occupata da più di 200 tra profughi e
rifugiati: «Dove andranno quando inizieranno i lavori?», chiede il
Prc. «Ci penseremo«, rimanda la questione De Siervo. Nell´accordo si
parla si una durata di 7 anni dei due centri: «Vogliono far cassa -
attacca il consigliere Prc Mbaye Diaw, che annuncia una mobilitazione
del coordinamento migranti - prima di accogliere nuove persone si
doveva pensare a trovare adeguata sistemazione per quelle che già ci
sono e implementare i progetti esistenti, che tendono a superare la
logica dei Cpt». «Che male c´è nell´ottenere finanziamenti per
l´immigrazione?», schiva De Siervo. Ma il nodo della discordia è
l´accesso: chi stabilirà le priorità per l´accoglienza nella
struttura? Sarà la prefettura sulla base delle emergenze nazionali?
Oppure il Comune di Firenze potrà usufruire liberamente della
struttura per accogliere le proprie emergenze? «Creando l´offerta si
crea la domanda - dice De Siervo - ora abbiamo i soldi, poi andrà
creato un progetto sociale: se ci saranno esigenze saremo pronti,
d´altronde già oggi i profughi di Lampedusa finiscono a Firenze.
Questo accordo ci permetterà di integrare la nostra offerta
dell´accoglienza: i 50 posti di villa Peragnoli non bastano, avremo a
disposizione due centri moderni funzionali ad hoc e potremo decidere
come usarli in base alla domanda. Nei prossimi giorni chiariremo
tutto». «Il rischio è far diventare Firenze una città davvero
razzista", teme Abucar Moallim dell´associazione toscana somali.
All´attacco il movimento Lotta per la Casa, che convoca un´assemblea
per giovedì ore 21,30 in viale Guidoni: «No a nuovi lager».
http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Due-nuovi-centri-per-130-rifugiati-Rifondazione-attacca:-Sembrano-Cpt/1975687/6
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