Autor: norma Datum: To: forumgenova, aderentiretecontrog8 Betreff: [NuovoLab] andiamo in piazza il 26 gennaio
Inviate adesioni individuali e collettive lastoriasiamonoi@???
Arrivederci in piazza
NO ALLA GUERRA, NO ALLE BASI
ED ALLE MISSIONI MILITARI!!
Il 26 gennaio si manifesterà in tutto il mondo contro la guerra.
La giornata di azione globale è stata proposta dal il Forum sociale mondiale contro, il neoliberismo, la povertà, la guerra, il razzismo e sessismo.
Chi vive in un paese impegnato direttamente in una guerra come l'Italia, non può limitarsi a sventolare le bandiere arcobaleno ma deve lottare perché questa partecipazione cessi: con il ritiro immediato dei soldati italiani dall'Afghanistan e da tutte le missioni militari chiamate ipocritamente "di pace".
Uno degli alibi di chi vuole continuare la guerra è il mandato dell'ONU, la più screditata delle organizzazioni internazionali, dominata dal veto USA, impotente nei confronti dei veri crimini internazionali e utile burattino nelle mani dei più forti. Mentre molte delle sue risoluzioni possono essere ignorate, vedi quelle sul medio oriente sfacciatamente violate da Israele, altre sono assunte come irrinunciabili quando vengono comode.
La Guerra in Afghanistan è una guerra degli USA e della NATO e serve a controllare i corridoi internazionali del petrolio e del gas.
C'è ancora chi sostiene che il ruolo delle truppe occidentali sia di stabilire la democrazia in Afghanistan, come in Iraq e in altre parti del mondo.
Scordano forse che la "democrazia occidentale" divide le risorse del mondo in un 80% che appartiene al 20% della popolazione ed un 20% che deve bastare al rimanente 80% della popolazione.
Quale può essere il ruolo delle "truppe occidentali" se non garantire che questa sproporzione rimanga tale, anche a costo di milioni di vite?
Le ultime 2 finanziarie hanno aumentato, ciascuna più dell'11%, le risorse destinate alla difesa.
Il governo taglia stipendi e pensioni ma si dota di 131 aerei F-35 dal costo unitario di 50/70 milioni di dollari; non dispone di un numero sufficiente di ispettori del lavoro, ma spende 366,54 milioni di dollari per contribuire alle spesi delle basi militari statunitensi in Italia (il 41% del costo totale).
Non solo quindi le nostre tasse sono usate anche per pagare le servitù militari delle basi USA (come a Vicenza) e mantenere in esse armi nucleari che I cittadini rifiutano, ma la popolazione ne paga le spese anche in un bene non monetario, ma non meno importante, quale la salute.
I liguri Burlando (presidente della regione), Forcieri (sottosegretario alla difesa) e Pinotti (presidente della commissione difesa) non mancano mai di promuovere l'industria militare ligure, favorendo sempre di più la sua specializzazione nella fabbricazione di strumenti di morte.
Non li abbiamo mai sentiti sottolineare che analoghi investimenti se fatti nel settore civile avrebbero creato non solo una ben maggiore occupazione, ma certamente un maggior benessere.
Il governo Prodi, in perfetta continuità con il governo Berlusconi, ha rifinanziato la guerra in Afghanistan, con il consenso unanime di tutti i partiti della maggioranza e con il voto di quasi tutti i loro parlamentari (con pochissime, coraggiose, eccezioni), usando il ricatto del voto di fiducia.
Fra febbraio e marzo il parlamento italiano voterà nuovamente il finanziamento di tutte le missioni di guerra all'estero ed il ministro D'Alema (che già aveva bombardato a tappeto Belgrado nel 1999) si appresta con mezza Europa a lanciare una nuova "missione di pace" in Kossovo.
Per quanto ci riguarda un governo che avvalla e sostiene le politiche di guerra che devastano e saccheggiano il nostro pianeta non ha e non potrà mai avere la nostra fiducia.
MARTEDI' 22 GENNAIO '08, ore 21.00 ASSEMBLEA PUBBLICA
TEATRINO DEGLI ZINGARI (Comunità di S. Benedetto al Porto)
SABATO 26 GENNAIO '08, ore 16.00 PRESIDIO in PIAZZA MATTEOTTI
PATTO PERMANENTE CONTRO LA GUERRA
Prime adesioni: Comunità di S. Benedetto al Porto, Confederazione Cobas Genova, Centro Ligure di Documentazione per la Pace, Rete Contro il G8 per la Globalizzazione dei Diritti, Centro Sociale Zapata, Sinistra Critica, Centro Sociale Terra di Nessuno, Gruppo di lavoro New Weapons