Re: [NuovoLab] DUE INIZIATIVE PER LA PALESTINA

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Autore: dario rossi
Data:  
To: forumgenova
Oggetto: Re: [NuovoLab] DUE INIZIATIVE PER LA PALESTINA
giro
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From: miriam garavaglia
Sent: Friday, January 18, 2008 8:03 PM
Subject: DUE INIZIATIVE PER LA PALESTINA





    per informazione   ciao  Miriam


    p.s.: per chi è fuori Milano o non riesce a contribuire direttamente, volendo, io potrei anticipare i soldi e poi quando ci vediamo me li date...






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      Subject: DUE INIZIATIVE PER LA PALESTINA
      Date: Fri, 18 Jan 2008 13:51:29 +0100
      From: p.maestri



      ciao,


      segnalo queste niziative contro l'assedio di gaza: un incontro pubblico il 22/1 e un presidio il 26/1. Segnalo anche la raccolta di fondi a sostegno della "carovana contro l'assedio" (vedi sotto).


      un abbraccio, Piero




      MARTEDI’ 22 GENNAIO – ore 21.15


      Nuovo Spazio Guicciardini (via M.Melloni 6)


      INCONTRO PUBBLICO CON:


      * LAMA HOURANI - International Women Commission - Gaza


      * BASEL MANSOUR - Comitato di lotta di Bi’lin contro il muro


      * NOAM LIVNE - Refusnik israeliano


      Intervengono: Roberto Giudici, Ugo Giannangeli


      Coordina:Michela Sechi – giornalista Radipopolare




      VENERDI’ 25 GENNAIO


       dalle 17.30 alle 19.30 Pza Cordusio


      PRESIDIO  DI PROTESTA E INFORMATIVO


      Raccolta fondi per il convoglio delle associazioni palestinesi e israeliane che il 26 gennaio partirà per Gaza per la fine dell’assedio e per portare aiuti materiali




      ROMPIAMO L’ASSEDIO DI GAZA


      RACCOLTA FONDI A SOSTEGNO DEL CONVOGLIO UMANITARIO  INTERNAZIONALE DEL 26 GENNAIO




      Contribuisci concretamente e direttamente a questa importante iniziativa di solidarietà con la popolazione di Gaza e insieme di protesta contro l’assedio






      La situazione nella striscia di Gaza a causa dell’assedio totale decretato da Israele alla fine di ottobre - dopo un anno e mezzo di blocco quasi totale - è ormai insostenibile e al limite dell’emergenza umanitaria, come già denunciato dalle istituzioni internazionali.




      La chiusura di tutti i valichi sul confine con il blocco totale delle persone compresi gli ammalati gravi e di tutte le merci, inclusi medicinali, cibo e generi di prima necessità; così come il razionamento dell’energia elettrica e del carburante che sta bloccando i trasporti, il funzionamento degli ospedali e degli impianti di purificazione dell’acqua potabile, colpiscono indiscriminatamente tutta la popolazione, in palese contrasto con tutte le convenzioni umanitarie e internazionali.




      L’isolamento, le quotidiane incursioni militari e l’accanimento sulla popolazione civile non stanno bloccando  il lancio dei razzi sulle città israeliane, non stanno favorendo il processo di ricomposizione nazionale delle forze palestinesi ma al contrario minano qualsiasi prospettiva negoziale generale.




      Per chiedere la fine dell’assedio, una coalizione di associazioni e personalità palestinesi di Gaza con l’adesione di molte forze pacifiste israeliane hanno lanciato la campagna internazionale “End Gaza siege” e organizzano per il 26 gennaio prossimo in occasione della giornata mondiale contro le guerre e le occupazioni lanciata dall’ultimo Forum Mondiale, un convoglio umanitario che cercherà di entrare a Gaza con cibo e materiale di prima necessità.


      (info http://www.end-gaza-siege.ps/EnReports/Events/Relief%20Convoy%20to%20Gaza.htm)





      Contribuisci concretamente e direttamente a questa importante iniziativa di solidarietà con la popolazione di Gaza e insieme di protesta contro l’assedio, versando un contributo per l’acquisto del materiale del convoglio alle seguenti coordinate bancarie:




      Banca Etica


       c.c. n° 545454


      intestato a: Associazione ONG Italiane


      Abi  05018    Cab 03200


      Coordinate Iban: IT 89  N  05018  03200  000000545454


      Codice Bic/Swiff: CCRTIT2184D


      causale “Emergenza Gaza” (oppure End Gaza siege)




      Organizzano: Comunità Palestinese della Lombardia, Action for Peace Milano (Amal - Bambini per la pace, Arci, Associazione Italia-Palestina, Associazione Jalla, Assopace, CRIC, Donne in nero, Ebrei contro l’occupazione, Fiom, Guerre & Pace, Gruppo Bastaguerra, Pax Christi, Rete Radiè Resch, Salaam ragazzi dell’olivo)


      Per informazioni: 333.4665107






      COMUNICATO DELLA CAROVANA




      Gaza: basta con il blocco!!


      Una carovana di protesta al checkpoint di Erez


      Sabato 26 gennaio 2008 alle 13.00


      È prevista una manifestazione palestinese dall’altra parte del valico




      Sabato 26 gennaio diverse carovane di aiuti partiranno da Haifa, TelAviv, Gerusalemme e Beer Sheva portando cartelli con la scritta “Gaza: basta con il blocco!”…. per arrivare al checkpoint Erez. Dall’altro lato ci saranno centinaia di palestinesi di Gaza, organizzati dalla “Campagna palestinese e internazionale per porre termine all’assedio di Gaza”.


      Le carovane porteranno aiuti di prima necessità, con particolare attenzione a filtri per l’acqua, perché l’acqua di Gaza è ormai un imbevibile cocktail di salmastro, scarichi fognari, pesticidi e petrolio, con un livello di nitrati dieci volte superiore a quanto previsto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e di colibatteri otto volte più alto: negare i filtri alla popolazione di Gaza rappresenta un’inaccettabile violazione dei diritti umani fondamentali. Noi insisteremo affinché le autorità militari autorizzino l’ingresso di questi beni a Gaza e siamo pronti a rimanere per lungo tempo a Erez – e a costruire una campagna politica e legale.


      Il 26 gennaio 2008 è la Giornata Internazionale di Azione – e i gruppi pacifisti in tutto il mondo organizzeranno iniziative di protesta contro i pericoli di guerra nel Medioriente.


      Per informazioni:


      ADAM  KELLER, Gush Shalom:  otherisr@??? - 0506-709603
      ADI  DAGAN, Coalition of Women for Peace: adi7_1@??? - 0508-575730
      ANGELA  GODFREY-GOLDSTEIN, ICAHD:  angela@??? - 0547-366393
      DR.  EYAD  SARRAJ:  eyadsarraj@??? - 0599-408438
      MARWAN  A.  DIAB:  pr2@??? - 0599-462037.


      Organizzano:  Gush Shalom, Coalition of Women for Peace, New Profile, Combatants for Peace, Israeli Committee Against House Demolitions, Physicians for Human Rights (Israel), Hadash, Balad, Adalah, Tarabut-Hithabrut, Bat Shalom, Bat Tzafon, Anarchists Against the Wall, Follow-up Committee of the Arab Population in Israel, Alternative Information Center, Psychoactive, ActiveStills and Student Coalition – Tel Aviv Univ.




      Background: malgrado il ritiro unilaterale di 7.000 coloni, la Striscia di Gaza continua a essere un territorio occupato. Israele continua a controllare lo spazio aereo, le risorse idriche di quel territorio, il registro della popolazione, il sistema fiscale, il rifornimento di beni, la libertà di movimento e l’accesso ai servizi sanitari. La scorsa settimana Israele ha duramente rimproverato l’Egitto per aver osato permettere ad un gruppo di palestinesi di entrare e uscire dalla Striscia senza soggezione verso il controllo delle autorità di sicurezza israeliane. Inoltre, recentemente Israele ha ri-stabilito il controllo militare su oltre un quarto del territorio totale della Striscia dichiarandolo “zone di sicurezza di confine”. Agli israeliani è stato fatto credere che “abbiamo restituito Gaza” – ma questo semplicemente non è vero.


      Noi simpatizziamo con gli abitanti di Sderot, esposti a traumatici anni di lancio di missili Qassam, ma l’assedio e le punizioni collettive non sono una risposta: fino a quando a un milione e mezzo di donne, uomini e bambine/i saranno negati i bisogni fondamentali, portandoli al limite della fame, i lanci di Qassam continueranno. E nemmeno le costanti offensive militari (1000 palestinesi sono stati uccisi nel 2007, tra i quali molti civili) hanno fermato i missili. Mentre Sderot soffre, pochi si domandano perché le numerose offerte palestinesi per un cessate-il-fuoco siano state rifiutate dal governo israeliano. Andremo alla frontiera di Gaza, in cooperazione con i partner palestinesi di Gaza per mostrare che esiste un’alternativa pacifica all’assedio e ai missili.








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