ricevo e inoltro.
E mi chiedo: perchè ci si trova a farsi rappresentare da Cappato e, per certi versi, da Boselli? Come è potuto accadere che sia stato eletto un Parlamento nel quale
gli esponenti della Sinistra "radicale" (Arcobaleno) e dell' ex sinistra moderata (eletti in quanto tali nei DS e oggi nel PD) che tacciono o, peggio, PARLANO ACCODANDOSI AL CORO E "DISPIACENDOSI" DI CIO' CHE DISPIACE AGLI ALTRI (nel caso del pastore tedesco ai clericali, nel caso di Mastella a Prodi e Berlusconi uniti nel tesserne le lodi) !!??
Dipende tutto dalla cultura di destra che per ragioni oggettive e incontrastabili
ammorba questo paese, oltre che dal destino cinico e baro, o dipende molto, anche, dalle scelte politiche sciagurate della sinistra italiana negli ultimi 30 anni, cui si è accodato, buon ultimo, il PRC?
Ciao, Sergio
> Date: Thu, 17 Jan 2008 09:44:55 +0100> From: svludo@???> To: ludosv@???> Subject: Su Papa, aborto e dintorni - (1) Lettera dalla Sapienza e (2) Lettera di Cappato al Foglio> > Su Papa, aborto e dintorni - (1) Lettera dalla Sapienza e (2) Lettera di > Cappato al Foglio> > (1) Dalla lista "no-god": Lettera dalla Sapienza> > Questa e' la lettera di un professore di letteratura della Sapienza> Nemmeno no-god mi pubblica in Italia?> Forse arriva un tempo nuovo> 15 gennaio 2008> > Vivo alla Sapienza dal 1964, studente prima, poi precario e poi professore.> Oggi questa università impossibile da sopportare per la sua decadenza, > ha inaugurato forse un tempo nuovo: ha rifiutato, docenti e studenti > insieme, la sua origine, l'ha riscattata e avviata all'estinzione: > Bonifacio VIII, un papa infernato ancora vivo da Dante; e ha rifiutato > la sua sudditanza e quella di un'intera nazione alla Chiesa cattolica > apostolica romana e al> suo capo, rappresentante visibile di un dio invisibile. Una situazione > antichissima e unica al mondo che ci condanna alla decadenza e alla > perversione storica.> Sapienza di Roma rifiuta il papa nel gennaio 2008: è un tempo nuovo che > arriva, e non una data più o meno memorabile.. La nostra corte politica > e la nostra comunicazione televisiva possano insultarci e vergognarsi di > aver studiato alla Sapienza; chi rivendica come suoi antenati Epicureo e> Lucrezio, Federico II e Giordano Bruno, Marx, Nietzsche e Bertrand > Russell, oltre il mezzolaico Galileo degli scienziati fisici, torna a > resistere e a riproporre un'Italia che non vuole essere più colonia di > nessuno, e soprattutto di un pontefice del nulla.> > armando gnisci professore di letteratura> > **> (2)> Lettera di Marco Cappato> > da Il Foglio del 16 gennaio 2008, pag. 4> > Al direttore - Non si finisce mai di imparare, dal Foglio. Noi Radicali > quelli che "non ci riconoscete più" credevamo che la "grande moratoria" > fosse quella votata all'Onu sulla pena di> morte, e che l'aborto avessimo iniziato a sconfiggerlo trent'anni fa, > contro l'aborto selvaggio benedetto dal Vaticano. Credevamo, egocentrici > come siamo, che la censura fosse per esempio quella che ci annienta e ci > toglie perfino il nome. Impariamo invece, dal Foglio e dai suoi > firmatari laici veri, che la (grande?) censura sarebbe quella contro il > Papa, invitato a parlare alla Sapienza su ma guarda un po' la pena di > morte! Già, poverino il Papa, che non lo lasciano mai parlare. Ieri, > l'ultima lezione. Credevamo che l'obiezione di coscienza consistesse nel > rifiuto palese di una legge,> assumendosene tutte le responsabilità anche penali, non il boicottaggio > strisciante di una legge, facendone pagare le conseguenze agli altri. > Credevamo cioè che l'obiezione nonviolenta> fosse quella che fece passare qualche annetto in carcere ai Radicali > Olivier Dupuis e Roberto Cicciomessere contro la leva militare > obbligatoria. Impariamo invece dalle vostre pagine che la (grande?) > obiezione di coscienza la farebbe il farmacista del turno di notte > sbattendo la porta in faccia a una coppia che ha rotto il preservativo. > Dunque, secondo il Foglio, la coscienza del farmacista dovrebbe > consentirgli di imporre a una donna il rischio di una gravidanza mai > voluta, e magari di un aborto. Se volete, chiamatela pure "libertà di > coscienza". Ma non stupitevi se non ci riconoscete più, perché noi la > chiamiamo "imposizione di coscienza", illegale e violenta. Ecco perché > l'associazione Luca Coscioni ha deciso di pubblicare sul sito le > istruzioni per difendersi, eventualmente ricorrendo anche alla denuncia, > che non è un atto di teppismo, ma lo strumento previsto dalla legge per > veder rispettati i propri diritti.> Non ci riconoscete più, mi dispiace. Se non vi foste ultimamente un po' > distratti dalla guerra di civiltà per dedicarvi alle guerre nel nome del > feticcio dell'embrione, credo non fatichereste a riconoscere quanto > devastante può diventare l'arma dell'"imposizione di coscienza" se > consegnata nelle mani di fondamentalisti di ogni credo.> Sarebbero così più forti per prescrivere, dalla Mecca come dal Vaticano, > di interrompere pubblici servizi, negare assistenza sanitaria in base ai > rispettivi dogmi sul corpo, sulla donna, sull'alcol, sulla libertà. E, > naturalmente, pretendere di farlo impunemente, nel nome della tolleranza > laica, della nuova, sana (grande?) laicità che ci si vuole ora > insegnare. Oppure non vi siete distratti, e avete scelto, come già > Giovanni Paolo II, che il (grande?) nemico, insieme all'illuminismo, è > il liberalismo, che va battuto in tutti i modi. E con qualsiasi alleato.> > (Cappato è eurodeputato radicale e segretario dell'associazione Coscioni)
CHI E' ARRIVATO FIN QUI MERITA DI SAPERE CHE I DUE PARLAMENTARI DI SINISTRA CRITICA NON SI SONO ACCODATI, ANCHE SE NESSUNO LO SA (MA L'IMBAVAGLIATO E' IL PAPA!). ECCO LE LORO DICHIARAZIONI:
PAPA: TURIGLIATTO E CANNAVO' (SC), SOLIDARIETA' A STUDENTI E PROFESSORI =DISSENSO LEGITTIMO SU VISITA 'SAPIENZA' - SE CHIESA FA POLITICA SUBISCE CRITICHE Roma, 16 gen. (Adnkronos) - "Esprimiamo la nostra piena e totalesolidarieta' agli studenti e ai docenti de 'La Sapienza' che hanno voluto manifestare il loro legittimo diritto al dissenso nei confrontidell'invito di Papa Ratzinger all'inaugurazione dell'Anno Accademico. La goffa rappresentazione che e' stata voluta dare dell'avvenimento non rende ragione della libera protesta e del legittimo dissenso da parte di chi frequenta quotidianamente l'Universita'". Lo affermano ilsenatore Franco Turigliatto e il deputato Salvatore Cannavo' (Sinistracritica). "Parlare di censura -aggiungono- e' ridicolo: e' piu' che evidente, infatti, come il Pontefice possa liberamente esprimere il proprio parere dappertutto, e in special modo nelle reti televisive pubbliche, dispensando non solo la dottrina della Chiesa ma anche la sua invadenza nel vivere quotidiano di milioni di cittadini e cittadine. Gia' con il precedente papato e ancora di piu' con l'attuale, la Chiesa ha deciso di fare direttamente politica: si occupa di diritti civili, fa appelli espliciti al legislatore, organizza o aiuta a organizzare eventi che hanno direttamente effetti sulla vita politica, nonostante sia uno Stato straniero con una propria legislazione e una propria gerarchia". "Tutto legittimo. Ma e' altrettanto legittimo che subisca critiche e dissensi. Se poi ritiene 'poco opportuno' confrontarsi con esse e' un affare interno alla stessa Chiesa. Per questo -concludono iparlamentari- siamo dalla parte degli studenti che hanno manifestato eche manifesteranno ancora domani contro le politiche unversitarie del governo Prodi". MASTELLA: CANNAVO' (SIN.CRITICA), POLITICA DIFENDE SE STESSA (ANSA) - ROMA, 16 GEN - ''Ancora una volta, di fronte a uno dei suoi componenti, il ceto politico scatta in piedi e si stringe a difesa di se stesso. L'unanimita' della solidarieta' al ministro Mastella, le cui dimissioni sono doverose, e' il frutto di un'appartenenza di ceto come dimostra il fatto che la stessa solidarieta' non scatta quando a essere incriminati sono attivisti di movimento o poveri cristi''. Lo afferma Salvatore Cannavo', deputato di Sinistra Critica, l'area radicale uscita dal Prc.''Nessun esponente di rilievo della politica italiana, infatti, si preoccupa dei mali della giustizia, che esistono e sono tanti - aggiunge Cannavo' - quando a essere incriminati sono persone come Caruso o Casarini incriminati a Cosenza, insieme a molti, su un teorema di polizia privo di alcun riscontro reale''. ''Se riforma della giustizia ha da essere - conclude Cannavo' - lo sia sulla base di un principio garantista che valga sempre e non solo quando viene colpito il politico di turno''.(ANSA).
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