Autore: norma Data: To: aderentiretecontrog8, forumgenova Oggetto: [NuovoLab] 294° ora in silenzio per la pace
Rete contro8
per la globalizzazione dei diritti
Mercoledì 16 febbraio dalle 18 alle 19, sui gradini del palazzo ducale di Genova, 294° ora in silenzio per la pace.
Verrà distribuito il volantino incollato di seguito, che invita alla partecipazione alle iniziative del 26 gennaio prossimo, giornata scelta dal World Social Forum per iniziative globali contro la guerra
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NO ALLA GUERRA!
Il 26 gennaio si manifesterà in tutto il mondo contro la guerra.
Chi, come noi, vive in un paese impegnato direttamente in una guerra non può limitarsi a sventolare le bandiere arcobaleno ma deve lottare perché questa partecipazione cessi: con il ritiro immediato dei soldati italiani.
Molti forse hanno dimenticato che la motivazione ufficiale per cui gli USA aggredirono l'Afghanistan cinque anni fa fu la ricerca di Bin Laden, accusato di essere l'autore della strage dell'11 settembre.
Dopo 5 anni, sulle reali responsabilità della strage più di un dubbio è stato avanzato, mentre è ben chiaro il legame economico che legava Bin Laden agli Stati Uniti ed alla famiglia Bush.
Quella di cercare Bin Laden era una palese menzogna, ma anche se non lo fosse stata, che efficacia hanno dimostrato i militari?
Non hanno snidato Bin Laden, ma hanno massacrato, incarcerato e torturato migliaia di civili, dal lager di Guantanamo al fosforo bianco di Falluja.
Uno degli alibi di chi vuole continuare la guerra è il mandato dell'ONU, la più screditata delle organizzazioni internazionali, basti ricordare il gran numero di risoluzioni ONU sfacciatamente violate da Israele.
La Guerra in Afghanistan è una guerra degli USA e della NATO e serve a controllare i corridoi internazionali del petrolio e del gas.
C'è ancora chi sostiene che il ruolo delle truppe occidentali sia di stabilire la democrazia in Afghanistan.
Scordano forse che la "democrazia occidentale" divide le risorse del mondo in un 80% che appartiene al 20% della popolazione ed un 20% che deve bastare al rimanente 80% della popolazione.
L'ultima finanziaria ha aumentato del 24% le risorse destinate alla difesa, ma destina sempre meno alla cooperazione internazionale.
Il governo taglia stipendi e pensioni ma si dota di 131 aerei F-35 dal costo unitario di 50/70 milioni di dollari; non dispone di un numero sufficiente di ispettori del lavoro, ma spende 366,54 milioni di dollari per contribuire alle spesi delle basi militari statunitensi in Italia (il 41% del costo totale).
I liguri Burlando (presidente della regione), Forcieri (sottosegretario alla difesa) e Pinotti (presidente della commissione difesa) non mancano mai di promuovere l'industria militare ligure, favorendo sempre di più la sua specializzazione nella fabbricazione di strumenti di morte.
Non li abbiamo mai sentiti sottolineare che analoghi investimenti nel settore civile avrebbero creato una ben maggiore occupazione.
Il governo Prodi, in perfetta continuità con il governo Berlusconi, ha rifinanziato la guerra in Afghanistan, con il consenso unanime di tutti i partiti della maggioranza e con il voto di quasi tutti i loro parlamentari (con pochissime, coraggiose, eccezioni), usando il ricatto del voto di fiducia.
Fra febbraio e marzo il parlamento italiano voterà nuovamente il finanziamento della missione di guerra in Afghanistan ed il ministro D'Alema (che già aveva bombardato a tappeto Belgrado nel 1999) si appresta con mezza Europa a lanciare una nuova "missione di pace" in Kossovo.
Per quanto ci riguarda un governo che avvalla e sostiene le politiche di guerra che devastano e saccheggiano il nostro pianeta non ha e non potrà mai avere la nostra fiducia.
MARTEDI' 22 GENNAIO 2008, ore 21.00
ASSEMBLEA PUBBICA
TEATRINO DEGLI ZINGARI (Comunità di S. benedetto al Porto)
SABATO 26 GENNAIO 2008, ore 16.00
PRESIDIO in PIAZZA MATTEOTTI
Prime adesioni: Comunità di S. Benedetto al Porto, Confederazione Cobas Genova, Centro Ligure di Documentazione per la Pace, Rete Contro il G8 e per la Globalizzazione dei Diritti, Centro Sociale Zapata, Sinistra Critica, Centro Sociale Terra di Nessuno, Gruppo di lavoro New Weapons,